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Diario della crisi del 15 ottobre 2010

da Redazione

Dopo Unico, modello italiano per la dichiarazione dei redditi, arriva Unica. Una moneta unica mondiale.

di Saverio Mercadante

 

Dopo Unico, modello italiano per la dichiarazione dei redditi, arriva Unica. Una moneta unica mondiale. La vogliono le 420 principali banche e istituzioni finanziarie di tutto il mondo riunite nella più potente lobby del settore, The Institute of International Finance, sede a Washington per evitare una strisciante guerra delle valute attraverso una gestione coordinata da G20 e Fmi.
Decisivo archiviare le tensioni che spingono i paesi a deprezzare la propria moneta al solo fine di spingere le esportazioni e garantire la crescita.
La guerra della Crisi continua nella sue stragi senza fine. Nei Paesi Ocse sono senza lavoro 45,5 milioni di persone, 13,4 milioni in più rispetto a luglio 2008, ovvero prima della crisi economica, dati agosto 2010.
Anche Stoccolma mette il lavoro al centro delle proprie riflessioni per la nomina dei premi Nobel dell’economia. E’ stato assegnato a Peter Diamond, Dale Mortensen e Christopher Pissarides, economisti noti per il contributo rilevante alla comprensione dei meccanismi che legano politica economica e mercato del lavoro. Uno degli aspetti più importanti dei loro studi è proprio quello circa gli interventi sulla disoccupazione.
Una delle conclusioni: sussidi di disoccupazione più generosi possono portare a disoccupazione più elevata e tempi più lunghi nella ricerca di una occupazione.
Intanto il Wealth Global Report di Credit Suisse, registra come la forbice della diseguaglianza sia diventata ancora più ampia. I patrimoni privati nel mondo sono cresciuti il 72% nel giro di 10 anni ma questo ha portato ricchezze in mano a pochissimi cresi.
Alla fine di questo processo appena l’1% della popolazione mondiale adulta controlla il 43% di tutti i patrimoni privati del globo, mentre alla base di questa piramide della ricchezza il 50% di tutta la popolazione mondiale detiene meno del 2%.
 

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