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Cassa di Risparmio di San Marino, l’importanza della reputazione internazionale

da Redazione

Ciclo di tre workshop sul tema “Reputazione, Internazionalizzazione ed Innovazione”: si terranno il 15 ottobre, il 20 novembre e il 29 novembre.

 

di Saverio Mercadante

 

Centotrent’anni di storia sono l’occasione prestigiosa per riflettere sul futuro della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino e su quello del Paese. Importante iniziativa dell’Istituto sammarinese e della Fondazione San Marino, nell’ambito delle celebrazioni del 2012, che hanno organizzato un ciclo di tre workshop sul tema “Reputazione, Internazionalizzazione ed Innovazione”: si terranno il 15 ottobre, il 20 novembre e il 29 novembre.

“Sono temi di rilevante importanza ed attualità sui quali abbiamo chiesto la collaborazione e il contributo di eminenti studiosi ed economisti italiani”, ha affermato il Presidente della Fondazione San Marino Tito Masi nella conferenza stampa di presentazione nella sede della Cassa di Risparmio. Presenti anche il Presidente Pietro Giacomini e il Direttore Generale Paolo Borin.

Nel primo incontro del 15 ottobre il relatore sarà Giulio Sapelli, professore ordinario di storia dell’economia, presso l’Università Statale di Milano. Parteciperanno anche il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Antonella Mularoni e il vice presidente dell’ANIS Franco Capicchioni, oltre allo stesso Presidente Tito Masi. Martedì 20 novembre interverrà Guido Corbetta, professore ordinario di Corporate Strategy dell’Università Bocconi di Milano. Giovedì 29 novembre il relatore sarà Giovanni Marseguerra, professore ordinario di economia politica all’Università Cattolica di Milano. Moderatore degli incontri, Gianfranco Fabi, editorialista de “Il Sole 24 ore”.

Ha collaborato all’iniziativa, Valore, società di consulenza aziendale.

“Dopo un lungo periodo di grandi difficoltà per la Cassa e per il Paese – ha affermato ancora il Presidente Tito Masi – è necessario ora costruire il futuro e recuperare credibilità per tutto il sistema bancario. Vi è stato un forte attacco reputazionale che ha determinato un abbassamento del livello di fiducia. Sul fronte dell’internazionalizzazione, l’intero sistema bancario sammarinese non ha futuro se opererà solo all’interno della Repubblica. Sono necessarie modalità per allargare il campo d’azione, per far sì che la clientela estera possa servirsi degli istituti sammarinesi in una cornice di reciprocità all’interno della quale le banche italiane possano operare a San Marino e quelle del nostro Paese in Italia. E’ necessaria, dunque, una maggiore cooperazione con l’Italia e l’Unione Europea. Bisogna concretizzare al più presto questi rapporti. E’ un imperativo categorico, deve essere questo il quadro complessivo di riferimento. Sul versante dell’innovazione, grande impegno da parte nostra per puntare alla massima competitività. Alcuni vantaggi del passato sono scomparsi. Il segreto bancario non esiste più. Si è chiuso per sempre un ciclo. Non dobbiamo avere rimpianti. La leva fiscale rimane un elemento importante ma all’interno di un progetto più ampio. Dobbiamo creare nuovi prodotti, dal risparmio gestito ai fondi comuni di investimento, nuovi servizi qualificati e, dunque nuove competenze. L’alta formazione del personale sarà decisiva. Questi sono i tre pilastri determinanti per la crescita e lo sviluppo. I centotrent’anni di vita della Cassa non sono solo l’occasione per delle celebrazioni ma per la costruzione dei prossimi centotrent’anni”.

Sono tre chiavi strategiche per lo sviluppo del sistema. “Gli ultimi tre anni – ha dichiarato il Presidente Pietro Giacomini – sono stati terribili per le finanziarie e gli istituti bancari. Gli organismi internazionali come l’OCSE ci hanno portato a ragionare ad avere un diverso approccio sul segreto bancario. E d’altronde in tutto il mondo la tendenza è questa. San Marino è ora all’interno di un percorso virtuoso con lo scambio di informazioni, i 41 accordi con gli Stati esteri, in primis con l’Italia. Noi abbiamo già ratificato l’adeguamento dell’accordo contro le doppie imposizioni. Ora aspettiamo l’Italia, e l’80-90% delle nostre transazioni sarà regolamentata. Importante è stata la nuova conversione europea in ambito monetario con l’appendice di disposizioni in ambito bancario e finanziario. Per non parlare della vigilanza bancaria parificata sui parametri UE. Abbiamo fatto un enorme progresso e il ciclo del workshop servirà anche a far conoscere la nuova realtà sammarinese all’economia europea”.

“I temi dei tre workshop – ha sottolineato il Direttore Generale Paolo Borin – sono scanditi all’interno di una logica consequenziale. La reputazione è fondamentale nel sistema bancario per qualificare il Paese. Noi vendiamo immaterialità, la fiducia è decisiva. San Marino ha fatto moltissimo in questi anni, ma al di fuori dei suoi confini se ne sa pochissimo del buono che è stato messo a sistema. E’ importantissimo comunicare gli enormi passi in avanti. L’internazionalizzazione è strategica a fronte del nostro piccolo territorio. Abbiamo tanto da dare e proporre con la nostra creatività nella gestione del risparmio, e, dobbiamo sviluppare di più le proposte assicurative danni e vita. La banca, in questa occasione, si ferma per riflettere sui suoi fondamenti strategici ed etici. Sarà un momento di confronto per la crescita del Paese”.

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