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Il Comitato Amministratore del Fondiss presenta pubblicamente i dati di bilancio

da Redazione

Durante la serata del 20 maggio spazio anche alle attività e proposte, come la possibilità di dare anche contributi volontari.

fondiss sbraccia

 

di Daniele Bartolucci

 

Fondiss è il Fondo di Previdenza Complementare dell’Istituto per la Sicurezza Sociale della Repubblica di San Marino istituto con la legge n. 191 del 6 dicembre 2011 e ha lo scopo di assicurare, al momento dell’età pensionabile, la liquidazione di un’ulteriore pensione, detta appunto complementare, che si affianca alle prestazioni del Sistema di Previdenza Principale. E’ fondato su un sistema di finanziamento a capitalizzazione, che consiste per ogni iscritto, nella creazione di un conto individuale in cui confluiscono i versamenti contributivi effettuati. Come noto l’iscrizione al Fondo è obbligatoria per tutti i lavoratori che al momento dell’entrata in vigore della legge (22/12/2011) non avevano compiuto i 50 anni di età. A giugno 2015 è stato rinnovato il Comitato Amministratore, con la nomina di Raffaele Bruni, Luca Filanti, Sante Ruggero Lonfernini, Mirko Muccioli, Renato Nibbio, Angela Piazzolla, Martina Poggiali, Lino Sbraccia, ed Alessia Scarano. Nel corso della prima della seduta di insediamento il nuovo Comitato Amministratore ha eletto all’unanimità, al suo interno, Lino Sbraccia alla carica di Presidente, seguendo il criterio di rotazione annuale previsto dalla legge. Quella del 2015 è stata quindi la terza annualità di gestione: attualmente gli iscritti sono 24.152, di cui 23.022 attivi e 1.130 “silenti”, per un totale di 2.315.675,104 quote. Il valore delle singole quote al 31/12/2015 era di 10,426 euro, mentre l’anno precedente era di 10,211 e il primo anno 10 euro (fissato per legge). “Nonostante i vincoli noti e l’essere comunque ancora un fondo giovane e obiettivamente piccolo, tenuto conto del rendimento offertoci dalle banche sammarinesi in cui abbiamo investito il capitale gestito”, spiega Lino Sbraccia, presidente del Comitato Amministratore di Fondiss, “abbiamo comunque ottenuto un rendimento interessante per gli iscritti”. Il totale degli investimenti nelle varie banche, tutti con scadenza al 14 settembre 2016, è infatti oggi di poco superiore ai 26 milioni, che aumenteranno almeno fino al 2018, anno in cui dovrebbero venire erogate le prime prestazioni agli iscritti (ovvero coloro che, pur avendo superato i 50 al tempo, si iscrissero volontariamente, e avranno raggiunto i requisiti richiesti per la pensione). Tutti i dati di bilancio e le filosofie gestionali del 2015 saranno esposti nella serata del 20 maggio (ore 21, sala Montelupo di Domagnano), quando per la prima volta nella sua comunque brevissima storia, il Comitato Amministratore si presenterà in pubblico per condividere la propria attività con la cittadinanza, annunciando anche le prossime azioni: “Oltre al macro tema della riforma delle pensioni”, anticipa Sbraccia, “in cui comunque rientra anche il Fondiss, ci sono diversi temi che ci competono direttamente, alcuni li abbiamo già affrontati in questi mesi, mentre altri sono all’ordine del giorno, come la questione delle modalità di impiego dei fondi raccolti. Oltre a quello, dobbiamo comunque tenere conto del momento in cui smetteremo di accumulare contributi e inizieremo anche ad erogare pensioni: dobbiamo quindi rendere sostenibile l’impianto, anche ricercando altre forme di contribuzione. Sul tavolo sono diverse le proposte in tal senso, dalla modifica delle aliquote contributive, che ricordo, nel 2018 arriveranno al 2% da parte del lavoratore e 2% da parte del datore di lavoro, un 4% che probabilmente non sposterà molto, nel conto finale. Perché non permettere ai lavoratori, volontariamente, di aumentare ulteriormente i propri contributi? Se riuscissimo a sommare questa possibilità ad una agevolazione fiscale, così come quella prevista per le pensioni integrative private, il lavoratore valuterebbe penso positivamente questa opportunità. E se l’agevolazione fosse estesa anche al datore di lavoro, come per esempio trasferendo i premi di produzione frutto della contrattazione integrativa o il Tfr (anche solo una parte) in Fondiss invece che lasciarlo in busta, il patrimonio crescerebbe ulteriormente, e così la sua capacità di garantirsi un rendimento maggiore e, in definitiva anche la possibilità di erogare prestazioni pensionistiche più elevate”. Questo ed altro, nella serata pubblica del 20 maggio, che è stata organizzata anche per dimostrare che il Fondiss non è un’entità misteriosa di cui si conosce poco. “Se non ci conoscono è questa l’occasione per farlo”, annuncia Sbraccia senza remore. “Abbiamo comunque un sito internet (www.fondiss.sm) con tutte le informazioni necessarie, i bilanci e gli investimenti fatti”, spiega il presidente, “e con la possibilità per ogni aderente di visionare, in maniera riservata, la propria posizione contributiva, ma abbiamo deciso di organizzare questo primo momento di condivisione perché crediamo fortemente nella trasparenza e nella partecipazione dei cittadini alla nostra attività: non sono soldi nostri, ma loro”.

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