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Terra d’Albione Regna l’incerto

da Redazione

Braccio di ferro tra Gordon Brown e David Cameron a meno di un mese dalle elezioni politiche in UK.

di Alessandro Carli

 

“God save the Queen” ma non solo: questa volta il buon Dio anglosassone dovrà salvare non solo la casata reale ma tutta la Terra d’Albione. E’ infatti scattato il count down delle elezioni politiche, e nemmeno le tre Sorelle Fatali del “Macbeth” scespiriano sono in grado di predire i risultati. Tra meno di un mese il Regno Unito andrà al voto per le politiche, e il balletto dei numeri “balla” come non mai. “Saranno le elezioni più incerte degli ultimi decenni”, scrive uno dei commentatori del Guardian, quotidiano liberal con spiccate simpatie laburiste. “Durante la campagna elettorale può accadere di tutto”, ammettono i tabloid vicini ai conservatori. I sondaggi non aiutano a capire chi, tra il premier uscente Gordon Brown e lo sfidante David Cameron, sarà in grado di assicurarsi la maggioranza dei seggi. Tutto, a quanto pare, è nelle mani dei britannici indecisi: e sarà proprio il dato dell’affluenza, con ogni probabilità, a determinare l’esito della partita. Il vento della disaffezione nei confronti della politica soffia, infatti, forte all’ombra del Tower Brigde dopo i recenti scandali sui fraudolenti rimborsi chiesti dai parlamentari che hanno colpito in egual misura destra e sinistra. Le pesanti ricadute della crisi economica rappresentano un ulteriore elemento di sfiducia nei confronti di una classe dirigente incapace di vedere in anticipo l’arrivo della tempesta e poi costretta, unanime, ad approvare in fretta misure d’urgenza per impedire il crollo del sistema bancario e pesanti ricadute della recessione. Ora, sottolineano assieme Brown e Cameron, è venuto il momento di ripartire. Se Gordon Brown gioca la carta dell’esperienza di governo e della continuità in merito agli interventi sul welfare, David Cameron chiede di scommettere su di lui per investire sul cambiamento. Sullo sfondo, per il momento non alla ribalta nel dibattito pubblico, ci sono gli scottanti problemi che hanno determinato durante gli ultimi mesi l’esito di molte elezioni in tutta Europa: l’immigrazione, il crimine, la debolezza di una riconoscibile identità nazionale di fronte ai processi di globalizzazione. Laburisti e conservatori sembrano consapevoli che è necessario ripensare i rapporti tra stato e cittadini, tra stato e mercato. Ma non hanno deciso in quale modo e tengono coperte le rispettive strategie, limitandosi a riassumere in slogan di dubbia efficacia il desiderio di offrire una risposta. Sarà sufficiente un mese di serrata campagna elettorale per far emergere il 6 maggio un verdetto chiaro?

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