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Davos, riflettori sulla povertà. Le iniziative di San Marino

da Redazione

SUMS da 3 anni ha istituito il Fondo di Solidarietà: oltre 34 mila euro nel 2016. Storia di una grande accoglienza: dai 100 mila rifugiati agli ebrei raccontati in un libro.

Libro ebrei San Marino

 

di Alessandro Carli

 

La settimana del Forum Economico di Davos, che coincide con la “prima” del neo Presidente USA Donald Trump, ha acceso i riflettori – tra le altre cose – anche sul tema della povertà nel mondo. In Svizzera è stato presentato il report “Inclusive Growth and Development Report”, firmato dalla Oxfam: la Ong britannica attenta all’economia sociale – dopo aver spiegato che “i primi 8 ‘super miliardari’ del pianeta (426 miliardi di dollari, ndr) fanno la ricchezza dei 3,6 miliardi più poveri”, ha chiesto ai potenti una serie di misure per ridurre il gap, non prima però di aver annunciato che “in un contesto di crescenti contrasti, la ricchezza cumulata da un’esigua minoranza di super ricchi sta crescendo a dismisura tanto che tra 25 anni potremmo trovarsi di fronte al primo ‘trillionario’, con una ricchezza superiore ai 1.000 miliardi di dollari”.

Di certo dovrà rimboccarsi le maniche anche l’Italia, relegata in fondo alla classifica dei trenta Paesi più ricchi del mondo, precisamente in 27esima posizione, ben lontana dalle regine dello “sviluppo inclusivo”, quasi tutte “nordiche”: Norvegia, Lussemburgo, Svizzera, Islanda, Danimarca e Svezia.

 

SAN MARINO: NUMERI E INTERVENTI


Sul Titano non esiste una fotografia statistica sulla povertà. Gli “indicatori” e le iniziative per dare una risposta concreta al problema non mancano. Aiutare i bisognosi è una delle mission della Caritas diocesana di San Marino e del Montefeltro, che rivela un aumento dei nuclei familiari in difficoltà: alla fine del 2016 sono risultate essere 64. In queste 64 famiglie vivono all’incirca 130 persone. Sono diversi i gradi di fragilità: secondo la Caritas, quelli inseriti nella “povertà estrema” sono circa 30. Tre poi le “fasce d’età” su cui la crisi affonda i denti: gli anziani, i giovani e le famiglie monoreddito.

La Repubblica, forte anche della sua storia – non dimentichiamo che ha dato riparo, durante la Seconda Guerra Mondiale, a circa 100 mila sfollati e che, come hanno scritto Davide Bagnaresi, Giuseppe Marzi e Antonio Morri nel libro “La meravigliosa bugia” (Giuntina, 2017), presentato il 12 gennaio al Teatro Titano, diede rifugio a numerose famiglie di origine ebraica -, da qualche tempo ha attivato una serie di iniziative.

Dal 2014 la SUMS ha istituito il “Fondo di Solidarietà”. Durante il primo anno di attività ha erogato 11.244 euro e li ha destinati a 20 persone sammarinesi o residenti sul Monte Titano. Euro saliti a 41.653 l’anno successivo e donati a 46 persone. Nel 2016 invece la Società Unione Mutuo Soccorso ha elargito 34.632 euro a 51 persone o nuclei familiari. Interventi, ha spiegato in una nota la stessa realtà locale, resi possibili anche grazie alla sensibilità della “Fondazione Simoncini – Galluzzi che ha collaborato con una congrua donazione condividendo l’obiettivo comune di intervenire a favore dei casi di povertà presenti nel territorio”, all’Associazione Dirigere “che ha donato il fondo residuo di bilancio per scopi di solidarietà; al Consiglio Direttivo SUMS che costantemente provvede a versare le somme necessarie per il riequilibrio del Fondo, ai cittadini che nell’esercizio fiscale del 2013 hanno devoluto il 3 per mille a favore della SUMS, al “Rotary Club San Marino, ai partecipanti la festa d’estate SUMS, alla Associazione Burraco, alla giovane coppia di sposi e al Capitano di Castello di Chiesanuova”.

Non da meno è il contributo legato alla “Giornata Nazionale della Colletta Alimentare”, arrivata a San Marino alla sua 18esima edizione. Nel 2016 sono stati raccolti 13.432 kg di alimenti, ben 260 kg in più rispetto al 2015. “Un risultato – spiegano gli organizzatori – che sorprende e che testimonia ancora una volta l’apertura e la sensibilità dei sammarinesi verso il bisogno del prossimo”. Una sensibilità cresciuta nel tempo e certamente maturata con l’affacciarsi del dramma della povertà anche dentro i confini della Repubblica. Per questa ragione anche i Capitani Reggenti hanno espresso il loro apprezzamento, riconoscendo l’alto valore civile di questo gesto. Straordinaria anche la partecipazione di oltre 200 volontari, che armati di pettorina gialla hanno proposto la colletta all’ingresso di 18 punti vendita, mentre i donatori sono stati oltre 5.000. L’aspetto che sempre di più scalda il cuore è vedere come la Colletta Alimentare si confermi un vero gesto di popolo, in cui uniscono i loro sforzi 26 associazioni (laiche e cattoliche) e volontari di tutte le generazioni (giovani, intere famiglie, anziani e nonni con nipoti al seguito), tanti collaboratori tra privati e aziende che mettono a disposizione servizi ed energie, e centinaia di donatori. Preziosa anche la vicinanza di Sua Eccellenza Monsignor Andrea Turazzi – Vescovo di San Marino Montefeltro – che si è recato personalmente in un punto vendita a fare la spesa e a salutare i volontari.

 

DAVOS: LA FOTOGRAFIA DEL MONDO


Un’economia “umana” per combattere la disuguaglianza. E’ questa, in estrema sintesi, la soluzione che ha chiesto Oxfam ai 250 leader politici e rappresentanti dei Paesi che hanno partecipato al Forum Economico di Davos. Un impegno che secondo la Ong deve passare attraverso cinque punti: un sistema di tassazione più progressivo, politiche occupazionali che garantiscano ai lavoratori un salario dignitoso, servizi pubblici di qualità in ambito educativo e sanitario, uno sviluppo economico che rispetti i limiti naturali del pianeta e un reale ascolto dei bisogni dei cittadini.

“I Governi – ha chiesto il Forum – dovrebbero terminare l’estrema concentrazione della ricchezza, al fine di porre fine alla povertà”. Questo significa affrontare l’evasione fiscale, ma anche l’aumento delle tasse sulla ricchezza e redditi elevati per garantire una maggiore parità di condizioni e di generare i miliardi di dollari necessari per investire in sanità, istruzione e creazione di posti di lavoro.

Ma redistribuzione non sarà sufficiente. “Abbiamo bisogno di un cambiamento fondamentale per il nostro modello economico. I governi devono smettere di nascondersi dietro le idee di forze di mercato e il cambiamento tecnologico. Devono sostenere attivamente le imprese che danno la priorità all’impatto sociale e avere la visione di cooperare per evitare una corsa al ribasso sui salari e tassazione delle imprese”.

L’umanità ha il talento e l’ingegno di farcela. Le soluzioni esistono per creare un mondo in cui tutti sono fortunati e nessuno è dimenticato. Ma devono partire dall’alto, come ha spiegato Linda A. Hill, professore di Business Administration in Harvard Business School. E devono essere condivisi. “I leader – ha spiegato la professionista – devono essere in grado di costruire organizzazioni agili e in grado di innovare. La gente non vuole seguire un leader per il futuro, che è il modello di ieri. Vogliono co-crearlo. L’innovazione è una attività collettiva, in cui persone diverse – a seconda delle loro particolari talenti – si fanno avanti in tempi diversi per spostare il gruppo dove deve andare”.

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