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BAC, utile di 17,6 milioni per il 90imo compleanno

da Redazione

Anticipazione di San Marino Fixing, in distribuzione domani: la Banca Agricola Commerciale di San Marino quest’anno compie i suoi primi novant’anni. Una tappa importante, che arriva a chiudere quello che è stato definito l’anno orribile per la finanza mondiale e in particolare per quella sammarinese. Eppure la BAC ha appena approvato il proprio bilancio che parla di un utile di 17,3 milioni di euro e di ottime risultanze in valore assoluto. Intervista al direttore generale Pier Paolo Fabbri.

Il 2009 ha lasciato il segno sul settore finanziario. Solo i più forti riusciranno ad uscire rafforzati dalla grande crisi, ad affrontare e dirigere il futuro dopo quella che può tranquillamente essere definita una tempesta perfetta, tra la situazione internazionale, lo scudo fiscale e le problematiche specifiche dei rapporti tra il sistema bancario sammarinese e quello italiano. La Banca Agricola Commerciale, uno degli istituti storici della Repubblica, vuole ribadire il suo ruolo centrale nel panorama sammarinese. Proprio nell’anno in cui si appresta a celebrare i novant’anni dalla fondazione, a conti fatti, alla presentazione del bilancio 2009 può non solo tirare un sospiro di sollievo ma guardare avanti con ottimismo. Il bilancio parla infatti di un utile di 17,3 milioni di euro, con ottime risultanze in valore assoluto – soprattutto se confrontate con il panorama del Titano. “Malgrado tutti i fatti straordinari che per San Marino hanno caratterizzato gli ultimi mesi – spiega il direttore generale Pier Paolo Fabbri, al vertice della Bac dall’ormai lontano 1993 – il nostro istituto ha confermato il trend positivo degli ultimi 20 anni. L’utile netto di 17,3 milioni di euro è in leggero calo rispetto al 2008 per l’andamento dei tassi di mercato. Il core tier 1 ratio si attesta al 13,85%, quando in Italia gli istituti si agitano per salire dal 6,5 al 7. Da noi gli indici che testimoniano la solidità patrimoniale sono doppi, e in crescita rispetto al 2008. Bene anche il coefficiente di solvibilità, a 18,78%, e il cost/income, che si mantiene sul 42%, un dato di eccellenza che dimostra il livello di efficienza del modello organizzativo che la banca esprime. La raccolta totale è prossima ai due miliardi di euro, in calo rispetto all’anno passato soprattutto a causa dello scudo fiscale. Ma il nostro atteggiamento è stato quello di favorire le scelte corrette della nostra clientela, non una difesa a oltranza delle masse, e testimonia la visione di lungo periodo che ha sempre avuto la banca. Gli impieghi, infine, si sono stabilizzati oltre i 500 milioni di euro”.
Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati per il 2010?
“Vogliamo continuare ad avere al centro dell’attività il rapporto con il cliente, consolidare l’idea che il valore per la banca sta in questo rapporto. Non siamo una semplice rete di vendita per prodotti bancari e finanziari, vogliamo essere la controparte per operatori economici privati. Per questo occorre seguire un percorso virtuoso di sviluppo: in un periodo storico dove è lecito ribaltare qualsiasi tipo di responsabilità sulle banche, Bac intende rilanciare la capacità di portare valore nella relazione con il cliente, puntando anche sulle nostre risorse umane, su cui abbiamo sempre investito. Da questo punto di vista la firma del rinnovo del contratto di settore, avvenuta in maniera indolore, rappresenta una pietra miliare, un punto di svolta nel rapporto tra l’azienda e le persone che ci lavorano dentro”.
La Banca Agricola Commerciale compie novant’anni.
“Dalla sua fondazione, la Bac ha sempre cercato e costantemente trovato la migliore modalità di interazione con il tessuto socio-economico sammarinese, come confermano i dati del bilancio sociale. A breve inaugureremo anche i nuovi uffici direzionali. La banca si sta dando una struttura logistica coerente con il riassetto organizzativo in atto che la proietta in una dimensione più coerente con i tempi e il business”.

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