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San Marino, Stefano Raggi: “Costretti a svendere le camere”

da Redazione

Il Presidente del Consorzio San Marino 2000 non si illude: manca un piano. Rilanciare il centro? Polo museale, centro benessere e sala polivalente.

 

di Alessandro Carli

 

Una rondine di non fa primavera. E soprattutto, non deve illudere. Non basta un piccolo e buon (da punto di vista del meteo) fine settimana di Pasqua per far sorridere Stefano Raggi, Presidente del Consorzio San Marino 2000 che, dopo aver letto i dati sui flussi turistici delle festività della seconda metà di aprile (la funivia, ha totalizzato oltre 12 mila passaggi, e in crescita rispetto al 2013 sono stati anche gli autobus e le automobili), fa il punto sul comparto turistico allargato: hotel, strutture ricettive.

 

Il ponte di Pasqua sembra sia andato bene…


“Le festività di Pasqua, a meno che non nevichi, vanno bene per antonomasia. Ma non si può sorridere per due o tre giorni di turismo. I tempi per il comparto ricettivo sono davvero difficili. L’affluenza per Pasqua, sotto il profilo delle escursioni da mattina sera, è stata buona. Le camere degli hotel però non erano piene, eccezion fatta per qualche struttura di piccole e medie dimensioni del centro storico. Fuori dalle mura le difficoltà sono state esponenziali. Una struttura, per vivere, deve riuscire a lavorare almeno 10 mesi all’anno, non qualche fine settimana, qualche ponte o le vacanze dei mesi estivi”.

 

Avete provato a discutere con la politica?


“La crisi economica ha colpito tutto il settore. Abbiamo provato a dialogare con le istituzioni, ma abbiamo incontrato un autentico muro. Lottiamo tutti i giorni con il problema delle assunzioni e degli sgravi contributivi per i mesi invernali, periodo in cui si lavora molto poco, se si esclude dicembre. Il segretario di Stato per il turmso Teodoro Lonfernini si sta dando da fare, ma non basta”.

 

Oggi i turisti si affidano anche a internet.


“Il problema è che a San Marino, per lavorare, si è costretti a svendere le camere, anche per colpa di alcuni portali specializzati, autentici parassiti, che si arricchiscono alle spalle degli albergatori e dei ristoratori del territorio. Gli hotel sono costretti a dare sottocosto le stanze pur di riuscire a far fronte alle spese di gestione – personale, riscaldamento, luce, eccetera – che quotidianamente devono affrontare. Abbiamo bisogno di lavorare tutti i giorni: un albergo è fatto di persone e di famiglie, che hanno figli da mandare a scuola, o che stanno affrontando un mutuo per la casa. Al governo non chiediamo le elemosina ma un progetto concreto che rilanci il comparto. Abbiamo avanzato le nostre proposte e spiegato le nostre necessità. Invano, per il momento”.

 

Come si può rilanciare il turismo a San Marino?


“Occorre mettere in campo una serie di attrattività. Le possibilità sono molteplici: dal polo museale – occorre però scardinare le resistenze della Pubblica amministrazione – ad un centro benessere, in zona campo Bruno Reffi, che oggi è tenuto in uno stato vergognoso. Si deve poi rivitalizzare il centro storico, anche attraverso una succursale della Giochi del Titano, ma anche creando una sala polivalente – e nel centro storico le strutture ci sarebbero – in grado di ospitare spettacoli e concerti, musica jazz e burlesque, rassegne artistiche che sappiano richiamare anche la sera i turisti. Per invogliare i negozianti a tenere aperte le serrande sino a tardi, è necessario creare un cartellone e qualche motivo per trascorrere una serata a San Marino. Se un turista visita il centro storico e vede tutto chiuso, pensa che il Titano sia un Paese morto”.

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