Home FixingFixing San Marino, lavoratori occupati: la “guerra dei numeri”

San Marino, lavoratori occupati: la “guerra dei numeri”

da Redazione

Le statistiche ufficiali utilizzano settori economici diversi dalle aree contrattuali reali.

 

di Daniele Bartolucci

 

Quando si parla di “settori”, occorre fare una distinzione, fondamentale: una cosa è il settore a livello statistico, un’altra è il settore a livello di contratto applicato. Basta guardare alle classificazioni che l’UPECEDS elabora ogni mese, per rendersi conto che ci sono molti più settori economici rispetto ai contratti collettivi e che solo pochi di essi sono equivalenti (Bar, Ristoranti e Alberghi, ad esempio), mentre addirittura altri sono completamente assenti, come lo è il contratto dell’Artigianato (non c’è un settore specifico per l’Ufficio di Statistica) o come lo sarà quello dei Giornalisti (che per la legge ci dovrebbe già essere). Come sanno bene imprenditori e lavoratori, infatti, il contratto non sempre ha seguito il settore economico dell’impresa, per svariati motivi. Ad esempio, il contratto Industria un tempo comprendeva anche la produzione di servizi, per cui, quando si decise di creare il contratto Servizi, molte imprese – giustamente – restarono nell’area contrattuale iniziale. La nuova normativa, di fatto, dovrà riallineare anche questi dati, tanto è vero che l’Art. 28 al comma 11 impone che “Il dato occupazionale complessivo di settore di riferimento per il Comitato Garante è quello formalmente pubblicato nel trimestre precedente dall’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica”. Ma se quello è il dato di riferimento, dove sono gli occupati dell’Artigianato? Nelle Costruzioni dovrebbero applicare tutti il contratto Edilizia? Perché distinguere tra contratto Bancario e Agenzie di Assicurazioni, se il settore occupazione è lo stesso, ovvero “Attività Finanziarie e Assicurative”? E così via. Di domande ne potrebbero venire fuori a non finire. Come detto, serve chiarezza. Per cui, in attesa dei dati ufficiali – già in possesso degli uffici competenti ma non ancora divulgati – si possono fare solo ipotesi (si veda la tabella). Questo disallineamento tra dato statistico e dato reale, non si rileva solo oggi, ma è ormai storicizzato, tanto è vero che, non avendo una base certa, si sono aperte discussioni infinite proprio sul “chi rappresenta chi”, senza mai arrivare ad un dato univoco.

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