Home FixingFixing Leon engineering, dal regolatore di temperatura alla casa “intelligente”

Leon engineering, dal regolatore di temperatura alla casa “intelligente”

da Redazione

La domotica deriva dall’informatica e dall’elettronica ed è un settore in piena evoluzione che deve ancora ampliare e perfezionare le sue potenzialità, lasciando aperto davanti e sé un capitolo di storia tutta da scrivere.

 

di Sara Bollini


Quando si pensa al concetto di casa, è inevitabile associare sensazioni di sicurezza e accoglienza. È il luogo che riesce a soddisfare qualsiasi nostro bisogno e necessità. Oggi, grazie all’apporto del progresso tecnologico, questa definizione assume un significato che supera notevolmente le più rosee aspettative del passato. L’ambiente domestico infatti, con l’avanzamento delle conoscenze relative ai materiali e alle nuove tecniche costruttive ha subito una radicale trasformazione, raggiungendo livelli di comfort davvero incredibili. Ed è proprio in questo passaggio che entra in gioco la domotica. La domotica deriva dall’informatica e dall’elettronica ed è un settore in piena evoluzione che deve ancora ampliare e perfezionare le sue potenzialità, lasciando aperto davanti e sé un capitolo di storia tutta da scrivere.

Cerchiamo di illustrare una panoramica di quella che è stata la premessa storica ai processi di automazione e di controllo della casa. Gli albori della domotica possono essere collocati nel periodo di tempo a cavallo tra diciannovesimo e ventesimo secolo, epoca in cui è stato possibile diffondere l’energia elettrica nei diversi territori nazionali. Tra i vari personaggi da ricordare vi è William Penn Powers, un costruttore edile che introdusse per la prima volta la tecnologia nell’automatizzazione creando un dispositivo capace di regolare l’apporto di energia ad un riscaldamento. Trasferitosi a Chicago, nel 1891, costituì quella che è l’antenata della moderna Siemens, la Power Regulator Company, un’industria di regolatori di temperatura. Tale tecnologia continuò a essere sviluppata nei primi anni del Novecento con la costruzione – nel 1907 a Chicago – del primo grande edificio pubblico (un albergo) dotato di un impianto automatico di aria condizionata. Contemporaneamente iniziò anche l’innalzamento dei primi grattacieli. Attorno agli anni Cinquanta, sempre negli Stati Uniti, fu realizzato il primo dispositivo di controllo multiplo degli edifici. Nel 1966, un ingegnere della Westinghouse Corporation, Jim Sutherland, creò l’Electronic Computing House Operator o ECHO IV, con un dispositivo di automazione ad applicazione domestica, per il controllo della temperatura e di alcune apparecchiature elettriche. Nel 1970 la Pico Electronics sviluppò una base di X10, uno degli standard industriali più utilizzati oggi in domotica, che sfrutta la linea elettrica per le sue trasmissioni (onde convogliate). La rapidità di sviluppo dell’elettronica e delle reti di trasmissione dati hanno reso possibile oggi, applicazioni che spaziano e gestiscono quasi tutte le esigenze necessarie al comfort, alla velocità di intervento ed al controllo.

Dalla fine del XIX secolo ad oggi la domotica ha portato alla nascita e alla maturazione del concetto di “automazione degli edifici”, che ora con il supporto delle nuove tecnologie permettono la gestione coordinata, integrata e computerizzata degli impianti tecnologici (climatizzazione, distribuzione acqua, gas ed energia, impianti di sicurezza), delle reti informatiche e delle reti di comunicazione, allo scopo di migliorare la flessibilità di gestione, il comfort, la sicurezza, il risparmio energetico degli immobili e per migliorare la qualità dell’abitare e del lavorare all’interno degli edifici.

Chissà se davvero la “casa intelligente” porterà ad un così massiccio miglioramento del nostro stile di vita, o se invece quella che ora sembra essere libertà acquisita si rivelerà una potente arma a doppio taglio.

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