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Un tavolo progettuale per il futuro E’ la richiesta della società civile

da Redazione

Lo ha ribadito Emanuel Colombini, Presidente ANIS, in occasione del convegno su fiscalità internazionale e bilancio.

 

La domanda chiave l’ha posta il Presidente dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese, Emanuel Colombini, la scorsa settimana durante il discorso di chiusura del convegno organizzato al Best Western Palace Hotel dalla stessa ANIS.

 

“Chi vogliamo essere fra vent’anni?”

 

Una domanda la cui risposta non è affatto scontata. E la cui stessa formulazione implica diverse sfumature. Che cosa vuole diventare la Repubblica di San Marino, quale indirizzo va dato al cambiamento che è già in atto? La classe politica e dirigente del Paese, poi, è davvero in grado di dare vita ad una programmazione che vada al di là dell’ordinaria amministrazione, capace di guardare lontano, su una prospettiva addirittura ventennale? Infine, dato non trascurabile, quel “chi vogliamo” che regge la domanda del Presidente Colombini, racchiude in sé una volontà di essere protagonisti in prima persona in questo cambiamento positivo che si vuole accendere. Un desiderio di non demandare ad altri il compito e le responsabilità, che non va inteso come una volontà di “condividere il potere” bensì – questo aspetto è emerso chiaramente nel suo discorso – nell’ambizione di mettere semplicemente a disposizione la propria esperienza.

 

Accordo per San Marino: la società unisce le forze

 

Emanuel Colombini ha parlato e parla per l’associazione che rappresenta, per le centinaia di imprenditori sammarinesi che costituiscono la fetta più rilevante dell’economia del Titano. Ma questo desiderio di rimboccarsi le maniche, ANIS già lo condivide con il resto della società civile.

Un atto, formale, importante, la scorsa settimana è stato la sottoscrizione di un “Accordo per la Repubblica di San Marino” che ha visto schierati, non per interesse di parte ma per un’idea comune di sviluppo progettuale, oltre all’Associazione degli Industriali, anche UNAS, USOT, USC – ovvero artigiani, commercianti e operatori turistici – più gli Ordini professionali degli Avvocati e Notai e dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. La necessità di cambiare passo, e di farlo in virtù di soluzioni condivise, non può non essere considerata una priorità e non può non ricevere una risposta.

 

Le sette richieste della società civile

 

Il Presidente Emanuel Colombini davanti alla platea del Best Western Palace Hotel – circa 200 persone tra imprenditori professionisti, politici e privati cittadini – ha illustrato il ‘Progetto San Marino’ elaborato dall’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese quale contributo di idee scaturito da un’analisi dettagliata dei ‘gap’ da colmare. E a nome di tutta la società, di quella larghissima fetta di società rappresentata dai firmatari dell’Accordo per San Marino, ha analizzato la situazione e avanzato proposte.

C’è un lavoro che deve essere portato avanti, in prospettiva. Se alcuni passi avanti sono stati compiuti nella Legislatura agli sgoccioli, la rete di accordi contro le doppie imposizioni ad esempio, manca ancora la ratifica dell’accordo più importante, quello con l’Italia. Per affrontare il futuro occorre guardare sempre più ad un ambito internazionale. E per risultare credibili in ambito internazionale, ha affermato Colombini, “occorre disporre di un sistema trasparente e chiaro, che dia certezza agli investitori”.

“Il bilancio – ha detto Emanuel Colombini – deve essere sano, sostenibile nel medio e lungo periodo, letto con facilità non solo da cittadini e imprese ma prima ancora dal Governo: servono dunque nuovi strumenti di gestione, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, ridurre i costi ed eliminare gli sprechi. Per questo è indispensabile ed urgente attuare la riforma fiscale delle imposte dirette ed indirette per presentare agli investitori, magari con una traduzione ufficiale in inglese, un impianto normativo originale, chiaro ed attraente”.

E ancora: “Occorre puntare sulla legalità, requisito imprescindibile, per il nostro Paese e per qualsiasi nazione voglia sedersi ai tavoli internazionali. Va riformato il mercato del lavoro, per mettere le nostre imprese in grado di affrontare la concorrenza”. E poi c’è il rapporto con l’Italia, che non è ancora stato “normalizzato”: San Marino è ancora in black list, l’accordo contro le doppie imposizioni non è ancora stato ratificato dal Parlamento di Roma, dunque nessuno ancora canti vittoria.

A queste richieste specifiche, che già ANIS aveva avanzato alla politica nel proprio “Progetto San Marino”, l’Accordo con le altre categorie economiche e con gli ordini professionali ha portato ad aggiungere altri due punti: la richiesta di stilare un chiaro e lungimirante progetto per rilancio del settore turistico-commerciale e un’azione di contrasto all’abusivismo, a cui si deve aggiungere maggiore trasparenza negli appalti pubblici.

 

La domanda: darete vita al tavolo per lo sviluppo?

 

La richiesta di “assumere un impegno formale per la costituzione di un tavolo di lavoro istituzionale pubblico-privato” che, nei primi sei mesi della prossima Legislatura, definisca un “progetto strategico pluriennale per San Marino”, è stata evidenziata a più riprese dal Presidente dell’ANIS Emanuel Colombini nel corso del convegno “Verso il futuro”. Una domanda che deve avere una risposta subito, come lo stesso Presidente Colombini ha rimarcato a Fixing alla conclusione del suo intervento. La politica, in pratica, non può traccheggiare. Deve rispondere a questa domanda diretta, e deve farlo adesso. Sul prossimo numero di Fixing andremo a “stanare” liste e coalizioni, movimenti e partiti, per sapere qual è la loro risposta ad una domanda che, ricordiamo, è posta da larga parte della società civile.

“In questa prima fase di presentazione fortunatamente, sembra, che il terreno sia fertile”, ci dice ancora il Presidente Colombini. “La volontà c’è, ma occorre passare ai fatti. Senza le riforme, senza una precisa definizione del nostro futuro senza il lavoro costante e condiviso di ogni giorno nella direzione indicata, saremo destinati alla sconfitta”.

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