Scatti rubati, luoghi che non siamo abituati a vedere della città, frammenti di realtà, persone e personaggi, il tutto rigorosamente in bianco e nero.
di Alessandro Carli
La mostra fotografica “riMinin v e r n o” è diventata un libro. L’omonimo progetto documentaristico urbano nato dal desiderio di raccontare la città di Rimini, con i suoi abitanti. Progetto a sei mani (Dorin Mihai, Francesco Busignani e Davide Zaghini) si propone di raccontare la città con un unico strumento ottico, la Leica M, attraverso le visioni differenti di tre artisti e una sola lunghezza focale: la 50 mm.
Scatti rubati, luoghi che non siamo abituati a vedere di Rimini, frammenti di realtà, persone e personaggi, il tutto rigorosamente in bianco e nero.
“Immagini apparentemente mute, sublimate nella scelta cromatica del bianco e nero, che sembra restituire, non dopo aver ringraziato per il loro omaggio, le attenzioni che Dorin, Davide e Francesco hanno voluto prestare a Rimini – si legge nella prefazione -. Una Rimini ‘a luci spente’, che forse sono quelle più autentiche. Quelle più vere”.
Il volume è stato presentato il 20 dicembre all’interno del Museo della città alla presenza dell’Assessore alle Arti di Rimini, Massimo Pulini ed è inserito nel cartellone di “Frontespizio. Piccola rassegna di libri nuovi”.
“Questa rassegna – scrive l’Assessore Massimo Pulini – vuole accompagnare i lettori davanti alla porta di ingresso di nuovi testi. Anche queste presentazioni ci faranno incontrare il volto di un libro e insieme quello del suo autore. Presentare equivale anche a declinare al presente, al qui e ora, gli infiniti argomenti legati all’arte della scrittura. La presenza in sala dell’autore è dunque un’occasione per collocare il pubblico in una inedita postazione, aggiuntiva rispetto alla lettura del libro. Conoscere le premesse dalle quali quel testo nasce, gli intenti dai cui lo scrittore è partito per costruirne l’impalcatura, offre un importante arricchimento di senso”.