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Il Parco Scientifico tra San Marino e Montefeltro è prossimo al via

da Redazione

petroniMarco Arzilli: “Il 23 giugno riprende il dialogo tra Italia e San Marino sul Parco Scientifico”. Il PST di San Marino e Montefeltro è pronto al via. E il Rettore Petroni spiega a Fixing gli sviluppi dell’ambizioso progetto.

di Saverio Mercadante

 

SAN MARINO – “Il 23 giugno riprende il dialogo tra Italia e San Marino sul Parco Scientifico. Le delegazioni tecniche si incontreranno a Roma al Ministero dello Sviluppo economico”. Il Segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, annuncia con grande soddisfazione il prossimo appuntamento nella Capitale su una iniziativa di cui si è molto parlato in Repubblica e che finalmente sta diventando qualcosa di molto concreto.

marco_arzilli_002“E’ un incontro importante: ribadisce l’interesse del governo italiano per questo progetto. Ci saranno rappresentanti del ministero dello sviluppo economico, degli interni e dell’università, il presidente dell’associazione dei parchi scientifici italiani, più i rappresentanti delle regioni Emilia-Romagna e Marche”.

“E’ passato circa un anno – ricorda il Segretario di Stato – dall’ultimo incontro. Il ministro Romani è convinto che sia un grande progetto di sviluppo economico per l’innovazione e la ricerca: sono i cardini della nuova era del nostro sviluppo economico”.

“Il coinvolgimento del territorio romagnolo marchigiano e sammarinese, due stati e due regioni – sottolinea Marco Arzilli – è un unicum, non esistono altre esperienze di questo tipo nel settore dei parchi scientifici”.

“Bisogna essere concreti – insiste – e la politica deve trovare la formula giusta per mettere in campo definitivamente questa iniziativa”.

“Al momento è partito un primo nucleo di parco scientifico con cinque aziende che in qualche modo già definisce le linee guida. E che dovrebbe iniziare l’attività di ricerca già dalla fine dell’estate. Saranno coinvolte in questa iniziativa oltre alle regioni, anche le province”.

“Verrà in seguito individuata l’area definitiva a cavallo strategicamente di Marche ed Emilia-Romagna – continua Arzilli – e saranno messe a punto le infrastrutture tecnologiche e viarie”.

“E’ importante che San Marino offra la possibilità di abbassare i costi della ricerca e agevolare la presenza dei ricercatori in Repubblica. Dobbiamo intervenire fiscalmente e creare le condizioni affinché San Marino diventi un polo di eccellenza nella ricerca”.

“Queste aziende arrivano a spese proprie come pionieri del parco in Repubblica – scandisce il Segretario di Stato per l’Industria – e vanno premiate perché hanno creduto in San Marino. A tutt’oggi non ci sono ancora incentivi e defiscalizzazioni che saranno messe in campo nei prossimi mesi. Dobbiamo investire, non dobbiamo aver paura di spendere risorse in attività di grande futuro e remunerative. Quando si lavora su queste iniziative si inizia a guardare al futuro con più ottimismo”.

petroniC’è quindi un primo nucleo di cinque imprese che hanno deciso di insediarsi a San Marino per avviare l’esperienza del Parco Scientifico. Sarà individuata al più presto la sede provvisoria.

“I ricercatori saranno una trentina – afferma il rettore dell’Università della Repubblica di San Marino, Giorgio Petroni – tra quelli delle imprese e quelli dell’università. I primi progetti ad alta intensità tecnologica vanno dalla trasformazione dei rifiuti solidi urbani in materiale granulare inerte per la costruzione delle strade, alla generazione di energia da biomassa, alla creazione di energia pulita dal movimento delle automobili, al trasferimento di tecnologie spaziali su prototipi che risolvono problemi di sicurezza”.

E’ evidente che l’obiettivo è quello di passare dai prototipi a prodotti industriali.

“Questo primo insediamento – continua il Rettore – sarà affiancato dal laboratorio di ricerca materiali dell’Università della Repubblica di San Marino. E’ una grande occasione quella del parco scientifico. San Marino potrebbe offrire una serie di vantaggi per i costi degli impianti, per i costi delle risorse umane: un ricercatore in Italia costa 57.000 euro e si mette in tasca 1.200 euro. A San Marino costa 42.000 euro e un giovane ricercatore ha uno stipendio di circa 2.000 euro. L’altro vantaggio, è quello dell’ufficio brevetti sammarinese che ha costi molto più bassi dell’Italia per la registrazione e la tutela e dà garanzia a livello internazionale: San Marino è entrata nel circuito delle agenzie della tutela industriale europea”.

“C’è stata nei giorni scorsi all’Università – ci informa ancora il Rettore – una riunione con le province di confine e le due regioni, i rappresentanti dei parchi scientifici dell’Adriatico, delle università di Ancona, Urbino, Bologna e San Marino, l’ambasciatore italiano a San Marino, i rappresentanti della industria sammarinese, il Segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, per avviare una partecipazione a un progetto comunitario, finanziato dall’Unione europea in relazione allo sviluppo dei territori adriatici. All’interno, vi è la proposta di una rete tra parchi scientifici tra le due sponde del-l’Adriatico. La partecipazione sammarinese a questo progetto sarà possibile in virtù proprio dell’importante accordo recentemente firmato con l’Italia per la collaborazione in ambito scientifico e universitario”.

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