Home FixingFixing La rete idrica italiana? Un vero colabrodo

La rete idrica italiana? Un vero colabrodo

da Redazione

La rete idrica italiana è un vero colabrodo, altro che siccità. Per riuscire a far arrivare ai rubinetti 100 litri d’acqua, se ne debbono prelevare la bellezza di 165. Cioé, il 65% dell’oro blu finisce sprecato.

Quando manca l’acqua, spesso si è incolpato il cambiamento climatico, poi si è accusata la siccità. Questi sono capri espiatori che fanno velo al vero problema che, in Italia, – va detto a chiare lettere – si chiama dispersione. Per giungere all’utenza 100 litri di acqua da erogare, se ne devono prelevare 165. Ciò significa che ben il 65% svanisce lungo la strada per garantire flussi costanti alle imprese industriali o ai privati. Significa anche che in questa percentuale ve n’è una parte che è prelevata abusivamente per gli usi agricoli, che ve ne è un’altra di cui non si riesce a disciplinarne il prelievo e, infine, ve ne è una grossa parte che va dispersa per le falle di una rete idrica formata da tubature obsolete o realizzate male. Questa situazione, che ha del paradossale, è fotografata nell’ultimo censimento sulle risorse idriche condotto dall’Istat, che segnala un’altra singolarità: il dato 2009 della dispersione idrica è perfino in leggero miglioramento, perché fino al 2005 il tasso era del 67% e nel ‘99 arrivava al 68%. Traducendo tutto questo insieme di dati che danno la misura dello spreco degli ultimi dieci anni, l’Italia è un paese ricchissimo di acqua tanto è vero che – cosa a tutti nota – vi è una miriade di sorgenti che portano il Bel Paese ad essere tra i maggiori produttori al mondo di acque minerali; ma l’oro blu viene letteralmente buttato lungo la strada. Eppure stiamo parlando di una risorsa essenziale per la vita, tanto che la stessa Istat segnala come i consumi siano in costante aumento, essendo saliti nel 2009 a 9,1 miliardi di metri cubi di sola acqua potabile, in crescita rispetto al 2005 (+1,7%) e al 1999 (+2,6%). Gli aumenti più significativi si registrano nelle regioni del Nord-est e del Centro, mentre nelle altre ripartizioni si osservano riduzioni dovute alla carenza generalizzata di precipitazioni negli anni centrali del periodo 1999-2008. Alla luce di queste considerazioni, appare chiaro quanto il tema della dispersione diventi vitale e l’Istat rivela che le maggiori dispersioni totali di acqua si registrano nelle regioni del Sud, dove per erogare 100 litri di acqua, se ne prelevano addirittura quasi altri 100 litri.
Tra le più virtuose, invece, la Lombardia, che si ferma a 31 litri dispersi su 100 erogati, seguita dalla Toscana, con 42 litri.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento