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IAM srl, le soluzioni domestiche per “stoccare” l’acqua

da Redazione

Grazie alle cisternette o ai Cuboplast si possono “bottinare” buoni quantitativi.

 

di Mirkare Manzi

 

Terminato l’inverno con un ultimo, importante colpo di coda – gli esperti lo hanno chiamato “Burian bis”, qui di noi è stata più semplicemente “buriana”, “galaverna” e neve -, abbiamo registrato una crescita verticale di richieste e di consegne di cisternette o di Cuboplast. Forse memori della siccità dell’estate 2017 o piuttosto per quell’innato “sbuzzo” che porta l’uomo a ottimizzare le risorse, in questo caso idriche che madre natura e il cielo concedono, un gran numero di cittadini sammarinesi ha provveduto a dotarsi di contenitori per raccogliere l’acqua. Certo, i cumuli di neve ai lati delle strade o nei parcheggi, ma anche gli alberi imbiancati e i rigagnoli “nati” dallo scioglimento del manto bianco che attraversavano le strade della Repubblica, hanno contribuito ad “alimentare” questa pratica virtuosa. Sembra un gesto banale ma in realtà non lo è: ricordiamoci difatti che questo bene prezioso, una volta tornato allo stato liquido, penetra nel terreno e poi termina il suo percorso nelle falde acquifere. Con una buona percentuale di dispersione…

Grazie alle cisternette o ai Cuboplast si possono “bottinare” buoni quantitativi di acqua meteorica che può essere utilizzata per innaffiare il giardino, l’orto di casa (chi ce l’ha) o lavare la propria automobile o la moto, evitando quindi sprechi. Crediamo sia inutile utilizzare acqua potabile per usi per i quali non è necessaria. Lì dove è possibile utilizzarne una di qualità minore – ed è il caso di quella che il cielo ci dà – ma soprattutto gratuita, diventa non solo un fatto economico ma anche di sensibilità e di rispetto verso l’ambiente. Immagazzinare quindi uno, due o tre metri cubi di acqua del cielo è facile e non occupa spazio. I contenitori hanno misure ridotte e possono rappresentare anche un momento di avvicinamento tra genitori e figli: perché non condividere con i propri pargoli la possibilità di colorare, con tinte naturali, le superfici? Con una spesa assai limitata – oppure attingendo al “fai da te” e in questo caso si possono coinvolgere i figli – si possono creare dei piccoli impianti di irrigazione. Ricordatevi che per un bambino un’ora passata con i genitori, un’ora di “complicità”, vale più di mille regali.

Visto il periodo – ci siamo lasciati da poco alle spalle la Pasqua – potremmo parlare dei doni o del riutilizzo del packaging. Visto che è un argomento che abbiamo già trattato, preferisco soffermarmi su un altro aspetto, che riguarda comunque il periodo. Ora che il terreno è ben bagnato e il sole inizia a riscaldare le persone e le piante, si cominciano a vedere i germogli. Per chi è del settore, vuol dire anche “compostaggio domestico”. Le potature e le erbe sono materiali biodegradabili e quindi, invece di metterle nei sacchi neri dell’indifferenziata, possono avere una seconda vita: sono il cuore del “compost”, un fertilizzante naturale. Per la loro “raccolta” i cittadini possono rivolgersi all’AASS o alle aziende specializzate (è un servizio che proponiamo anche noi di IAM): oltre ad abbattere i costi dei rifiuti, permette di partecipare al progetto “facciamo del bene all’ambiente”. Un regalo, visto che la Pasqua è appena passata, del tutto gratuito a chi da millenni ci ospita: il pianeta Terra.

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