Home FixingFixing L’innovazione? Parte dall’eccellenza a scuola

L’innovazione? Parte dall’eccellenza a scuola

da Redazione

Può sembrare strano, ma l’Italia risale nelle classifiche dell’Ocse-Pisa.

di Saverio Mercadante

 

Assumono come insegnanti statali solo quelli che sono all’interno del 33% dei migliori laureati universitari. La crème, come si diceva una volta, di coloro che escono dalle facoltà. Finlandia, Danimarca, Singapore, Corea del Sud, le nazioni in cima alle classifiche internazionali sull’apprendimento hanno in comune questo sistematico, determinato approccio all’eccellenza. Dal Nord Europa all’estremo Oriente hanno capito che il futuro, l’innovazione è lì, nell’altissima qualità dell’istruzione sin dai primi livelli scolastici. Hanno capito che nella società dell’informazione l’insegnamento non può essere coniugato nel vecchio schema dell’istruzione di massa che ha deperito, scarnificato il ruolo strategico dell’insegnante. Ora è un divulgatore standardizzato che opera alla catena di montaggio di una scuola di massa senza qualità. Lo hanno capito bene negli Stati Uniti di Obama. Accanto a un settore privato scolastico di grandi eccellenze universitarie c’è un desolante paesaggio dell’istruzione pubblica. Un milione di studenti americani abbandona la scuola, in particolare quelli delle minoranze etniche, in prevalenza afroamericani con i conseguenti problemi sociali: consumi di droghe e tanta delinquenza. Il ministro Arn Duncan ha individuato la causa del fallimento di tanti tentativi andati a vuoto negli anni passati proprio nella mancanza dell’eccellenza dell’istruzione. Tanti soldi e sempre più insegnanti non hanno risolto il problema. Ora Duncan ha lanciato la campagna nazionale degli insegnanti avendo bene in mente il modello di reclutamento basato sull’eccellenza della selezione di quei Paesi in cima alle classifiche dell’apprendimento. In previsione anche della desertificazione del sistema scolastico attuale. Gli insegnanti nati tra il 1945 e 1965 sono 3,2 milioni e la metà se ne andranno nei prossimi dieci anni. Sostituirli con una nuova generazione di formatori al top nelle loro università di provenienza e fornendoli di incentivi giusti sarà decisivo per dotare gli studenti del terzo millennio delle tre competenze fondamentali per il mercato del lavoro dell’economie avanzate: la capacità di pensare criticamente per risolvere i propri dei problemi, l’abilità nel comunicare; l’attitudine al lavoro di squadra.

 

Apprendimento: l’Italia migliora nella classifiche

 

E’ strano ma l’Italia risale le classifiche dell’Ocse-Pisa (Programme for international student assessment) sull’apprendimento degli studenti, invertendo il trend negativo registrato finora. Fra gli scolari dei 74 Paesi esaminati, gli italiani guadagnano: sono 29esimi nella lettura e 35esimi in matematica e scienze. Meglio le ragazze e migliori i risultati degli istituti del Nord. Sprint della Puglia. Primi all’estero Cina, Corea e Finlandia.

 

Lettura

 

Secondo l’indagine, svolta nell’aprile del 2009 fra 74 Paesi, le performance degli studenti italiani negli ultimi dieci anni sono migliorate sia in lettura che in matematica. Per quanto riguarda la prima, per comprensione dell’italiano gli scolari italiani si piazzano in 29esima posizione, con un punteggio di 486 a fronte di una media Ocse di 493, con un divario cioè di 7 punti: erano 13 nel 2000, 18 nel 2004, 23 punti nel 2006.

 

Ragazze migliori

 

Anche questa edizione dell’indagine, la quarta, conferma che le ragazze hanno raggiunto un risultato migliore rispetto ai maschi, con 46 punti in più. A livello regionale si riscontrano forti differenze con il Nord, che supera la media Ocse (Nord-Ovest 511, Nord-Est 504), e il Sud e le isole, che mostrano invece valori inferiori al punteggio nazionale (rispettivamente 468 e 456).

 

Licei

 

Anche per quanto riguarda il tipo di scuola emergono decisi scostamenti con i licei, a quota 541, e la formazione professionale, che si attesta su un punteggio di 399.

 

Altre categorie

 

Per la matematica e la scienza, il nostro Paese si piazza al 35esimo posto, con un punteggio rispettivamente di 483 (496 la media Ocse) e 489 (media 501). Anche in questo caso nel Nord Italia si registrano performance superiori alla media Ocse (507), al contrario del Meridione. Ai primi posti, in queste categorie, primi sono Cina, Singapore e Hong Kong.

 

Sprint Puglia

 

Se i dati confermano i migliori esiti degli studenti settentrionali, emerge pure che in questa edizione dell’indagine sono gli studenti del Sud a far registrare gli incrementi maggiori. La Puglia, anzitutto, che segna un recupero che in matematica supera i 50 punti. Il campione italiano per la prima volta è rappresentativo di tutte le Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano e di tutte le tipologie di scuola, per un totale di 1.097 istituti e 30.905 studenti coinvolti.

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