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Ascoltiamo la “pancia” degli imprenditori sammarinesi

da Redazione

Qualche indicatore economico positivo, negli ultimi tempi, si registra anche a San Marino. Ne troverete diversi su questo numero di Fixing. Ma qual è l’umore degli imprenditori? Ci siamo “imbucati” all’assemblea dell’ANIS per ascoltare la loro pancia. Un esercizio sempre utile.

 

 

di Loris Pironi

 

SAN MARINO – Qualche indicatore positivo, negli ultimi tempi, si registra anche a San Marino. Ne troverete diversi su questo numero (il 30) di Fixing: non per scelta editoriale quanto per “fatalità”, nel senso che non era nostro desiderio dare una lettura forzatamente positiva, ma le cose che raccontiamo non potevamo non raccontarle. Parliamo ad esempio del miglioramento del clima di fiducia registrato dalla Camera di Commercio nel suo report semestrale, oppure dell’aspirazione al pareggio di Bilancio dell’esecutivo nel Programma Economico 2012. O ancora, del successo delle aziende sammarinesi che sono riuscite malgrado la black list ad essere ammesse agli appalti pubblici italiani. Ma tra questi sporadici sprazzi di sereno (i problemi sono ancora tutti lì e i primi chiarori dell’alba sono ancora di là da venire) e l’atavica critica auto-demolitiva sammarinese a cui siamo ormai abituati, nel mezzo cosa c’è? La scorsa settimana si è tenuta l’annuale assemblea dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese. Ci siamo “imbucati” per ascoltare la pancia degli imprenditori. L’assise dell’ANIS è sempre un utile indicatore. Perché gli imprenditori sono pratici, hanno il polso della situazione e sanno cosa c’è da fare. Ad esempio, sono convinti che quanto è stato fatto finora in fatto di rapporti con l’Italia non è sufficiente. Sanno che a settembre San Marino sarà di nuovo sotto esame, e che i mezzi fallimenti del passato non sono più accettabili. Sanno che c’è bisogno di darsi da fare, perché da qualunque parte si guarda ci sono ritardi da colmare. Per gli imprenditori non c’è neppure bisogno di decidere da dove partire. Il governo le maniche deve essersele già rimboccate. E deve lavorare. Magari senza fare troppi errori, com’è accaduto negli ultimi due anni.

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