La poltrona, assieme ad altri oggetti del celebre marchio di Milano, sono in esposizione sino al 18 maggio a Palazzo SUMS, sede di “Kartell: the culture of plastics”.
Una famosa interprete di Kartell negli anni 70 fu anche Gae Aulenti. I suoi prodotti, la poltrona e il tavolo 4794/4894, rivelano un’attenta analisi per realizzare una perfetta sintesi fra praticità e comfort (sono perfetti per sale d’attesa) e design. Realizzati in poliuretano espanso rigido laccato, nei colori bianco, nero e un energico verde mela, sono ancora un classico degli anni 70. La poltrona, assieme ad altri oggetti del celebre marchio di Milano, sono in esposizione sino al 18 maggio a Palazzo SUMS, sede di “Kartell: the culture of plastics”. Gli oltre 60 casalinghi, mobili, e complementi d’arredo selezionati per l’esposizione hanno in diversi modi segnato il modo di abitare italiano e sono divenuti oggetti d’affezione che hanno fatto parte della storia personale di molte persone. Dai primi casalinghi in materiale plastico che entrano nelle nostre case negli anni ‘50 offrendo miglioramenti sostanziali non solo ai lavori domestici; passando per i complementi dalle forme morbide degli anni ‘60, declinati in soluzioni modulari e dinamiche; attraversando i bisogni e le mode degli anni ‘70 ed ‘80 che ispirano forme in bilico tra estetica e funzionalità; fino ad arrivare ai mobili trasparenti di oggi nei quali la plastica sembra un cristallo prezioso.
Tra i pezzi più interessante, segnaliamo il Bubble Club, disegnato da Philippe Starck e premio “Compasso d’oro” nel 2001. Iconico divano a due posti, Bubble Club è riconoscibile per la morbida linea dei braccioli che contrasta con quella più basica e razionale dello schienale. Realizzato in polietilene colorato in massa, Bubble Club prevede poltrona e tavolino disponibili nelle stesse finiture e colori. Per un salotto pop che non si deteriora mai, da scegliere per ambienti domestici giovani o per spazi collettivi, sale d’aspetto o luoghi pubblici.