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Diario della crisi del 29 luglio 2011

da Redazione

Bandiera tricolore

Aiuto, inizia la fuga dall’Italia. Gli investitori internazionali abbandonano in fretta e furia il mercato dei titoli di stato della terza economia dell’Eurozona. Oltre Oceano, intanto, Mr. Obama tenta col b-side per salvare gli Usa dal default. Da Fixing oggi in edicola, il Diario della Crisi.

 

di Saverio Mercadante

 

Bandiera tricoloreAiuto, inizia la fuga dall’Italia. Il Financial Times ha pubblicato la notizia di una gravissima decisione di Deutsche Bank: nei primi 6 mesi dell’anno ha tagliato l’esposizione netta sui bond italiani di ben l’88%. Si conferma dunque che gli investitori internazionali abbandonano in fretta e furia il mercato dei titoli di stato della terza economia dell’Eurozona. Nei risultati del secondo trimestre della principale banca tedesca, si legge che l’esposizione netta sul debito sovrano italiano è stata ridotta da 8 miliardi alla fine del 2010 ai 997 milioni degli inizi di luglio. L’intera esposizione verso i Piigs dell’istituto bancario (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) è scesa del 70%.

Obama, intanto, visto che la canzone che voleva cantare con i Repubblicani per evitare il primo default della storia del Paese non ha avuto un gran successo, lancia sul mercato il lato B. Ecco in anteprima le parole del testo della nuova canzone. “Stiamo lavorando a un piano B”, ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. Si riferiva a un non meglio precisato piano di riserva a cui il Presidente starebbe lavorando con i membri del Congresso per evitare il default Usa. “Dobbiamo fare qualcosa di significativo – ha aggiunto il portavoce – e dobbiamo assolutamente rimuovere questa minaccia alla nostra economia che crea tanta incertezza” .

“Paura di non farcela”, è il titolo della nuova canzone che scalerà certamente le classifiche di tutto il mondo. Sembra averne parecchia Christine Lagarde, nuovo direttore del FMI. Ha messo sul tavolo la possibilità che l’istituto di Washington abbia bisogno di maggiori risorse finanziarie per contrastare possibili crisi nel sistema economico globale. “La domanda è, abbiamo le risorse necessarie e appropriate per fronteggiare una crisi?”, ha detto durante un evento del Council of Foreign Relations a New York.

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