Home FixingFixing Ecco Tirana 2030: idee e riflessioni per il Prg di San Marino

Ecco Tirana 2030: idee e riflessioni per il Prg di San Marino

da Redazione

Dietro il rilancio urbanistico dei due territori c’è l’architetto Stefano Boeri. Sviluppo sociale ed economico della città: mobilità, servizi e molto verde.

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di Daniele Bartolucci

 

È stato approvato la scorsa settimana il Piano Regolatore disegnato dall’architetto Stefano Boeri in collaborazione con gli studi UNLAB e IND (vincitori a inizio 2016 di un concorso internazionale) e denominato “Tirana 2030” (TR030).

Un progetto ambizioso e di ampio respiro che, a cento anni dal Piano Regolatore disegnato da progettisti italiani guidati da Armando Brasini, apre una fase nuova nel futuro della capitale albanese.

La notizia ha ben presto attraversato l’Adriatico e già qualcuno ha preso spunto da questa operazione per anticipare alcuni concetti e idee che Boeri potrebbe riportare anche nell’elaborazione del nuovo Piano Regolatore Generale di San Marino.

Perché il Governo precedente, va ricordato, ha incaricato proprio lo studio dell’architetto milanese (famoso in tutto il mondo per i “Boschi Verticali”) per modernizzare il Paese, non solo a livello edilizio, ma urbanistico, paesaggistico e sociale.

Proprio che ha fatto per la capitale albanese, che per molti versi ha caratteristiche similari a San Marino, soprattutto per la necessità di sviluppo (è la capitale politica ed economica dell’Albania) che di collegamento con il territorio circostante (autostrade, zone industriali, aree rurali e agricole…).

Un “assaggio”, si potrebbe pensare, di ciò che Boeri sta sviluppando insieme al suo tema per il rilancio di San Marino, compito che continuerà a impegnarlo nonostante il cambio di Governo.

 

CRESCITA “AD ANELLI”: PIÙ SERVIZI E VERDE


Il nuovo Piano Regolatore, voluto fortemente dal governo di Edi Rama (ex sindaco di Tirana) e dall’amministrazione dell’attuale primo cittadino Erion Veliaj, comprende l’intera area metropolitana di Tirana e prende in esame anche i collegamenti ferroviari con l’aeroporto e il porto di Durazzo, i trasporti e i servizi pubblici, le aree verdi e i corridoi ecologici, nuove aree di espansione controllata e la valorizzazione del patrimonio architettonico della città.

Il Piano Regolatore di Stefano Boeri prevede di bloccare la crescita della città oltre i suoi confini attuali, grazie alla piantumazione di un “bosco orbitale” di 3 milioni di nuovi alberi.

Tirana crescerà in intensità lungo i suoi tracciati storici (Boulevard Dëshmorët e Kombit, il secondo e il quarto anello, gli assi Tirana-Durazzo, le 5 aree di sviluppo) senza occupare nuovo suolo agricolo o naturale, ma anzi moltiplicando le aree verdi, i servizi e gli spazi pubblici. Con la creazione di due anelli ciclabili, verdi e pedonali all’interno dell’area centrale, di una grande oasi naturale attorno al lago di Farka e delle nuove fasce verdi attorno ai corsi d’acqua, le superfici verdi nella città saranno triplicate.

 

NUOVO PIANO DELLE SCUOLE E DELLA MOBILITÀ URBANA

 

La realizzazione di 20 nuove scuole pubbliche, insieme alla nuova grande Piazza del Mondo che conclude a nord il Boulevard Dëshmorët e Kombit, permetteranno di creare una rete di nuove piazze urbane dotate di attività culturali e di servizio al cittadino.

Il progetto di Boeri ridisegna anche la mobilità urbana – introducendo la congestion charge nelle aree centrali, incentivando il car sharing, favorendo un sistema di “bus dedicated lines” – ed extraurbana, con la linea veloce di collegamento tra il Boulevard e l’aeroporto e la razionalizzazione dei collegamenti con i centri esterni.

 

LO SVILUPPO ECONOMICO DI UNA CITTÀ “POLICENTRICA”

 

Il Piano Regolatore, definisce, sia all’interno della città consolidata che nelle aree periurbane e rurali, i nuovi epicentri per lo sviluppo urbano, economico e sociale della nuova Tirana, metropoli policentrica. Un corridoio ecologico, dove incentivare la produzione di energia attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, contribuirà ad alimentare la città e il suo sviluppo.

Rispetto al piano vigente, il Piano Regolatore appena approvato ha ridotto di due terzi le previsioni di sviluppo demografico dell’area metropolitana e ha disegnato una metropoli verde, accessibile a tutti, una metropoli caleidoscopica, che favorirà ovunque la pluralità delle funzioni insediate e il mix delle attività.

Il Nuovo Piano Regolatore TR 030, prima di diventare operativo, verrà approvato dal Consiglio Nazionale, a fine gennaio 2017.

 

BOERI: “DALL’ANARCHIA TOTALE ALLA CONDIVISIONE”

 

Nei giorni scorsi l’architetto è stato intervistato anche da Federico Taddia di Radio 24. “Questo piano significa soprattutto tornare ad avere una visione condivisa del futuro della città – ha detto ai microfoni del programma ‘L’altra Europa’ -. In Albania siamo passati da un’autocrazia a una situazione di anarchia totale e oggi Tirana cerca e merita un progetto condiviso. Abbiamo così lavorato moltissimo con tutte le municipalità: la città è, infatti, la capitale continentale con l’area metropolitana più estesa. La visione alla base del progetto prevede, come prima cosa, smettere di edificare fuori dai confini della città già costruita, quindi la prima scelta è piantare più di tremila alberi per formare un bosco orbitale e dare un forte segnale: non si costruisce più oltre questi confini. Anche perché attorno alla città ci sono aree agricole, sistemi fluviali, montagne bellissime, una grande risorsa economica mai stata sfruttata”.

“Poi, all’interno della città abbiamo fatto due operazioni – ha proseguito Boeri -. Da una parte, recuperare spazi verdi cercando di realizzare due grandi anelli pedonali e ciclabili nel cuore della città e un nuovo parco e poi recuperare spazi pubblici. Tirana è una città molto densamente costruita ed è difficile trovare non solo piazze ma spazi per funzioni e servizi. Siccome una delle grandi sfide è costruire nuove scuole che siano anche centri pubblici e centri civici, abbiamo ragionato molto sul dove collocare queste scuole, diradando il tessuto, spostando i volumi, dando incentivi a chi poteva costruire in altezza e lasciare spazio aperto. Il piano – ha concluso Stefano Boeri – è basato quindi su tre concetti: bloccare lo sviluppo estensivo, costruire solo dentro la città, concentrarsi su spazi pubblici e servizi ai cittadini”.

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