Home FixingFixing Elena Tonnini (RETE): “Fuorilegge alcune spese pubbliche”

Elena Tonnini (RETE): “Fuorilegge alcune spese pubbliche”

da Redazione

E’ arrivata in questi giorni finalmente la relazione del Gruppo di lavoro sulla spending review. Centonove raccomandazioni, frutto di un’analisi minuziosa dei centri di spesa della Pubblica amministrazione.

 

di Saverio Mercadante

 

E’ arrivata in questi giorni finalmente la relazione del Gruppo di lavoro sulla spending review. Centonove raccomandazioni, frutto di un’analisi minuziosa dei centri di spesa della Pubblica amministrazione. Dopo le prime anticipazioni sono in molti ad essere entrati in fibrillazione all’interno della macchina dello Stato. Il Governo se veramente vorrà rendere efficiente, ed etica verrebbe da dire, la struttura statale si troverà certamente a dover fare i conti con un muro di interessi e privilegi acquisiti. San Marino Fixing ha chiesto una prima valutazione a Elena Tonnini, consigliere del Movimento Rete.

 

Il testo della relazione è veramente imponente, è stato fatto in ogni caso un grande lavoro.


“E’ infatti una relazione corposa di 280 pagine, per la maggior parte di grafici, ma è in 30 pagine che ci sono le indicazioni importanti. E’ emerso che molte spese sono al di fuori della legge: gli straordinari pagati fuori delle normative, contro la legge, per esempio. Evidentemente che vi è stata una assenza, un’incapacità di controllo dell’esecutivo di tutte le spese pubbliche. Non si tratta, in questo caso, di tagliare dei surplus di spesa, ma di eliminare contribuzioni che non dovevano mai essere erogate perché non previste dalla legge. E se è successo, è un fatto molto grave. Dopo aver ricevuto la relazione dal Gruppo di lavoro sulla spending review e si può affermare però che le novità sono veramente poche. Molte delle distorsioni erano a conoscenza della politica, del governo. Da una parte siamo certamente contenti che si è andati a toccare il tema delle indennità che era già all’interno del nostro programma elettorale da molto tempo. Però il taglio delle indennità da noi era collegato a un concetto di responsabilizzazione della PA. E’ necessario inserirlo all’interno di una diversa pratica gestionale della PA nel suo complesso, e di una diversa gestione degli appalti, concetto, quest’ultimo, che effettivamente è emerso nella relazione. Era forse meglio più che una fotografia della situazione, una indicazione degli interventi specifici. E’ vero che se ne dovrà occupare il governo, ma insomma il gruppo di revisione della spesa dove dare indicazioni molto, molto più mirate. La nostra speranza è che non ci si vada concentrare sui tagli ai servizi per la cittadinanza, si può intervenire su tanti altri ambiti. Noi crediamo che i tagli alla spesa debbano essere uno dei modi per reperire risorse per rilanciare lo sviluppo del Paese”.


Uno dei capitoli importanti della relazione sulla spending review riguarda il settore della sanità.


“E’ stato presentato proprio in queste settimane un progetto di legge dal Segretario di stato alla Sanità Mussoni sulle libere professioni. In qualche modo tutto si collega, dunque. La nostra paura in ambito sanitario è che si cerchi di tagliare i servizi che riguardano la qualità della vita dei cittadini. Si potenzia, d’altra parte con questo progetto di legge, la privatizzazione, l’esternalizzazione, la libera professione, in un ambito in cui bisogna prendere le dovute cautele. E’ necessario che il ‘potere’ non si concentri in mano a pochi professionisti che già ricevono lauti stipendi. C’è bisogna di una chiara regolamentazione del settore che abbia come primo obiettivo le necessità e le esigenze della cittadinanza su un fronte così importante come quello della salute”.

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