Home FixingFixing Diario della crisi dell’8 giugno 2012

Diario della crisi dell’8 giugno 2012

da Redazione

Che abbia davvero ragione Beppe Grillo quando attacca il Premier Monti? Nì, verrebbe da dire. Intanto la prospettiva di una Grecia fuori dall’euro sempre più concreta.

di Alessandro Carli

 

Che abbia davvero ragione Beppe Grillo quando attacca il Premier Monti? Nì, verrebbe da dire. E’ certo che il diktat di SuperMario – pressione fiscale per riuscire a trovare i fondi per il rilancio dello Stivale bucato – sembra si scontri con quanto uscito dal Rapporto 2012 della Corte dei Conti: l’eccessivo peso della pressione fiscale rischia di comportare “impulsi recessivi” nell’economia reale, creando così un “pericolo di avvitamento”.
Di certo non si stanno avvitando i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali dei Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), che si sono riuniti per discutere della crisi del debito della zona euro e dei rischi sulla ripresa economica globale. Discuteranno delle difficoltà attraverso una conferenza telefonica (sic!). Pagata da chi?  in L’incontro (virtuale) precede il summit dei leader del G20, in agenda il prossimo 18-19 giugno in Messico. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze canadese, Jim Flaherty, dichiarando che la vera preoccupazione in questo momento è l’Europa, la debolezza di alcune sue banche e il fatto che gli altri Paesi europei non hanno agito in modo sufficiente per rispondere a questa crisi.
Una simile osservazione e un invito a fare di più è arrivato anche dal portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, quando non era ancora terminato l’incontro a Berlino tra il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. Un vertice che ha suggellato la necessità di aumentare l’integrazione europea per contrastare la crisi. Il fiscal compact sarebbe solo un primo passo per raggiungere nel medio-lungo termine una unione politica, oltre che economica e monetaria.
Intanto i mercati rimangono scettici, con la prospettiva di una Grecia fuori dall’euro sempre più concreta. Secondo Standard&Poor’s, la Grecia ha almeno una probabilità su tre di abbandonare la zona euro nei prossimi mesi.

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