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“Toward next contexts” in ricordo di Loris Pironi

da Redazione

Concorso Scuole, premio dedicato al Direttore di Fixing scomparso nel 2014. L’elaborato di Giulia Forcellini. Menzione poi per Annalisa Quadrelli.

 

Aula magna del Liceo economico quasi gremita, martedì pomeriggio per la premiazione dei vincitori della prima edizione del “Concorso Giornalistico Towards new contexts”, riservato agli studenti delle Scuole Secondarie di primo e di secondo grado della Repubblica di San Marino.

Per la giuria, composta da Carlo Romeo, Gianmarco Morosini, Franco Cavalli, David Oddone e Alessandro Carli, i migliori elaborati sono quelli redatti da Paolo Santi (II° sezione), Sara Ugolini (III° sezione) e da Giulia Forcellini, vincitrice della sezione dedicata a Loris Pironi. Menzione, sempre per quest’ultima categoria, a Annalisa Quadrelli.

La sezione speciale “premio Loris Pironi” (direttore di San Marino Fixing dal 2008 al 2014), che ha visto in “gara” il maggior numero di elaborati, è stata vinta da Giulia Forcellini. Menzione per lo scritto di Annalisa Quadrelli. Vi proponiamo gli articoli delle due “giornaliste”.

 

“Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Questo è lo slogan con cui viene presentato l’Expo 2015 a Milano. Se per pianeta intendiamo la popolazione che lo costituisce, nutrirlo è un obiettivo senz’altro molto lontano dal raggiungimento in quanto la fame nel mondo oggi è un problema molto sentito e sembra una missione impossibile poter singolarmente far qualcosa per risolvere questa situazione.

Ma se al “nostro pianeta” sostituiamo il nostro piccolo mondo, la nostra scuola, i nostri parchi, la nostra città l’obiettivo di un cambiamento da utopia può trasformarsi in una realtà concreta.

A questo proposito Giuseppe Maria Morganti, Segretario di Stato per l’Istruzione, è intervenuto in una conferenza, tenutasi presso la Scuola Secondaria Superiore di San Marino, dicendo che l’Expo non è solo una manifestazione che ha come scopo mostrare le bellezze che offrono i vari Stati, ma è un momento di riflessione durante il quale soffermarsi anche su queste problematiche.

Inoltre ha aggiunto che San Marino si è attrezzato portando all’Expo caratteristiche proprie, culturali e gastronomiche, attraverso iniziative grazie alle quali verranno trattati temi come la democrazia per il cibo e l’immigrazione, mentre a Palazzo Graziani verrà allestita una esposizione sulla vocazione della piccola Repubblica all’ospitalità e all’accoglienza.

“Energia per la vita” significa che il cibo è vita: una risorsa che non deve essere sprecata in quanto preziosa e importante per tutto il pianeta. L’alimentazione è un argomento che mette in relazione l’uomo con la natura, infatti dal mondo animale e vegetale traiamo il cibo necessario per la nostra alimentazione. Quanto abbiamo ci è stato dato in eredità e quindi dobbiamo usarlo con responsabilità. Ciò significa che non dobbiamo sprecare le risorse di cui disponiamo.

Matteo Mascia, professore dell’università di Padova ed esperto di cibo sostenibile ritiene che il cibo stesso sia meraviglia perciò si può vivere diversamente con un’alimentazione sostenibile, giusta e sana limitando anche gli sprechi che nell’odierna società di consumi sono sempre più in aumento. Durante la conferenza egli ha individuato tre paradossi sul cibo: morire per fame o obesità? Nutrire persone, animali o automobili? Alimentare lo spreco o gli affamati? Queste tre domande costituiscono tre punti su cui riflettere perché alcuni dati forniti dallo stesso professore sono sconcertanti.

Nonostante i piccoli miglioramenti degli ultimi anni 800 milioni di persone nel mondo sono ancora senza cibo. Paradossalmente in Sud America, Nigeria, paesi in cui sono presenti anche molte carestie, l’obesità si sta diffondendo a macchia d’olio. Negli ultimi anni sta diminuendo la produzione di cibo per l’uomo, mentre è sempre più in aumento il nutrimento per macchine e animali.

Quindi le nostre risorse vengono maggiormente utilizzate per business e non per garantire e migliorare la nostra alimentazione e la nostra salute.

La nostra società che segue il modello consumistico oggi giorno sta subendo una trasformazione divenendo una società dello spreco: 1,3 miliardi di tonnellate di cibo viene sprecato all’anno, ciò significa che con questa quantità di cibo si sarebbe potuta sfamare l’intera popolazione globale.

Inoltre questa ingente quantità sprecata produce molta anidride carbonica che si diffonde nell’aria inquinando l’ambiente.

Si parla spesso di conti economici in rosso ma non si parla dei conti ecologici che sono altrettanto negativi. Vogliamo davvero continuare ad assecondare determinati comportamenti e scelte sprecando ciò di cui disponiamo? Ne vale la pena?

Questo è un punto sul quale tutti siamo invitati a riflettere per poter comprendere il valore di ciò che ci circonda.

Concludendo potremmo evidenziare il fatto che l’Expo dovrebbe essere l’occasione per far risuonare un nuovo comandamento: “Ama la Terra e il tuo prossimo come te stesso”.

Giulia Forcellini

 

 

L’Italia è stata scelta come sfondo per il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e sulla nutrizione: Expo Milano 2015.

Questa Esposizione Universale ha fra gli altri obiettivi quello di diventare una vetrina in cui i paesi possano mostrare il meglio delle proprie tecnologie, per dare una risposta concreta ad un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del pianeta e dei suoi equilibri.

Ma è veramente questo l’obiettivo dell’Expo?

Quando alcune delle più grandi multinazionali del mondo, produttrici di cibo “spazzatura”, sono fra i maggiori sponsor di questo evento, credere che l’Expo voglia dare una svolta in positivo alla questione del cibo e dell’alimentazione risulta difficile. In una società in cui l’obesità dilaga e, secondo i dati del Ministero della Salute, il numero delle persone obese è raddoppiato rispetto agli anni ’80, come si fa ad accettare che multinazionali del “junk food” siano sponsor di un evento che mira ad essere educativo?

Forse Ferrero, McDonald’s e Coca-Cola pensano di nutrire il pianeta con Nutella, hamburger, patatine e un bicchiere di bibita zuccherata? Queste multinazionali propongono modelli e stili di consumo in aperto contrasto con quanto consigliato dai nutrizionisti a dispetto di ogni regola e si possono ritenere tra i principali responsabili della politica di diseducazione alimentare portata avanti in Italia e nel mondo. Fra i paradossi dell’Expo quello dell’abbondanza è sicuramente uno dei più evidenti così come è stato evidenziato anche da Papa Francesco. Bergoglio ha affermato, infatti, in un video messaggio che “Anche l’Expo, per certi aspetti, fa parte di questo ‘paradosso dell’abbondanza’, se obbedisce alla cultura dello spreco, dello scarto, e non contribuisce a un modello di sviluppo equo e sostenibile. (…) Abbiate uno sguardo e un cuore orientati non a un pragmatismo emergenziale che si rivela come proposta sempre provvisoria, ma a un orientamento deciso nel risolvere le cause strutturali della povertà. Ricordiamoci che la radice di tutti i mali è l’iniquità. (…) Da dove deve partire una politica economica sana? Su cosa si impegna un politico autentico? Quali sono i pilastri di chi amministra la cosa pubblica? La risposta è precisa: la dignità della persona umana e il bene comune”.

Quindi, in definitiva, che cos’è l’Expo Milano 2015? La piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, atto a stimolare la creatività dei paesi del mondo e promuovere le innovazioni per un futuro sostenibile, oppure un luccicante paese dei balocchi dagli obiettivi fittizi che dà alla popolazione mondiale un resoconto fantasioso della situazione riguardante il cibo e la nutrizione in un mondo in cui 1,2 miliardi di persone sono sovrappeso, mentre 800 milioni di persone non hanno di che mangiare?

La risposta a questa domanda al momento non è ben chiara e certamente non può essere trovata attraverso inutili violenze come quelle che hanno colpito Milano il 1° Maggio scorso, subito dopo l’inaugurazione dell’Expo, provocate da un gruppo di black bloc che hanno appiccato il fuoco ad una cinquantina di automobili devastando, inoltre, negozi, banche e case private.

L’unico modo per cercare di trovare una soluzione agli innumerevoli quesiti ed alle problematiche che l’Expo Milano 2015 ha sollevato è attraverso il dialogo, ma non ci può essere un dialogo aperto se prima tali controversie non vengono mostrate in tutta la loro dubbia moralità alla popolazione.

Annalisa Quadrelli

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