Home FixingFixing MV Agusta F3, l’ho disegnata così Parla il designer Adrian Morton

MV Agusta F3, l’ho disegnata così Parla il designer Adrian Morton

da Redazione

Continua a far parlare di sé la MV Agusta F3. Fixing OGGI in edicola ha intervistato in esclusiva il designer, Adrian Morton. Che ci racconta come è nata l’idea e alcuni segreti di questo mito di moto.

Di Alessandro Carli

 

SAN MARINO – Continua a far parlare di sé la MV Agusta F3, un mito di moto, presentata in anteprima a Eicma 2010 di Milano e in anteprima assoluta raccontata da Fixing. Sul numero in edicola OGGI siamo entrati nel “tempio” del CRC di San Marino, il Centro Ricerche Cagiva dove è nata la F3. E abbiamo intervistato il designer, Adrian Morton, che racconta come ha disegnato questo gioiello della tecnica.
Una piccola anticipazione del servizio.
Quanto ‘pesa’ la sua mano sulla nuova F3?
“Ho curato la parte della modellazione di stile delle carenature, del cupolino, del serbatoio, del codino posteriore, lavorando sia con mezzi tradizionali (modellazione manuale) sia con software per la modellazione virtuale. Durante questo lavoro sono sempre stato aiutato e guidato dalle intuizioni del Presidente Claudio Castiglioni e dai suggerimenti di tutti i progettisti e dei tecnici dei reparti dell’officina. Anche i componenti meccanici sono stati oggetto di un profondo lavoro di design: il forcellone, il fanale anteriore, gli specchi retrovisori, il tappo carburante… Lo stesso schema del telaio, con le piastre che ‘chiudono’ verso la mezzeria della moto, rappresenta la sintesi del come stile e progettazione meccanica e funzionalità si siano fuse in un unico elemento. Peraltro questa tipologia di telaio è una precisa scelta del Presidente, che ritiene questo schema la migliore architettura per una media sportiva. Ogni componente della moto è stato studiato nei minimi dettagli ed anche il motore ha subito, per le parti dei carter esterni, degli interventi di design mirati ad una maggiore armonia tra mototelaio e motore. In CRC ogni particolare viene considerato funzionale ed estetico allo stesso tempo. Non c’è distinzione tra la parte meccanica, lo stile del particolare ed i materiali scelti. F3 rappresenta il risultato di questo grande lavoro di gruppo. Ed è proprio per questo motivo che il designer partecipa ad ogni fase del progetto della moto. In ultimo questo metodo di lavoro è un obbligo che ci sentiamo addosso, anche per la storia del marchio MV Agusta. Per ora siamo partiti da un progetto di base, da cui nascerà una gamma (probabilmente il motore e il telaio verranno impiegati anche per una naked)”.
Rispetto alle ‘sorelle maggiori’, quali sono le caratteristiche della F3?
“La F3 è la prima dell’era post-Tamburini: un’eredità che ci ha molto stimolato durante il lavoro. La moto, dal punto di vista ergonomico, non è così estrema come le altre, pur mantenendo lo stile inconfondibile della MV Agusta. La sella è più bassa e va bene anche per i piloti di statura non elevata. Avendo il baricentro più basso, è anche più maneggevole. Motociclisticamente è più amichevole, più facile”.
Verranno tenuti i classici colori MV Agusta?
“Certamente. La F3 sarà ‘rossa e argento’, il colore istituzionale di MV Agusta, ma verranno aggiunte altre varianti grafiche, che sono ancora allo studio di CRC”.

 

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