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Roberto Leardini: “Per primeggiare occorre dare grande spazio alla R&S”

da Redazione

Il Direttore Generale di Leagel: una vita nell’arte sublime dei dolci. Quando non lavora si dedica alla famiglia, all’arte, allo sport e alla musica: “Mi piace il bello”.

Leagel Roberto Leardini 49

 

di Alessandro Carli

 

Roberto Leardini, 43 anni, una laurea in scienze e tecnologie alimentari conseguita all’Università di Bologna, è il Direttore Generale di Leagel, azienda fondata nel 1991 che si occupa di gelateria e pasticceria artigianale.

“Leagel nasce dalla brillante intuizione di mio padre Tonino che, dopo 30 anni passati a lavorare nelle gelaterie, decise di realizzare il sogno della sua vita. Spinto da una passione sincera per l’arte dolciaria, insieme a mia madre, mise a disposizione dei colleghi artigiani le conoscenze maturate in una vita di lavoro nel settore”.

Un’esperienza che lo portò, sin da subito, a dar vita ad un’ampia gamma di prodotti fatti con le ricette della tradizione e le migliori tecnologie di produzione disponibili. Come accade spesso, l’inizio non fu facile. “Partì da solo in un sottoscala, senza clienti – prosegue il dottor Leardini -. Nel 1994 l’azienda si amplia con l’entrata di un terzo socio, Giovanni Calabrò, ex gelatiere con grande esperienza commerciale nell’universo del dolce”.

In circa venticinque anni di attività, l’impresa ha avuto in incremento incessante, sia dal punto di vista dell’acquisizione della clientela che della varietà dei prodotti proposti. Un impulso costante di crescita che l’ha portata, oggi, a essere la più grande azienda produttiva alimentare della Repubblica di San Marino con quattro stabilimenti che coprono una superficie complessiva di circa 6 mila metri quadrati, 45 dipendenti e una rete commerciale di 25 professionisti. “Assieme a me – ricorda Roberto – lavorano anche mia sorella Monica e Francesca, la figlia di Giovanni Calabrò”.

Leagel è presente in 45 Paesi di tutto il mondo. In attesa di Sigep, la fiera che si terrà a Rimini dal 21 al 25 gennaio e alla quale l’impresa porterà alcune novità, torniamo nel passato. C’è una data, quella del 2001, che è segnata con l’evidenziatore negli annales di Leagel. “In quell’anno fondammo un’azienda in Brasile, a Belo Horizonte. Andai lì per circa sei mesi per avviare la produzione. Oggi Leagel America do Sul è la realtà più importante del Sud America nel settore degli ingredienti per gelato e dà lavoro a 150 persone”.

Nel 2005 Leagel diventa “adulta”: viene inaugurato il nuovo stabilimento con impianti realizzati ad hoc, frutto della più evoluta tecnologia in campo alimentare. Tutto è progettato per soddisfare le esigenze di lavorazione, di stoccaggio e di distribuzione dell’azienda.

“Il nostro motto è ‘tradizione e innovazione’, con un occhio sempre attento alla qualità dei prodotti. Crediamo in una costante ricerca e selezione delle materie prime più pregiate – racconta Roberto Leardini – e in una prestigiosa lavorazione che ci permette di conservare intatti gusto e naturalezza per creare ogni giorno prodotti eccellenti che contribuiscono a diffondere nel mondo la cultura per un gelato artigianale di qualità superiore”.

Materie pregiate che rispondono a determinati nomi: la nocciola IGP del Piemonte, la mandorla di Avola, il pistacchio di Bronte e tanti altri ancora.

Assieme al Direttore Generale apriamo idealmente il “diaframma” per scattare una panoramica a 360 gradi sul comparto. “Il 99% delle imprese che si occupano di prodotti per i gelati e la pasticceria hanno origini italiane. In Italia abbiamo circa 100 competitor”. E per primeggiare sui mercati, Leagel dà grande spazio alla ricerca e allo sviluppo. “Il comparto R&S produce molto di più di quello che poi viene utilizzato e che approda nei mercati. Ogni anni presentiamo circa 40 prodotti nuovi. Alcuni ‘gusti’ poi hanno una gestazione che può richiedere anche molti mesi”. Non possiamo non parlare di gelati vegani. “Siamo stati tra i primi a ‘lanciarlo’ sul mercato” sottolinea.

Dentro allo stabilimento dell’azienda è ubicata un’aula. E’ quella del “Gelato Master School”. “E’ intitolata a mio padre, una delle persone più importanti della mia vita. Si tratta di una scuola nata per trasmettere l’arte dei maestri gelatai e che viene frequentata da ‘studenti’ di tutto il mondo”.

Ma Roberto che rapporto ha con il gelato? Lo diciamo subito: poetico. “Per me il gelato artigianale è un’esperienza sensoriale indescrivibile, qualcosa di magico. E’ un dessert unico che dona qualcosa che altri dolci non danno. Anche quando viene servito a una temperatura di -15 gradi, sprigiona sapori indescrivibili. Quando è veramente buono, tocchi il cielo con un dito. I miei gusti preferiti? Nocciola e stracciatella”.

Roberto ha dedicato tantissimo tempo al lavoro. “Posso dire di essere nato tra i gelati. Dopo la maturità scientifica, mi sono iscritto all’università di Bologna: il mio percorso di studi è stato legato all’attività dei miei genitori”. Nonostante i tantissimi impegni, il Direttore Generale riesce a coltivare, nei ritagli di tempo, qualche passione. La sua famiglia, l’arte e sport. “Mi piace il bello: mangiare bene, ascoltare buona musica (tra i suoi artisti preferiti ci sono Andrea Bocelli e Bruno Mars, ndr) vedere un bel film. Il mio registra preferito è Steven Spielberg mentre tra gli attori apprezzo molto Denzel Washington e Russell Crowe”. E lo sport? “Due o tre volte alla settimana vado a correre oppure prendo la bicicletta. Per me è una valvola di sfogo importantissima”.

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