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San Marino, Ente Cassa di Faetano: al servizio del territorio

da Redazione

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Dopo l’approvazione del Bilancio 2010, il Presidente Maurizio Zanotti guarda al futuro: “Fusioni e accorpamenti? Noi per ora siamo solo osservatori interessati”.

 

di Loris Pironi

 

Come un vascello solido, di legno robusto, approntato dalle mani di sapienti mastri d’ascia, l’Ente Cassa di Faetano, Fondazione della Banca di San Marino, veleggia sicura cavalcando le onde lunghe della crisi del settore bancario e finanziario sammarinese. Domenica scorsa l’Assemblea dei Soci ha approvato il Bilancio 2010 ed ha varato il piano per il triennio 2011-2013. Al timone dell’Ente Cassa di Faetano da qualche mese c’è Maurizio Zanotti. “Nonostante il periodo di crisi che attanaglia l’economia sammarinese – afferma il Presidente – possiamo dire di essere soddisfatti. Soddisfatti perché la nostra capogruppo, Banca di San Marino, è riuscita a mantenere il dividendo sulla linea dell’anno precedente e sulla base di questo ad assicurare all’Ente Cassa di Faetano le risorse per continuare ad operare sulla linea del passato. L’Ente è in salute, malgrado la crisi. È chiaro a tutti però che stiamo attraversando anni difficili. Se guardiamo al Bilancio 2010 vediamo un risultato che ci permette di mantenere gli impieghi nel sociale della nostra Fondazione. Del resto siamo consapevoli che il prossimo triennio sarà caratterizzato da una fortissima concorrenza sul mercato interno. Noi ci auguriamo che si superino al più presto i problemi con l’Italia, nel frattempo facciamo i conti con la realtà. Come Ente vogliamo continuare ad avere un ruolo importante per il nostro territorio, cercheremo di essere ancora un punto di riferimento importante”.

 

Lei conosce bene Banca di San Marino: negli ultimi 6 anni ne è stato il Presidente del Collegio Sindacale, ed ora è Presidente dell’Ente da qualche mese, che idea si è fatto del ruolo che dovranno avere la fondazione ed il gruppo che fa capo a BSM negli equilibri di San Marino nel prossimo triennio?


“Ci teniamo molto a sottolineare questo aspetto del ‘Gruppo’ perché essere un gruppo aziendale significa, nella visione che ha l’Ente in quanto cordone ombelicale con le origini, condurre le varie attività economiche secondo una strategia comune che nasce anzitutto da valori etici condivisi. L’Ente, nel sano rispetto dei ruoli, offre al Gruppo guidato da Banca di San Marino questo continuo riferimento ai valori delle origini, che vedono al centro la persona e la comunità, all’interno di un dialogo che sta dando frutti visibili agli occhi di tutti, sia nell’intensa attività dell’Ente a sostegno della vita sociale e culturale del paese sia nell’approccio di BSM che, sta continuando a svilupparsi e a mettere in campo azioni sempre più efficaci per la propria clientela e per tutto il sistema. Pensiamo ad esempio agli interventi attivati a fronte delle difficoltà di alcune importanti realtà dell’economia sammarinese. Per il futuro quindi credo sia fondamentale sviluppare questo connubio di etica e attività economica”.

 

Parliamo delle erogazioni. Il Bilancio 2010 parla di 180 interventi per un totale di oltre 1,8 milioni di euro.


“Lo Statuto dell’Ente individua i settori considerati prioritari di triennio in triennio, a cui dirottare la parte sostanziale delle proprie erogazioni. Per il triennio appena iniziato punteremo sullo sviluppo economico del territorio, sul sostegno all’arte cultura e istruzione, sull’assistenza sociale. In particolar modo siamo concentrati nel portare avanti due cosiddette ‘grandi opere’, ovvero la realizzazione in due tranche del parcheggio multipiano all’Ospedale di Stato e la ristrutturazione di Villa Manzoni. Entro la fine di luglio, salvo imprevisti, sarà consegnato il primo blocco del parcheggio, il P2, dopodiché inizieranno subito i lavori per il secondo blocco”.

 

Questa è già una buona notizia. E Villa Manzoni?


“Riteniamo Villa Manzoni il nostro fiore all’occhiello. È una spesa importante perché non si tratta di una semplice ristrutturazione ma di un vero e proprio intervento di restauro. Una volta terminata (verosimilmente entro la fine del prossimo anno, ndr) la Villa diventerà una sede con connotazione di alto profilo a disposizione di tutta la comunità. Stiamo ragionando su come potremmo utilizzarla, abbiamo già idee abbastanza chiare in proposito. Certamente diventerà sede di eventi culturali di rilievo, convegni, iniziative in campo artistico ed espositivo, presentazione di libri e quant’altro”.

 

C’è un altro progetto su cui siete al lavoro. Ci può anticipare qualcosa?


“Si tratta della creazione di un Fondo per le eccellenze sammarinesi. Già l’Ente Cassa di Faetano, con il Premio San Marino, offre un importante riconoscimento ai sammarinesi che si mettono in luce nel mondo. Con questa nuova iniziativa vorremmo fornire un aiuto ai giovani sammarinesi che hanno possibilità di intraprendere percorsi formativi di eccellenza, e che potrebbero rappresentare, perché no, la nuova classe dirigente del Paese, o comunque portare un contributo significativo alla vita del Paese. I due premi andranno così ad affiancarsi”.

 

Una battuta anche sul riassetto del sistema bancario e finanziario.


“Lo scenario a questo punto è piuttosto delineato. L’ha rimarcato anche Banca Centrale di recente, il settore dovrà andare incontro a accorpamenti o fusioni tra gli istituti. È imminente quello tra BAC e IBS, e non è escluso che entro l’anno ce ne possa essere altri”.

 

E voi siete parte interessata in questo processo?


“Noi siamo semplicemente osservatori interessati. Stiamo a guardare con attenzione ciò che sta capitando. Se gli eventi determineranno qualche iniziativa che ci potrà riguardare valuteremo. Ma noi oggi non abbiamo l’ambizione di accorpare alcuno, e oltretutto queste operazioni per noi non sono necessarie. Se capiterà, si vedrà. In generale però non dobbiamo spostare l’attenzione da ciò che è veramente focale, ovvero l’indispensabile raggiungimento di accordi con l’Italia e con Bankitalia. San Marino deve andare con assoluta convinzione verso la trasparenza, ed è evidente che sia necessario perché ci muoviamo nell’ambito del contesto italiano. Nel contempo dobbiamo scrollarci di dosso questa ingiusta nomea che ci accompagna. Quando questo difficile capitolo sarà concluso, sono convinto che si potranno schiudere nuove opportunità”.

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