Tra clonazioni di carte di credito e la sottrazione dei dati bancari con e-mail truffaldine (phishing), le frodi creditizie continuano a colpire migliaia di persone. Anche per effetto dei furti di identità.
Tra clonazioni di carte di credito e la sottrazione dei dati bancari inviando e-mail truffaldine (phishing), le frodi creditizie continuano a colpire migliaia di persone anche per effetto dei furti di identità, con cui si cerca di ottenere credito o si acquisiscono beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento o di non pagare mai il bene.
Nel 2009 il valore di questi comportamenti valeva oltre 177 milioni di euro (+ 22% sul 2008). Così le ha rilevate l’Osservatorio sulle frodi creditizie realizzato da Crif, societa’ che gestisce il principale sistema di informazioni sul credito operante in Italia. Ciò significa che nel Bel Paese sono decine le frodi creditizie commesse ogni giorno. Un fenomeno che si sviluppa con la crescita del credito al consumo poiché i dati necessari sono facilmente reperibili (nome, cognome, luogo e data di nascita, codice fiscale) grazie a strumenti tecnologici evoluti con cui i criminali creano nuovi documenti identificativi, difficilmente distinguibili da quelli veri. I malviventi richiedono un prestito o un finanziamento utilizzando i dati di vittime ignare, sfruttando documenti rubati o addirittura creando false identità.
Tra le principali frodi spicca per il 73% dei casi il prestito finalizzato, seguito al 9,6% dai prestiti personali, cui si aggiungono le aperture di conti correnti a nome di terzi, utilizzando i dati provenienti dal furto dell’identità altrui, con la conseguenze emissione di assegni scoperti che iscrivono il derubato nel Registro dei Protesti. Può accadere che un truffatore che vuol fare acquisti a rate utilizzi i dati di un’altra persona. Il furto d’identità è una frode che può colpire chiunque ma lo studio di Crif rivela che le vittime più frequenti sono quelle con una buona storia creditizia, soggetti affidabili cui le banche erogano il credito. L’identikit del truffato è una persona di sesso maschile (64%) con meno di 40 anni (53%) ma, rispetto al 2008, crescono le donne (+44,4%). Territorialmente, l’Osservatorio registra un’incidenza maggiore in Campania, Sicilia, Lombardia e Lazio, seguite da Puglia e Piemonte. Sono le stesse Regioni che nel 2008 occupavano i primi posti di questa classifica, ad eccezione della Sicilia, il cui peso ora è quasi il doppio rispetto al 2008. Le Regioni con meno frodi, invece, sono, la Valle d’Aosta, il Molise e il Trentino.