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Informazione on line, AOL punta sull’Huffington Post

da Redazione

Il gigante americano ha comprato il blog per 315 milioni di dollari.

di Saverio Mercadante

 

San Marino Fixing ne aveva già scritto lo scorso anno. A proposito della sua rivalità con l’altra grande signora delle web news, Tina Brown, fondatrice del sito da milioni di contatti, The Daily Beast, in passato editrice di Vanity Fair e The New Yorker . Ma questa volta Tina Brown starà sprofondando in un abisso di depressione dopo che Arianna Huffington ha venduto al provider internet Aol per 315 milioni di dollari il suo blog, l’Huffington Post. Un mix unico di grandissimo successo: aggregatore (in media 300 articoli ripresi ogni giorno da altre testate) e informazione prodotta in proprio (circa 200 articoli): politica, tecnologia, attualità, enterteinment. Un bombardamento di informazione che attira ogni giorno 4 milioni di visitatori attivi. La notizia ha fatto il giro del mondo. Arianna Huffington, sarà presidente e redattore capo del nuovo gruppo (The Huffington Post Media Group), che integrerà i contenuti delle due aziende. Huffington Post è stato fondato nel 2005 con un investimento iniziale di un milione di dollari e ha giocato un ruolo importante anche nell’elezione del presidente, Barack Obama. Per Aol si tratta della acquisizione più importante da quando si è separata nel 2009 da Time Warner e in prospettiva darà nuova linfa al colosso nel settore dell’informazione e della produzione di contenuti originali, aree vitali secondo l’ad Tim Armstrong per contrastare il declino degli ultimi anni. L’entusiasmo è alle stelle: l’acquisizione dell’Huffington Post creerà la compagnia americana di prossima generazione nel campo dei media, unendo “contenuti, community ed esperienze sociali per i consumatori. Insieme, le nostre compagnie affrontano il futuro digitale” aprendo nuove strade “per consumatori e inserzionisti”. Sul suo sito Arianna Huffington parla di un’operazione che “ci permetterà di realizzare la nostra visione alla velocità della luce”. Uno dei punti di maggiore forza dell’Huffington Post è la comunità online di decine di milioni di lettori che il sito è riuscito a creare, grazie anche alla possibilità di lasciare commenti agli articoli pubblicati sul blog e di condividerli sui social network come Facebook o Twitter: un sistema di richiami incrociati che aumenta esponenzialmente i lettori. Ed una potenzialità che fa gola ad Aol soprattutto per quei servizi come Seed, al servizio del citizen journalism, o giornalismo “dal basso”, in cui ogni lettore può trasformarsi in potenziale reporter, o Patch, per le notizie locali. Dal 2005 il blog di Arianna Huffington è in costante ascesa: oggi impiega 200 persone, e si calcola che dovrebbe generare utili per 60 milioni di dollari quest’anno a fronte dei 31 milioni dell’anno scorso, riferisce il New York Times. Il gigante Aol, invece, non gode di ottima salute: l’anno scorso ha tagliato 2500 posti, pari ad un terzo dello staff. America online punta ora a rafforzare i contenuti editoriali, per continuare ad essere competitiva in un mercato dominato da Google, e vuole investire anche nella pubblicità locale, settore in cui il gigante di Mountain View non è leader. Oltre a avere la responsabilità sui notiziari di Aol, Arianna Huffington, si occuperà anche degli altri media, come MapQuest e Moviefone. Con l’obiettivo di portare la sua creatura web a 100 milioni di visitatori mensili. E’ certamente una grande scommessa spendere 315 milioni di dollari (di cui 300 milioni in contanti, il resto in azioni, per un sito di news è una grande scommessa.. Perché il 2010 è stato il primo bilancio chiuso in positivo per la società e per farlo è stato necessario raggiungere quota 26 milioni di utenti mensili. Anche il multiplo sul fatturato, 30 milioni di dollari stimati per fine 2010, colpisce gli osservatori perché il ricavo è di poco superiore al dollaro per lettore. Una cifra minima se paragonata a quelle dei grandi media statunitensi. Anche se probabilmente più dei risultati attuali contano le previsioni di crescita, che dovrebbero portare a chiudere il 2012 con un giro d’affari intorno ai 100 milioni. Intanto, però, Aol ha guardato lontano e se, nel rapporto tra il fatturato annuo e il numero di visitatori mensile, ogni utente rende al sito 1,15 dollari, con il suo investimento da 315 milioni, il colosso della Rete ha valutato ogni utente dell’Huffington 12,11 dollari.

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