Home FixingFixing Con Alberto Naso e Graziano Serrandrei alla (ri)scoperta del Frassineto

Con Alberto Naso e Graziano Serrandrei alla (ri)scoperta del Frassineto

da Redazione

Un grano antico che sino a 50 anni fa era presente sul Monte Titano.

Naso Serrandrei

 

 

“Getta i semi nella terra il contadino / poi si riposa e guarda tutto intorno; / guarda il campo, la casa e il mulino, / pensa che i semi saran pane un giorno”. Non sappiamo se Del Soldato, autore di questa poesia, abbia partecipato alla 18esima fiera agricola. Di certo avrà sorriso nel leggere che circa 3.500 persone, dal 29 al 1 maggio, hanno visitato la Casa di Fabbrica e che una buona parte di loro si è soffermato davanti a una piccola costruzione rivestita di juta che, con la sua gentile lentezza, ha macinato circa un quintale di farina. Farina particolare, o meglio: farina di grano antico, più precisamente di una tipologia che a molte persone oggi può risultare sconosciuto ma che sino a 40-50 anni fa era presente in Repubblica, il Frassineto.

“Durante la Fiera – spiega Graziano Serrandrei, Presidente della Cooperativa C.A.P.A. – le persone hanno potuto conoscere da vicino il sistema di ‘farina espressa’: si presentavano vicino al ‘mulino portatile’ (le dimensioni sono comunque raccolte anche se le sue funzioni sono di assoluto livello: si tratta di una macchina professionale con macine a pietra, ndr) e sceglievano quanto grano macinare. “Alla fine dei tre giorni, abbiamo prodotto circa un quintale di farina integrale”.

Mentre il “pocket mulino” è stato già trasferito alla CAPA e quindi è pienamente in funzione per i clienti, con il Direttore della Cooperativa Ammasso Prodotti Agricoli, Alberto Naso, ripercorriamo le tappe che hanno portato il Frassineto a presentarsi alla Fiera.

“Il Frassineto è un seme non facile da recuperare in certe quantità, nonostante in passato sia stato utilizzato sul territorio. Dopo una serie di ricerche, lo abbiamo trovato presso un’azienda in provincia di Volterra che, nella precedente campagna 2014-2015, ci ha permesso di seminare circa due ettari di terra in zona Falciano. Si è optato per due terreni distinti, più o meno della medesima estensione, in vicinanza delle zone abitate in modo da scoraggiare il più possibile i cinghiali che ne vanno ghiotti in quanto è un grano molto profumato e con spiga mutica (priva di reste). Nell’attuale campagna 2015-2016 abbiamo deciso di raddoppiare la superficie portandola a quattro ettari circa, scegliendo gli appezzamenti con i medesimi criteri”.

Alberto Naso poi ci accompagna in un viaggio visivo e sensoriale. “Parliamo di un frumento ‘alto e vigoroso’, che può raggiungere e superare il metro e mezzo di altezza”. Una statura davvero imponente se si considera che le varietà più “moderne” di grano non arrivano al metro. Questa altezza però ha i suoi pro e i suoi contro. In caso di vento o di pioggia, quando la spiga inizia a pesare, si ‘alletta’ facilmente, ovvero si ‘stende’, si sdraia; d’altro canto la sua altezza lo aiuta a difendersi dalle infestanti dominandole, contrariamente alle varietà attuali, dove si rende necessaria la pratica del diserbo mediante l’utilizzo di erbicidi”. Al secondo anno di coltivazione, si possono trarre le prime considerazioni sulla coltura che, per le sue caratteristiche, si presterebbe ad una tecnica di coltivazione biologica anche se ancora non si può parlare di bio certificato sul Titano. L’auspicio è che anche San Marino adotti quanto prima un regolamento ad hoc, come in Italia e Unione Europea. “Nella campagna 2014-2015 la produzione è stata discreta – spiega – considerando che a San Marino abbiamo terreni ‘stanchi’ e argillosi, con poca sostanza organica. Nonostante le rese siano ridotte rispetto alle varietà convenzionali nelle suddette condizioni di coltivazione, il Frassineto resta un grano nobile. “Si tratta di un grano con alto valore proteico e con ottime caratteristiche organolettiche così come altri grani antichi”.

Presto (anche se Alberto Naso non dà una data precisa) il Frassineto potrebbe trovare nuovi “compagni di campo”. “Il Frassineto è un punto di partenza. Il mondo dei grani antichi è interessante e variegato: penso al ‘Gentilrosso’ ad esempio, o al ‘Baffone’, che potrebbero trovare terreno fertile nel nostro territorio”.

Guardare al vecchio che non è vecchio ma è futuro. Sembra questo il motto della C.A.P.A. Per recuperare le proprie tradizioni, gli antichi sapori.

Nel segno della genuinità.

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