Home FixingFixing Confindustria “scrive” l’agenda del prossimo Governo

Confindustria “scrive” l’agenda del prossimo Governo

da Redazione

A Verona l’assise nazionale: “Serve un piano organico di politica economica”. Riunione in vista delle elezioni del 4 marzo: “Più lavoro, più crescita, meno debito pubblico”.

 

di Daniele Bartolucci

 

“Non promesse elettorali ma un piano organico di politica economica”. Da una parte l’avvertimento, dall’altra la proposta. E’ questo il concept dell’Assise di Confindustria, un momento di incontro e di riflessione dell’intero sistema imprenditoriale per trasmettere ai partiti politici e ai cittadini una prospettiva strategica per un progetto duraturo di sviluppo, crescita e occupazione. Nel corso dell’appuntamento del 16 febbraio a Verona, Confindustria porrà al centro del dibattito elettorale la questione industriale e la competitività, perché “un’industria competitiva è la pre-condizione per contrastare disuguaglianza e povertà, per ridurre i divari e garantire una crescita inclusiva e dinamica”.

 

“PIÙ LAVORO E PIÙ CRESCITA, MENO DEBITO PUBBLICO”


Le tre-missioni paese individuate da Confindustria sono più lavoro, più crescita, meno debito pubblico. Il punto di vista è che “non bisogna smontare le cose fatte in questi anni e che hanno dato effetti economici positivi. Ci sono politiche che hanno inciso sui fattori produttivi in modo trasversale ai settori economici e che hanno permesso di accelerare i processi di cambiamento. Queste politiche – su tutte Jobs Act e Piano nazionale Industria 4.0 – vanno valutate per gli effetti che hanno generato, adattate per renderle più efficaci se necessario, ma non depotenziate per motivi ideologici”. L’azione di Confindustria si svilupperà su sei ambiti, che chiamano in causa le imprese, l’Europa e la politica italiana: Italia più semplice ed efficiente. Prepararsi al futuro: scuola, formazione, inclusione giovani. Un paese sostenibile: investimenti assicurazione sul futuro. L’impresa che cambia e si muove nel mondo Un fisco a supporto di investimenti e crescita. Europa miglior luogo per fare impresa”.

 

DAGLI OSPITI ALLO SCENARIO INTERNAZIONALE


E’ proprio la dimensione internazionale che darà la cifra di questo appuntamento di Confindustria. Ad intervenire sono stati infatti chiamati due ospiti stranieri: l’ex presidente della Commissione europea (ed ora presidente non esecutivo di Goldman Sachs) Barroso ed il politologo francese (e professore in Luiss) Lazar. Chiuderà i lavori delle Assise il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.

 

I PRECEDENTI: PARMA, LA BREMBO E BERGAMO


Confindustria non è nuova a questo genere di iniziative, foriere di idee e programmi di governo da ormai trent’anni.. Da quando a Parma, nel 1992 il presidente di Confindustria era Luigi Abete, l’imprenditore banchiere che pochi mesi fa ha dichiarato: “Quando proponevo io le riforme, Renzi aveva ancora il ciuccio in bocca”. A quella storica (anche per il periodo e il contesto sociale) Assise intervennero anche Gianni Agnelli in rappresentanza della Fiat e Giuliano Amato per il governo. Altri tempi, altri problemi? Sempre di debito pubblico e tasse si parlava allora, come 14 anni dopo, quando Confindustria riunì di nuovo la propria “squadra”. Nel 2006 alla Fiera di Vicenza, presidente Luca Cordero di Montezemolo. Silvio Berlusconi era in piena campagna elettorale contro Romano Prodi e arrivò quasi a sorpresa scatenando un terremoto con uno show memorabile che probabilmente gli permise di vincere quelle elezioni. Fu allora e in quel contesto che parlò del DNA del ceto imprenditoriale italiano che, per lui, non poteva che non riconoscersi nel centrodestra. Poi si arriva al 2011, con l’evento nel cuore dalla Brembo e poi assemblea in Fiera a Bergamo. Leader degli industriali italiani è Emma Marcegaglia ma stavolta non c’è nessun politico ad ascoltare il programma de “L’Italia che vogliamo”. A l suo fianco c’è Vincenzo Boccia, allora presidente della Piccola industria, che aprirà i lavori di Verona. La terza (vera) Assise nella storia ultracentenaria di Confindustria.

Il programma: mattinata di tavoli tematici (sei i grandi nodi dalla burocrazia, alla formazione-lavoro, sostenibilità, fisco, impresa ed Europa). Al pomeriggio la sessione plenaria demandata ai due ospiti José Manuel Barroso, già primo ministro del Portogallo e presidente della Commissione Ue oggi presidente non esecutivo di Goldman Sachs e Marc Lazar, professore di storia e sociologia a Parigi. L’intervento di Boccia è previsto per le 15.30. Nessun politico nemmeno questa volta sul palco, anche Boccia “segue” la Marcegaglia su questo profilo: è stata una scelta ben precisa, a due settimane dal voto. Ma non mancheranno i riferimenti alle elezioni, anzi, sarà proprio il voto e soprattutto il dopo-voto a essere il protagonista. Gli industriali sono pronti a “scrivere” il programma di governo di chi vincerà il 4 marzo.

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