Home FixingFixing Manlio Maggioli: “Arte e turismo per superare la crisi”

Manlio Maggioli: “Arte e turismo per superare la crisi”

da Redazione

San Marino Fixing n.21, in distribuzione da ieri, ha intervistato Manlio Maggioli, Presidente della Camera di Commercio di Rimini. Una lunga chiacchierata sulla crisi, sulla situazione riminese, sul turismo e sul rilancio di un’economia in affanno. Un solo dato per rendere l’idea della situazione: nel primo trimestre 2010 la cassa integrazione ha superato quota 1 milione di ore.

Di Alessandro Carli

 

L’economia riminese è ancora in sofferenza, ma la tenaglia della crisi sembra meno aggressiva. Nonostante i dati allarmanti che provengono dalla richiesta di CIG.
E’ questo, in estrema sintesi, il pensiero del Presidente della Camera di Commercio di Rimini, Manlio Maggioli, che evidenzia l’importanza del turismo e dell’arte (anche in virtù degli strepitosi numeri marcati dalla mostra “Da Rembrandt a Gauguin a Picasso” ospitata a Castel Sismondo di Rimini sino a marzo) su come volano per superare la crisi e rilanciarsi sui mercati.
Presidente Maggioli, dopo un 2009 davvero difficile per le imprese riminesi e uno squarcio di 2010 che – sembra – sia in recupero, le aziende locali navigano ancora a vista o stanno cercando una veduta più lungimirante?
“A parere mio, più che un recupero, si può constatare un ‘rallentamento’, un blocco. Gli elementi che spingevano verso l’aggravarsi della crisi si sono in parte attenuati. Credo che il rilancio non sia così imminente”.
Come si può cercare di superare la crisi?
“I rimedi sono sempre gli stessi: le imprese del territorio devono razionalizzare le procedure, nel segno della modernizzazione. E’ importante diminuire i costi e migliorare i prodotti, magari individuandone di nuovi, in modo da competere nelle sfide del mercato. Quando arriverà la ripresa, le imprese dovranno farsi trovare pronte, in prima fila. La ripartenza sarà decisiva”.
Il settore legato all’agricoltura, tutto sommato, sembra tenere.
“E’ un comparto attento. La scommessa riguarda l’agricoltura biologica, che rispetta l’ambiente, da unire alla zootecnia. La natura morfologica del territorio si presta a questa osmosi”.
Quali sono le figure professionali più richieste dal mercato riminese?
“Il dato allarmante è che nel primo trimestre del 2010 la Cassa Integrazione è cresciuta vertiginosamente: abbiamo superato il milione di ore. Il settore che ha subito maggiormente l’ammortizzatore sociale è stato il manifatturiero. Partendo da presupposto che la manodopera messa in Cassa Integrazione difficilmente verrà riassorbita dalle aziende, è importante che i dipendenti si sappiano ‘convertire’ in altre figure professionali, pronti a lavorare in altri settori in espansione, come ad esempio nelle energie alternative e nelle nuove tecnologie”.
Durante la presentazione del Rapporto economico della Provincia di Rimini aveva evidenziato una carenza nelle infrastrutture. E’ cambiato qualcosa?
“Il problema è ancora vivissimo. Non si può recuperare il terreno in pochi mesi, anche se qualcosa si sta muovendo. E’ stato approvato in via definitiva il progetto alla variante della statale 16, che di fatto libererà Rimini dal traffico. Credo che di assoluto rilievo sia anche la terza corsia dell’autostrada A14. Si devono però intensificare i collegamenti con Bologna, magari attraverso un mezzo più continuativo e rapido rispetto a quelli attuali. Bologna riveste un ruolo piuttosto strategico: nella città felsinea passa il treno ad alta velocità, che poi gira verso il Tirreno. Inoltre la città delle Due Torri possiede un aeroporto di respiro internazionale e la fiera, con la quale Rimini deve collaborare”.
Sempre durante la presentazione, aveva detto che due settori su cui puntare sono l’arte e il turismo.
“E’ una prova provata: ‘Da Rembrandt a Gauguin a Picasso’, la mostra ospitata a Castel Sismondo sino a marzo, ha richiamato una grandissima quantità di flussi turistici. E’ un settore che si può sviluppare, che può trainare l’economia locale. Dobbiamo scommettere e investire sull’arte”.
Nonostante l’avanzamento di nuove mete, il comparto turistico della Provincia di Rimini tiene.
“La Provincia, per storia e tradizione, ha capacità ricettive professionali, che non possono cambiare da un anno all’altro: sono riconosciute. Non credo ci sia bisogno di una vera rivoluzione del settore. Può essere migliorato, magari agendo sulla cura dell’ambiente”.
Nonostante i rallentamento dovuti al caso Scajola, da tempo si parla di un Parco Scientifico e Tecnologico a cavallo tra la Repubblica di San Marino, l’Emilia-Romagna e le Marche. Qual è il suo pensiero?
“Un Parco Scientifico è già previsto in Regione, e per Rimini è sicuramente prioritario: ha la precedenza perché è già stato finanziato. Ben venga quello sammarinese, che di fatto può interagire con quello dell’Emilia-Romagna”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento