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Frontalieri-tax, Capicchioni: “Spalmarla su tutti i lavoratori”

da Redazione

Fixing ha intervistato due operai e un imprenditore per capire il vero sentire dei diretti interessati al provvedimento. Solidarietà tra chi si sente sulla stessa barca. E pesanti critiche “trasversali” all’articolo 56 della Finanziaria. Ecco le parole di Franco Capicchioni, imprenditore e Amministratore delegato di Aliparquets.

Fixing ha intervistato due operai e un imprenditore per capire il vero sentire dei diretti interessati al provvedimento. Solidarietà tra chi si sente sulla stessa barca. E pesanti critiche “trasversali” all’articolo 56 della Finanziaria. Ecco le parole di Franco Capicchioni, imprenditore e Amministratore delegato di Aliparquets.

 

Nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, gli italiani rischiano di spaccare l’unità della Repubblica di San Marino. Il Governo di fatto si trova accerchiato sulla supertassa ai frontalieri. I quali si ritroveranno decurtata in busta paga sino ad almeno una mensilità all’anno su redditi inferiori ai 25.000 euro. I veri penalizzati dall’improvvida iniziativa saranno proprio i soggetti più deboli: i lavoratori con moglie e figli a carico colpiti – la beffa – da un esecutivo d’ispirazione cristiana-popolare.A tutt’oggi dalla Segreteria di Stato alle Finanze non è ancora uscita una solo proiezione sull’entità dei prelievi in busta paga. E questo la dice lunga sulla mancanza di trasparenza. Ma quello che fa più impressione è la trasversale opposizione dentro e fuori al Paese. Avremo adesso contro anche le amministrazioni locali che in questi mesi avevano appoggiato San Marino. Come si vede dalle due interviste ai due lavoratori sammarinese e italiano, spalmare la supertassa su tutti i lavoratori è considerata un’ipotesi accettabile. Un’indicazione importante per il sindacato e per il governo. Le interviste confermano ancora che le stesse identiche critiche vengono sia dalle imprese che dai lavoratori, e soprattutto mettono in mostra la solidarietà tra lavoratori sammarinesi e italiani. 

 

Franco Capicchioni, imprenditore e Amministratore delegato di Aliparquets.

 

Cosa pensa di questa nuova iniziativa fiscale del governo?

 

“Da imprenditore, è difficile pensare che si debba trattare in maniera differente persone che svolgono la stessa mansione. Questo è l’aspetto più tragico che si può confrontare su ogni singolo luogo di lavoro. Perciò ritengo che il trattamento paritario dei lavoratori frontalieri e di quelli sammarinesi sia fondamentale. Sugli altri aspetti della questione frontalieri ci possono essere soluzioni che aprono uno scenario che faccia riferimento ad accordi internazionali che già ci sono. E magari si potrebbero approfondire e migliorare tra i Paesi di residenza interessati. Stabilire due pesi e due misure, peraltro, è anche impopolare”.

 

A suo tempo era stata fatta una proposta di mediazione: spalmare questa tassa su tutti i lavoratori.

 

“Poteva certamente essere una soluzione. Abbassare il prelievo ma estenderlo a tutta la platea di coloro che lavorano in Repubblica. Sì, era un’ipotesi corretta”.

 

Ci sono state molte reazioni anche in Italia. Recentemente da parte del presidente di Confindustria di Rimini e del Presidente della Provincia.

 

“Non c’è dubbio che questa iniziativa possa essere vista, all’esterno della Repubblica di San Marino, con il carattere dell’unilateralità. È stata messa in campo certamente nella fase peggiore delle relazioni con l’Italia. C’è veramente il rischio di dare l’impressione di aver adottato un provvedimento che non sia equanime”.

 

Che tipo di reazioni ci sono state nella sua azienda da parte dei frontalieri?

 

“Le posizioni dei lavoratori stranieri concordano parecchio con quelle del sindacato. E’ condivisa, insomma, la scelta di opporsi in tutte le sedi su questo tema. D’altronde si è anche manifestata una certa condivisione nelle critiche a questo provvedimento (in Aliparquets circa il 50% degli addetti è frontaliere, ndr)”.

 

Un giudizio in generale sull’operato del Governo?

 

“In questi momenti di crisi si potrebbe prendere l’occasione per riprogettare il Paese e volare alto. Invece, a me sembra che la navigazione sia a vista, priva di prospettive”.

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