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Doing Business 2019, un passo in avanti o un passo indietro?

da Redazione

San Marino ha guadagnato cinque posizioni rispetto al 2018 ma ha visto perdere terreno: sei “aree settoriali” su un totale di 10 si sono contratte tra cui l’avvio di un’attività, i permessi per costruire, il rispetto dei contratti e le tasse.

DB 2019 tabella

 

di Alessandro Carli

 

Non ingannino le cinque posizioni finali guadagnate rispetto allo scorso anno: se non si tratta di una vittoria di Pirro, poco ci manca. Perché a leggere nei dettagli la classifica “Doing Business 2019”, stilata da World Bank e che ha visto San Marino passare dal 93esimo posto all’88esimo (su un totale di 190 Paesi), ci sono ben cinque aree settoriali che sono peggiorate. Al netto delle dichiarazioni della politica – che ha accolto con soddisfazione il miglioramento complessivo e che si è focalizzata in particolar modo sulla riduzione della “distanza dalla frontiera” (quindi dalle best practice delle Nazione più virtuose, Nuova Zelanda, Singapore e Danimarca) e la crescita del livello del PIL pro capite (che passa da 46.447 a 48.211 dollari) – il Monte Titano si posiziona dietro a Paesi come il Kosovo (44°), la Serbia (48°), l’Italia (51°), il Marocco (60°), l’Albania (63°), la Grecia (72°) ma anche la Giamaica (75°), il Buthan (81°), il Botswana (86°) e lo Zambia (87°). In 87 Paesi su 190, tra cui anche l’Italia, è più facile far impresa che in Repubblica…

 

LE SEI VOCI CHE SONO PEGGIORATE


Seppure di una sola posizione rispetto al 2018 (ma ben 15 se si valuta l’anno prima), San Marino è peggiorato nell’avvio di un’impresa: 113esima piazza su 190. Giusto per capire qualcosa in più e farsi un’idea, l’Italia occupa la 67esima posizione. Di fatto quindi gli interventi firmati da Adesso.sm nell’anno di analisi (dal 2 giugno 2017 al 1 maggio 2018) per World Bank non hanno avuto ricadute significative, anzi.

Come ha riportato Fixing nr. 38, il Congresso di Stato ha nominato (Delibera n. 28 del 17 luglio 2018) un Gruppo di Lavoro intersettoriale e interdisciplinare che dovrà realizzare una serie di interventi ribattezzati “norme anti burocrazia” per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del numero di procedure, tempistiche e costi necessari per avviare un’attività di impresa”, al fine di revisionare tutti i processi necessari per l’avvio e per migliorare il rapporto tra aziende e PA. Un primo passo verso la sburocratizzazione i cui effetti, con ogni probabilità, verranno “letti” e “valutati” da Banca Mondiale solamente nel report del 2020 (o 2021). Scendono anche i permessi per le costruzioni (dal 68esimo al 72esimo posto: un dato su cui riflettere e su sui si deve intervenite in quanto il comparto è, assieme al manifatturiero, uno dei volani dell’economia del Monte), l’allacciamento dell’elettricità (18esima posizione nel 2019, 14esima nel 22018), la registrazione della proprietà (un anno fa occupava il 78esimo posto, ora è invece è 101esima), il pagamento delle tasse (42esima posizione quando nel 2018 il Titano era al 40esimo posto e due anni prima addirittura al 14esimo) e il rispetto dei contratti, che hanno perso 4 posizioni (da 78° a 82°). Le “voci” che interessano alle aziende sono quasi tutte in contrazione. A queste poi si deve aggiungere un altro parametro strategico, quello legato all’accesso al credito. Migliorato rispetto al 2018 ma ancora nella “colonna di destra”, quella occupata dai Paesi meno virtuosi. Il 183esimo posto dello scorso anno (su 190 Paesi!) è stato abbandonato per il 144esimo. Un’azienda internazionale può anche decidere di investire nella Repubblica ma quando capisce le difficoltà a cui andrà incontro (avvio delle attività e accesso al credito per esempio), ci pensa due volte. Ridurre significativamente le procedure e i tempi per le imprese dovrà essere uno degli obiettivi principali, assieme alla messa in sicurezza dei conti dello Stato, in preoccupante difficoltà.

 

LE TRE AREE SETTORIALI CHE SONO MIGLIORATE

 

I toni non devono essere trionfalistici: alcuni “settori” sono sì migliorati ma sono ancora ben distanti dall’eccellenza. Oltre all’accesso al credito sono migliorate solamente la risoluzione delle insolvenze (da 109° a 105°) e la protezione degli investimenti (da 175° a 117°). Confermato il 20esimo posto sulle “Operazione commerciali transfrontaliere”.

 

I GIORNI DI ATTESA IN REPUBBLICA


A San Marino, per avviare un’impresa, servono 12 giorni e mezzo. I permessi per costruire invece richiedono oltre 145 giorni, 45 giorni per l’allacciamento all’elettricità, 42 quelli per la registrazione della proprietà, 575 per l’esecuzione di contratti e oltre due anni per risolvere un’insolvenza.

 

LA MISSIONE DEL FONDO MONETARIO


È stata calendarizzata per la settimana che si apre il 12 novembre la missione supplementare del Fondo Monetario Internazionale, un incontro preparatorio in vista di quello definito di gennaio (“Article IV”).

Una delegazione si recherà sul Monte Titano per incontrare il Segretario di Stato alle finanze Eva Guidi e discutere, tra le altre cose, anche della situazione dopo la vendita dei crediti Delta.

 

GLOSSARIO

 

Ecco cosa intende World Bank con i dieci indicatori (+1, che però, si specifica, si tratta di una sezione separata e quindi non inclusa nella classifica) utilizzati per stilare la classifica del “Doing Business” e soprattutto che cosa vanno a misurare.

1 – Avvio di un’impresa (Starting a business): procedure, tempi, costi e capitale minimo versato per avviare un limitato società di responsabilità civile per uomini e donne.

2 – Trattare con i permessi di costruzione (Dealing with construction permits): procedure, tempi e costi per completare tutte le formalità per costruire un magazzino e il controllo di qualità e meccanismi di sicurezza nel sistema di permessi di costruzione.

3 – Ottenere l’elettricità (Getting electricity): procedure, tempi e costi per collegarsi alla rete elettrica, il affidabilità dell’approvvigionamento di energia elettrica e trasparenza delle tariffe.

4 – Registrazione della proprietà (Registering property): procedure, tempi e costi per trasferire una proprietà e la qualità del sistema di amministrazione del territorio per uomini e donne.

5 – Accesso al credito (Getting credits): Leggi collaterali mobili e sistemi di informazioni sul credito.

6 – Protezione degli investitori di minoranza (Protecting minority investors):

diritti degli azionisti di minoranza nelle operazioni con parti correlate e in governo d’impresa.

7 – Pagare le tasse (Paying taxes): pagamenti, tempo e imposta totale e tasso di contribuzione per un’impresa a rispettare tutte le normative fiscali e i processi di postfilazione.

8 – Operazioni commerciali “transfrontaliere” (Trading across borders): tempo e costo per esportare il prodotto del vantaggio comparativo e importare i ricambi .

9 – Esecuzione di contratti (Enforcing contracts): tempo e costi per risolvere una controversia commerciale e la qualità di processi giudiziari per uomini e donne.

10 – Risolvere un’insolvenza (Resolving insolvency): tempo, costo, esito e tasso di recupero per insolvenza commerciale e la forza del quadro giuridico per l’insolvenza.

11 – Regolamentazione del mercato del lavoro (Labor market regulation): flessibilità nella regolamentazione del lavoro e aspetti della qualità del lavoro.

 

I RISULTATI PRINCIPALI

 

Doing Business 2019 ha registrato un record di 314 riforme normative tra il 2 giugno 2017 e il 1 maggio 2018. A livello mondiale, 128 economie hanno introdotto sostanziali miglioramenti normativi, rendendo più facile fare affari in tutte le aree misurate.

Le economie con il miglioramento più notevole nell’edizione 2019 del Doing Business di Banca Mondiale sono state Afghanistan, Gibuti, Cina, Azerbaigian, India, Togo, Kenya, Costa d’Avorio, Turchia e Ruanda.

Le economie BRIC – Brasile, Federazione russa, India e Cina – hanno introdotto un totale di 21 riforme, ottenendo elettricità e scambi transfrontalieri tra le aree di miglioramento più comuni.

Le 10 principali economie nella facilità di fare classifica aziendale condividono caratteristiche comuni di efficienza e qualità normative, incluse ispezioni obbligatorie durante la costruzione, strumenti automatizzati utilizzati dalle utility di distribuzione per ripristinare il servizio durante interruzioni di corrente, forti salvaguardie disponibili per i creditori nelle procedure di insolvenza e automatizzate tribunali commerciali specializzati.

Le opportunità di formazione per fornitori di servizi e utenti sono associate positivamente alla facilità di fare punteggio di business.

Allo stesso modo, una maggiore comunicazione pubblico-privato sui cambiamenti legislativi e sui processi che interessano le PMI sono associati a più riforme e migliori risultati sugli indicatori del Doing Business.

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