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L’uomo sostenibile deve cambiare mentalità

da Redazione

Steve Benedettini: “Expo è uno stimolo a confrontarsi per migliorare”. Bisogna smettere di essere solo “macchine da lavoro” e “risultati”.

 

di Steve Benedettini*

 

Siete andati ad Expo? Avete visitato i padiglioni che i Paesi partecipanti hanno realizzato? Avete recepito i messaggi che ogni Stato vuole comunicare? Vi siete fatti coinvolgere dalle attività esperienziali che i Paesi presenti propongono?

Bene! Se vi siete immersi nel mondo di Expo 2015 e avete osservato, vissuto, analizzato e partecipato alle presentazioni degli Stati-Paesi, avrete sicuramente constatato che la prima cosa in evidenza è la sostenibilità dell’uomo e la sopravvivenza stessa dell’essere umano che non può e non potrà mai concretizzarsi se le persone non cambiano la propria mentalità e non saranno in grado di mettersi in discussione personalmente.

Esatto! Sostenibilità è una filosofia di vita, un credo personale, oltre che una necessità della società d’oggi. Cambiare mentalità vuol dire mettersi in gioco in prima persona seguendo principi e criteri per la salvaguardia della Terra.

Le società civili hanno cercato negli ultimi decenni di educare le popolazioni e i cittadini a stili di vita più ecologici, alla tutela dell’ambiente e all’adozione di misure e prescrizioni a tutela degli ambienti produttivi e lavorativi in un’ottica di sostenibilità; ma tutto ciò non basta se l’uomo “econimicus” persegue solo il proprio interesse e il profitto finanziario.

Imprenditori, manager, uomini di potere non possono più permettersi di inseguire solo il successo personale e il profitto aziendale: il termine stesso di profitto assumerà connotazioni più ampie e diverse; l’uomo sostenibile realizza profitti sostenibili dal punto di vista umano e non quindi solo professionali!

Siamo sicuri che imprenditori e manager sanno e sapranno mettersi in gioco personalmente, ed essere di esempio individualmente, invece di mirare allo sfoggio di azioni imprenditoriali “sostenibili”, o a investimenti per il mero incremento di una migliore reputation aziendale?

Essere persona “sostenibile” significa impegnarsi in una profonda auto-riflessione, assumersi reali responsabilità e mettere in atto azioni che assicurino realmente una migliore qualità e sostenibilità della vita nell’ambiente di riferimento e per il proseguimento della vita delle generazioni future. Cosa sta facendo realmente l’uomo imprenditore, manager per nutrire il Pianeta in cui vive e vivranno i suoi figli?

Sostenibilità dell’uomo significa sostenibilità applicata a se stessi: ai rapporti interpersonali, allo stile di vita, alle proprie capacità di affrontare i propri gap comportamentali, le ansie, gli stress, le paurepersonali. Mettersi in discussione vuol dire rivedere i propri concetti mentali, le idee, i comportamenti, le abitudini; rivedere il proprio lavoro secondo l’efficacia di una quotidianità che vada al di là delle autodifese personali, superando rivalità, antagonismi e protagonismi. Significa elaborare un percorso di crescita personale che ogni individuo dovrebbe affrontare. Smettere di essere solo macchine da lavoro, carriera e risultati che nei propri show-out di cyber uomini e cyber donne di successo rappresentano lobby di potere aziendali, economici, politici che agiscono solo in funzione del profitto.

Ma siamo veramente disposti a cambiare il sistema? Siamo sicuri di voler “rischiare la poltrona” e diventare scomodi nelle lobby d’appartenenza? Siamo veramente pronti, per validi ideali di sostenibilità non solo aziendale, a cambiare rotta o marcia in nome di un benessere futuro che può comportare minori profitti economici e maggiori responsabilità oggi? L’uomo deve prima comprendere il “vantaggio umano personale” che deriverebbe da un cambiamento della sua mentalità e delle sue convinzioni attuali.

Andiamo a visitare Expo per metterci in discussione e per un bagno di umiltà, per tutti gli errori commessi fino ad oggi nei confronti della sostenibilità del nostro ambiente di vita e di lavoro. Per creare aziende sostenibili, gli imprenditori devono diventare loro stessi sostenibili, essere l’esempio vivente della sostenibilità nella conduzione della propria vita personale! Visitare Expo è uno stimolo per l’autocritica personale, per rendersi conto di cosa non si è fatto a casa nostra, nel nostro ufficio, nei nostri rapporti interpersonali, dal punto di vista umano. Questo è il momento di mettersi in discussione e di riconoscere i propri errori involontari o abitudinari, volontari o di stile di vita. Diversamente non potremo mai essere reali protagonisti del cambiamento in atto e protagonisti responsabili del miglioramento della qualità della vita nel nostro ambiente e per le persone che ci sono e che verranno…

 

* Coach e psicologo

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