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Settimana europea della sicurezza: nell’Ue ogni 210 secondi un lavoratore perde la vita

da Redazione

Nell’occasione sono stati riportati i dati relativi alla situazione sugli infortuni mortali in Europa e più in specifico quelli italiani prodotti dall’INAIL.

 

di Claudio Muccioli

 

Nell’Unione Europea ogni 210 secondi un lavoratore perde la vita a seguito di un infortunio sul posto di lavoro o di una malattia professionale.

In occasione della settimana Europea della Sicurezza sul Lavoro, che ricorre nella 43° settimana di ogni anno – dal 22 al 26 ottobre 2012 -, l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro ha sollecitato l’importanza dell’interazione e della necessità di lavorare insieme per la prevenzione dei rischi sul lavoro.

La “Settimana” segue direttamente la 62° giornata mondiale per le vittime degli incidenti sul Lavoro tenutasi il 14 ottobre. Nell’occasione sono stati riportati i dati relativi alla situazione sugli infortuni mortali in Europa e più in specifico quelli italiani prodotti dall’INAIL. Il bilancio infortunistico 2011, dell’INAIL, evidenzia il proseguimento e la conferma dell’andamento decrescente degli infortuni sul lavoro passati dai 776.00 infortuni del 2010 ai 725.000 del 2011 con un calo evidente del 6,6% e degli infortuni mortali passati dai 973 del 2010 ai 920 del 2011 con un calo del 5,4%. Ovviamente questi dati sono riferiti ai lavoratori regolarmente assunti e non tengono conto degli infortuni ai cosiddetti “lavoratori in nero”.

Nello stesso periodo, il rapporto INAIL 2011, evidenzia un aumento consistente delle denunce di malattie professionali che sono passate dalle 42.465 del 2010 alle 46.558 del 2011 con un aumento di oltre il 9%.

Il quadro sammarinese evidenzia una stabilità nel numero di denunce e di riconoscimento di malattie professionali pur evidenziando una importante modifica sui fattori di rischio. “Il passato predominio” delle denunce di malattia professionale per l’ipoacusia da rumore è stato sostituito dalle denunce per disturbi muscolo-scheletrici oltre alla comparsa delle gravi patologie insorte a seguito dell’esposizione a fibre di amianto. Anche il trend degli infortuni sul lavoro si è mantenuto stabile rispetto agli anni precedenti anche se è difficile una comparazione delle denunce di infortunio in quanto un’analisi più approfondita delle denunce stesse ha messo in evidenza una differente e significativa modalità di registrazione fra il numero di casi denunciati dal pronto soccorso rispetto ai casi “più reali” valutati dall’ISS. Questi dati sugli infortuni e malattie professionali sono da ritenersi particolarmente importanti. oltre che per gli indirizzi sulla prevenzione della salute e sicurezza dei lavoratori, anche per altri importanti indirizzi di scelte politiche, economiche e sociali del paese.

Basti pensare alla necessità di innalzamento dell’età pensionabile che prevede e richiede posti di lavoro sempre più sicuri e condizioni di lavoro che permettono al lavoratore di mantenere uno stato di salute sempre più integro. Inoltre si deve sottolineare che la ripresa economica e la competitività del paese sul mercato mondiale deve prevedere l’attenersi a buone prassi in materia di sicurezza e salute sul lavoro ponendo l’attenzione centrale sulla salute del lavoratore.

La celebrazione della settimana Europea della Sicurezza sul lavoro e della giornata mondiale delle Vittime degli incidenti sul lavoro sottolineano l’importanza di uno sforzo comune fra istituzioni, lavoratori, associazioni e enti assicurativi nel contrastare il triste fenomeno degli incidenti sul lavoro e di testimoniare di non voler dimenticare tutti coloro che sul lavoro hanno perso la vita e al contempo affermare l’idea che proteggere la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori e lavoratrici deve costituire un impegno continuo e costante da parte di tutti.

“La Sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro non può essere considerato un impegno di una singola parte ma richiede una costante e continua partecipazione dell’intero e complesso mondo del lavoro affinché si realizzi nella sua globalità”.

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