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San Marino Fixing, editoriale: falchi, colombe e piccioni

da Redazione

Da qui alla fine dell’anno la Repubblica di San Marino dovrà varare alcuni provvedimenti fondamentali.

 

di Loris Pironi

 

Da qui alla fine dell’anno la Repubblica di San Marino dovrà varare alcuni provvedimenti fondamentali. Il primo è naturalmente la riforma tributaria, un documento che fa tremare i polsi di chi lo dovrà sottoscrivere, per la portata epocale che riveste. Poi c’è il Bilancio dello Stato, con i suoi tagli e con le alchimie indispensabili per cercare di colmare tutte quelle entrate che non entrano più, per un equilibrio dei conti pubblici che rimane una chimera. E poi c’è la legge sviluppo, con l’omonimo decreto passato questa settimana al vaglio delle parti sociali.

L’abbiamo già ripetuto sino allo sfinimento, a San Marino serve coraggio nelle scelte. Eppure vediamo che, nelle sedi dei partiti ancor più che a Palazzo Pubblico, ogni provvedimento è vittima di un tira-e-molla estenuante. Una lotta tra falchi e colombe – va così di moda, ultimamente – che finora ha sempre portato a mediazioni al ribasso. L’esempio lampante è rappresentato dal Decreto Sviluppo. I falchi, in questo caso, vogliono alzare l’asticella su tanti punti (lo potete leggere a pag. 10), rischiando di rendere però inefficace il provvedimento. La paura a questo punto è che, tra falchi e colombe, si finisca per fare la fine dei piccioni.

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