Home FixingFixing Eicma 2011: le due ruote si mettono in mostra. Cosa ci è piaciuto e cosa no

Eicma 2011: le due ruote si mettono in mostra. Cosa ci è piaciuto e cosa no

da Redazione

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Sul gradino più alto del podio la Ducati 1199: muso delizioso su una linea sportivissima. Il dettaglio che maggiormente ci ha entusiasmato è sicuramente il codone: davvero racing e tanto spazio tra le ruota e la sella.

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di Alessandro Carli

 

“E’ meglio di una donna” sussurra il classico ragazzo con il cappellino numero 46 e la maglia del dottore Valentino Rossi. L’amico al suo fianco però replica secco: “Di una sì, ma non di due”. Questo il commento più genuino uscito da due amici davanti alla nuova Ducati 1199 Panigale, splendida rossa bolognese che ha attirato le attenzioni di quasi tutto Eicma 2011. Eppure – al di là dell’assoluta bellezza della nuova divoratrice della strada made in Bologna – la fiera ha regalato perle preziose e qualche delusione. Sul gradino più alto del podio mettiamo senza ombra di dubbio la bicilindrica 1199: muso delizioso su una linea sportivissima. Il dettaglio che maggiormente ci ha entusiasmato è sicuramente il codone: tanto spazio tra le ruota e la sella, e ogni singolo dettaglio curato alla perfezione. Al secondo posto la MV Agusta Brutale 675, presentata assieme alla sorellona 1090 e alla gemella F3: non fosse altro per la fila di persone che ha atteso il proprio turno per poter ammirare (e montare) le straordinarie moto italiane. Ed è proprio nella possibilità di cavalcare questi gioielli che ci si accorge della cura che MV Agusta ha voluto mettere su queste due ruote: dalla F4 RR alla F3 serie Oro, sino alla Brutalina, ogni visitatore ha sgranato gli occhi quando ha toccato con mano le linee bellissime e il cuore di questi capolavori di design e prestazioni. Al terzo posto la Kawasaki: la Ninja 1000, meravigliosa per compattezza, la nuova ER6 (sia la N che la F), stravolte rispetto al passato e davvero accattivanti allo sguardo. Bella, molto, la Vespa Quarantasei, un omaggio all’origine stessa del capolavoro di Pontedera e che richiama, nel numero che si porta addosso, l’anno di nascita dell’iconico veicolo Piaggio: linee retrò, piuttosto gradevoli. Suzuki invece ci ha convinto sulla GSR 750 e sulla GSXR 600 e 1000 ma non sul 750: bruttine le due pacche nere messe sul musetto, così come per la marmitta, un po’ troppo ‘a trombone’. Nel complesso, questo setteemezzo appare un po’ ‘impacchettata’ e poco snella. Aspettato, richiesto, uscito: è il nuovo T-Max della Yamaha, 530 cc, compatto e sportivo. Giudizi abbastanza discordanti: a chi ha gradito le linee, altri hanno storto un po’ il naso davanti al manubrio a corna di bue. Nì per la Honda: linee poco innovative sulle sportive, meglio invece sulle moto da viaggio, quelle stile BMW.

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