Home FixingFixing San Marino, manifatturiero: in crescita il monte salari

San Marino, manifatturiero: in crescita il monte salari

da Redazione

Il comparto ha un ruolo di primissimo ordine nell’economia della Repubblica di San Marino e “genera” circa il 40% del PIL. Negli ultimi tre anni il totale delle retribuzioni lorde percepite dai lavoratori è passato da quasi 143 milioni a oltre 151 milioni.

 

di Alessandro Carli

 

E’ alle 485 attività manifatturiere (dati ISS riferiti a fine 2015) che spetta il primato del monte salari, con oltre 151 milioni di euro erogati agli oltre 5.300 dipendenti.

Manifattura che ha un ruolo centrale nell’economia della Repubblica di San Marino: contribuisce a circa il 40% del Prodotto Interno Lordo ed ha un peso considerevole rispetto, ad esempio, alla struttura economica di altre piccole nazioni alla nostra.

In attesa dei dati di quest’anno – ricordiamo che il numero delle imprese manifatturiere è cresciuto da settembre 2015 a settembre 2016 di 26 unità (oltre 5 punti percentuali) e che nello stesso periodo il numero dei dipendenti ha fatto registrare un aumento di 82 persone, raggiungendo quota 5.400 -, mettiamo a specchio l’ammontare complessivo delle retribuzioni lorde percepite dai lavoratori dipendenti nell’intero sistema economico erogato negli ultimi tre anni (2013-2015) del settore pubblico e di quello privato. Un indicatore utile per capire lo stato di salute complessivo, i tagli messi in campo (parliamo della Pubblica Amministrazione) e i settori che stanno “meglio”. Premesso che il totale (pubblico più privato) è rimasto più o meno invariato (506 milioni) negli ultimi tre anni, mettiamo sotto la lente lo stato di salute dei cinque rami più importanti del privato, quelli cioè che hanno un monte salari più alto: manifatturiero; commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli; Attività finanziarie e assicurative; Attività professionali, scientifiche e tecniche; Costruzioni.

 

LE IMPRESE MANIFATTURIERE

Come detto, l’attività manifatturiera è quella che ha fatto registrare il monte salari più alto nel triennio. Numeri in crescita sia per l’importo erogato che per numero di attività che di dipendenti.

Nel 2013 le 443 imprese del settore hanno “speso” quasi 143 milioni per i 5.173 dipendenti. Totale salito di un milione l’anno successivo (nel 2014 l’uscita è stata di circa 149 milioni) per le 445 aziende e per i 5.224 lavoratori e ulteriormente aumentato lo scorso anno: “assegno” da 151 milioni per le 485 le imprese operative che danno lavoro a più di 5.300 persone.

 

COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO

Al secondo posto per “peso” degli stipendi annui, il Commercio all’ingrosso e al dettaglio e le riparazioni delle auto e delle moto.

In questo caso però, a differenza della manifattura, si registrano segni negativi.

Sono scese sia il numero di imprese (1.227 nel 2013, 1.188 nel 2014, 1.169 nel 2015) che il numero di persone impiegate (dalle 2.662 del 2013 alle 2.603 del 2014 sino alle 2.570 del 2015) e quindi di conseguenza anche il monte salari ne ha risentito: i 59 milioni e mezzo del 2013 sono diventato 57 milioni e 700 mila euro nel 2014. Lo scorso anno, nonostante la discreta contrazione del numero di imprese e dei dipendenti, il “monte” è arrivato a 58 milioni e 200 mila euro.

 

ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE

Stabilmente sopra i 40 milioni il “monte” delle attività finanziarie e assicurative del Titano, anche se tutti i numeri sono al ribasso. Le 74 realtà del 2013 davano lavoro a 896 dipendenti per un “lordo” annuale di 43 milioni. Realtà che l’anno successivo si sono contratte di due unità e di 20 lavoratori, con un importo di 42 milioni e 197 mila euro. Lo scorso anno il numero si è fermato a 66 imprese, 867 dipendenti e un “monte” di 42 milioni.

 

ATTIVITÀ PROFESSIONALI E SCIENTIFICHE

Pressoché stabile il “monte” annuale per le attività professionali, scientifiche e tecniche, che registrano all’incirca un rapporto di “uno a uno” tra imprese e lavoratori. Nel 2013 i 1.152 stipendiati hanno ricevuto, da 1.075 imprese, 28 milioni di euro. Nel 2014 le 1.071 realtà hanno erogato a 1.138 lavoratori 27 milioni e 700 mila euro, lo scorso anno il “monte” è cresciuto lievemente (27 milioni e 900 mila euro) nonostante le meno imprese (1.056) e una mini crescita della forza lavoro, arrivata a 1.140 unità.

 

IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

Finiamo il settore privato con le costruzioni, anche il virtù del report di World Bank, il “Doing Business 2016” (San Marino Fixing numero 41), che ha evidenziato come i “permessi di costruzioni”, a livello mondiale (nel documento sono menzionati 190 Paesi, ndr), siano passati dalla 92esima alla 72 esima posizione. Il comparto, che in passato è stato uno dei volani dell’economia del Paese e che deve essere rimesso in condizioni di tornare a lavorare (serve un Piano Regolatore Generale, servono le riconversione, serve un progetto a medio e lungo raggio), sta vivendo una grande crisi.

I 1.094 dipendenti che nel 2013 lavoravano in 431 imprese e che avevano un “monte” di 27 milioni e 700 mila euro sono diventati 1.027 l’anno successivo (415 invece le aziende che hanno “pagato” 25 milioni e 400 mila euro) per poi scendere ancora nel 2015: 931 dipendenti, 414 realtà e un “salario” complessivo inferiore a 23 milioni. E l’ultimo bollettino dell’Ufficio di Statistica, che si “ferma” al 30 settembre 2016, evidenzia che i lavoratori siano 879 e che siano impegnati in 403 imprese.

 

IL SETTORE PUBBLICO

Il vero “taglio” dell’ammontare complessivo delle retribuzioni lorde è avvenuto tra il 2013 e il 2014 quando i 127 milioni e 300 mila euro sono diventati 122 milioni e 700 mila euro. Tra il 2014 e il 2015 l’importo è sceso di un milione e 20 mila euro, attestandosi a 121 milioni e mezzo. Mentre il “monte” dell’ISS tra il 2013 e il 2014 si era contratto di circa 400 mila euro (da 36 milioni a 35 milioni e 683 mila euro), nel 2015 è tornato a crescere. Non di molto, ma è arrivato a 35 milioni e 850 mila euro. E’ sceso poi il “monte” dello Stato: 72 milioni e 200 mila euro nel 2013, 67 milioni e 300 mila euro nel 2014, 66 milioni e mezzo nel 2015.

Nel suo ultimo anni di “vita”, il 2013, l’Azienda Autonoma di Stato Filatelica e Numismatica (poi è diventato l’Ufficio Filatelico e Numismatico) ha avuto un “peso” di poco più di un milione. Le Poste e le Telecomunicazioni, messe a bilancio dal 2014, hanno un monte salari di poco meno di 3 milioni e mezzo (3 milioni e 473 mila euro nel 2014, 3 milioni e 360 mila euro nel 2015). Complessivamente il numero dei lavoratori dipendenti del Settore Pubblico allargato è passato da 4.017 del 2013 a 3.730 del 2015.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento