Confindustria Romagna ha presentato l’indagine congiunturale per l’anno 2017. Crescono i fatturati, la produzione e la spesa per gli investimenti. Il freno? La burocrazia.
“Sia in area vasta sia provinciale la situazione si sta consolidando con prospettive di un secondo semestre in crescita e investimenti in positivo. Notiamo una svolta, sebbene con una certa cautela, che dimostra che il nostro tessuto imprenditoriale è fatto di aziende attive” ha spiegato il presidente di Confindustria Romagna Paolo Maggioli in occasione della presentazione dell’indagine congiunturale riferita alla Provincia di Rimini sulle performance del primo semestre 2017 e sulle previsioni dei secondi sei mesi dell’anno. Nel consuntivo gennaio-giugno il fatturato totale è transitato in terreno positivo (+4,8% fatturato interno e -1% fatturato estero), così come la produzione (+0,6%), l’occupazione (+7,1%) e la spesa degli investimenti che rispetto al 2016 è cresciuta del 28,1%.
Per le previsioni luglio-dicembre la produzione è in aumento per il 48,4% del campione e stazionaria per il 45,2%, gli ordini sono stazionari per il 47,7% degli imprenditori, l’occupazione è stazionaria per il 73,1% del campione. La percentuale del campione che non prevede investimenti è del 4,4%, in calo rispetto al dato previsionale 2016.
Un trend che, come evidenzia l’indagine congiunturale riferita all’Area Vasta e riferita allo stesso periodo, rispecchia la dinamicità del territorio con tutte le sue peculiarità, espressione del campione di imprese associate a Confindustria Romagna: il consuntivo del primo semestre difatti rileva un +6,2% del fatturato totale, un +2,9% della produzione e un +6,1% dell’occupazione. Gli investimenti segnano un +4,3%. Nelle previsioni la produzione viene vista stazionaria dal 47,2% delle imprese e in crescita dal 43,3%, gli ordini stazionari per il 51% degli imprenditori, e in aumento per il 42,1% del campione. Per gli investimenti solo il 9,2% dichiara di non prevederli in netta diminuzione con la percentuale dello scorso anno.
In generale i numeri evidenziano che all’interno dello stesso settore emergono imprese con parametri molto positivi e altre che mostrano situazioni più complicate con un effetto diversificato.
“Nel primo forum dell’economia della Romagna con il termine FattoreR, Fattore Romagna, il nostro territorio è stato definito fortemente competitivo a livello economico, con tassi di occupazione, redditi e consumi pro capite molto superiori a quelli nazionali – ha sottolineato Maggioli -. A noi piace costruire. Partendo dai posti di lavoro creati (fra Rimini e Ravenna contiamo 800 aziende per un totale di 29.376 dipendenti). Mettiamo in campo risorse importanti per la crescita economica e lo sviluppo del territorio, tante iniziative di welfare sia all’interno sia fuori le aziende che vengono fatte spesso senza grandi clamori. Ma per continuare ad essere competitivi occorre che tutti facciano la loro parte con un’azione di sistema indirizzata a potenziare i virtuosismi e a risolvere le criticità”.
L’ATTRATTIVITÀ E LE INFRASTRUTTURE
“Purtroppo siamo costretti a lavorare con una burocrazia ancora troppo ingessata e una pressione fiscale soffocante” ha rimarcato il Presidente. “Le imprese del territorio (come quelle della Repubblica di San Marino, ndr), hanno bisogno di semplificazione”.
Servono politiche – e anche questa frase deve essere mutuata anche per il Titano – “che facilitino investimenti sia da parte delle aziende già presenti sia da parte di nuovi gruppi”. Il concretizzarsi di vari progetti di insediamento richiesti da alcune aziende e fermi da anni, in particolare nell’area di Rimini Nord, proprio a causa di una burocrazia ingessata, potrebbe essere un’opportunità per la crescita dell’occupazione. Altro nodo, quello delle infrastrutture. “Per essere più attrattivi – ha concluso Paolo Maggioli – occorre impegnarsi per un loro ulteriore potenziamento indirizzato alla crescita del territorio e della sua economia”.