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San Marino, Marco Arzilli: Serve una vera rivoluzione economica e culturale

da Redazione

di Loris Pironi

 

SAN MARINO – Quali sono le strategie di sviluppo della Repubblica di San Marino? Da dove parte, dove vuole arrivare il Titano? Lo chiediamo a Marco Arzilli, Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio.

“Dopo il duro lavoro di questi anni per la nostra Repubblica è fondamentale tracciare precise prospettive di crescita. Il punto di partenza? Dare una conferma che siamo una sovranità indipendente, che abbiamo un ruolo a livello internazionale. Che siamo un Paese dove si fa economia, e che anzi ha peculiarità per le quali chi viene ad investire da noi ha dei punti di vantaggio rispetto agli altri. Abbiamo fatto tanto per accreditarci in Europa e nel Mondo, è ora d’incominciare a raccogliere i frutti”.

Cosa dice agli investitori che scoprono la realtà di San Marino?

“Che San Marino ha tutte le carte in regola per essere considerato un meeting point economico appetibile. Quello che ancora ci manca, e su cui stiamo lavorando, è riuscire ad entrare in un network sempre più ampio. Però abbiamo una struttura e caratteristiche specifiche statuali che offrono un vantaggio competitivo a chi investe da noi. Possiamo dare risposte normative in tempi brevi, siamo in grado di legiferare in pochi mesi su materie che invece in altre realtà richiedono addirittura anni. Inoltre siamo una Nazione che ha una sua storia di solidità, che offre garanzie. Non siamo un Paese emergente su cui scommettere è un rischio”.

Però è anche un Paese che è rimasto fermo per diverso tempo.

“È vero, siamo rimasti fermi troppo a lungo, e poi ci siamo rimessi in moto. Ma è anche per questo che dico che chi oggi punta su di noi trova una realtà che sta lavorando seriamente per trovare nuovi sbocchi per crescere. Chi decide di investire a San Marino, oggi, parte avvantaggiato”.

Il Titano negli ultimi anni è stato vittima di un forte stress mediatico.

“Abbiamo subito tre lunghi anni di bombardamento mediatico da una parte e di vero e proprio embargo dall’altra: far sentire la nostra voce all’esterno è stato difficilissimo. Non credo ci sia un esempio analogo di attacco così forte e senza la possibilità di risposta. Se riusciremo a risorgere e a ribaltare la situazione, e sono convinto che ce la possiamo fare, il nostro potrebbe diventare un caso da manuale. Ma oggi che incominciamo a ricevere riconoscimenti importanti non possiamo limitarci a dire che siamo bravi e basta. L’informazione che esce da San Marino deve essere penetrante e di qualità. Ed è sulla qualità, in tutti i settori, che ci giochiamo il nostro futuro”.

Il Forum San Marino Meeting point dello sviluppo che cosa vuole rappresentare?

“Questo evento è molto diverso dai soliti Forum di approfondimento. La nostra intenzione è quella di mandare un messaggio al Paese, ma anche a chi ci guarda da fuori. Qui si viene per capire che cosa stiamo facendo e cosa dobbiamo fare: è un servizio importante per tutta la nostra comunità economica, e mi auguro che venga recepito. Perché San Marino deve accelerare in quella che vuole e deve essere una vera e propria rivoluzione economica e culturale”.

 

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