Home FixingFixing Pierluigi Sacco a San Marino: Le armi vincenti? Cultura e creatività

Pierluigi Sacco a San Marino: Le armi vincenti? Cultura e creatività

da Redazione

Si respira aria di cambiamento in Repubblica, ulteriormente sollecitata da Pierluigi Sacco, docente di Economia della Cultura alla IULM di Milano, che lo scorso 8 aprile al Teatro Titano (un “tutto esaurito” che ha del clamoroso) ha offerto ai sammarinesi un importante spunto di riflessione su cui lavorare.

di Francesca Bonfè*

 

Si respira aria di cambiamento in Repubblica, ulteriormente sollecitata da Pierluigi Sacco, docente di Economia della Cultura alla IULM di Milano, che lo scorso 8 aprile al Teatro Titano (un “tutto esaurito” che ha del clamoroso) ha offerto ai sammarinesi un importante spunto di riflessione su cui lavorare.

In occasione del convegno “L’economia della conoscenza” – organizzato dalla Segreteria di Stato all’Istruzione e alla Cultura e dalla Regione Emilia Romagna – l’intervento del professor Sacco ha sancito la cultura come strumento di eccezionale potenziale che, se sfruttato con cognizione di causa, può fare la differenza.

“Cultura è imparare da situazioni che non si sono vissute, è incitamento alla cooperazione, è mettere in discussione quello che si crede di sapere, è piattaforma di apprendimento” esordisce così il professor Sacco, cercando di delineare nei suoi vastissimi aspetti il percorso culturale.

Ma parliamo di numeri. Oggi tutto quello che rientra in ciò che Sacco definisce “produzione culturale creativa” (design, moda, gusto, architettura e comunicazione) si stima che fatturi il doppio rispetto al settore automobilistico (tanto per citarne uno) e che questa tendenza sia in continuo aumento.

Prima di parlare di profitti occorre però porre le fondamenta di un nuovo sistema, che favorisca la generazione continua di nuovi talenti creativi, in un clima incline alla cultura e allo sviluppo. Un’atmosfera innovativa a cui si approderà solamente in seguito a un incremento della partecipazione culturale attiva del popolo sammarinese, tale da produrre valore (anche) su tutta una serie di settori extra culturali.

Un modello che non punti sui famigerati “soldi facili”, distruttori di tutti i fattori di sviluppo (a partire dall’identità stessa del Titano), ma che investa nelle risorse disponibili per produrre innovazione.

Pierluigi Sacco ha portato come esempio Venezia, una città senza più identità, trasformata nell’immagine che i turisti vogliono vedere, dove nulla rimane del posto che è stata e l’identità culturale si è sottratta alla brama di denaro. Semplicemente un cadavere da gestire.

Secondo il professor Sacco, San Marino non conseguirà lo sviluppo trasformandosi in un mero luogo di eventi culturali, cercando di attirare il turismo di massa (destinato ad esaurirsi se non si pongono le condizioni di fondo). La Repubblica progredirà, invece, ripartendo dalla creazione di quell’atmosfera nella quale la cultura fa parte del dna dei cittadini.

In sostanza il dottor Sacco ci prescrive: il rinnovamento della partecipazione alla cultura nella quotidianità sammarinese, la costruzione di un clima sociale di base che stimoli l’innovazione e il miglioramento costante, una burocrazia snella e la tessitura di una rete internazionale che si interfacci continuamente con nuove realtà. Un Titano che punti al turismo di qualità, “di esperienza” che si concili con l’esigenza di stare bene, di partecipazione.

Una lezione che ci invita a riflettere sulla possibilità di reale cambiamento, che ci trasformi in un ambiente attivo in cui la cultura si manifesti e si produca quotidianamente, confluendo in puro sviluppo.

* Classe 5EA Liceo Economico Aziendale di San Marino


Questo articolo rientra nel percorso di giornalismo che San Marino Fixing porta avanti con la Scuola Secondaria Superiore di San Marino.

 

 

GUARDA LA FOTOGALLERY

 

 

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento