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Sullo scudo i falsi dati della stampa italiana

da Redazione

BCSM è l’unico istituto centrale ad avere reso noti i numeri provvisori. Operazione trasparenza, fino al 10 novembre erano 995 milioni.

Le bugie di Milano Finanza sull’entità dei capitali italiani rientrati attraverso lo scudo fiscale (un lesivo, assolutamente inventato riferimento a tre miliardi di euro, quasi a voler fare lobbying nel segno di una grandissima scorrettezza), sono un altro segnale allarmante che proviene dalla stampa italiana. La dietrologia, lascia sempre il tempo che trova, ma questo è solo l’ultimo di una serie di episodi piuttosto sconcertanti che mistificano la realtà di quello che succede dentro e fuori San Marino. Ma solo i numeri ci possono venire in soccorso, e la massima trasparenza, che è la via maestra dell’azione della Banca Centrale di San Marino. Che, tra l’altro, ha fortemente voluto la partecipazione volontaria al FSAP, Financial Sector Assessment Program (FSAP), proposto dal FMI. “La Repubblica di San Marino – afferma una nota della BCSM – conferma la volontà di proporsi quale centro finanziario aperto agli investitori esteri, sottoponendosi per la prima volta nella propria storia ad un check-up approfondito, realizzato da una autorevole ed indipendente istituzione internazionale quale il Fondo Monetario Internazionale”. Ma torniamo ai numeri. La Banca Centrale a tutt’oggi è l’unico istituto nazionale ad avere pubblicato i dati sugli effetti dello scudo fiscale, che vengono ignorati o strumentalizzati. La Banca Centrale della Repubblica di San Marino (nella foto il Presidente Biagio Bossone), a seguito dell’articolo pubblicato da Milano Finanza, “San Marino si sgretola sotto lo scudo”, ha precisato che le stime relative agli effetti dello scudo fiscale sulla raccolta bancaria sammarinese erano destituite di ogni fondamento. La raccolta complessiva del sistema bancario sammarinese al 31 agosto 2009 era di 13,6 miliardi di euro. In concomitanza con l’entrata in vigore dello scudo fiscale ter, la Banca Centrale ha attivato – con la collaborazione di tutte le banche sammarinesi – il monitoraggio dei relativi movimenti finanziari, tenendo conto anche dei rimpatri giuridici che, come noto, non configurano un effettivo deflusso monetario. In base ai più recenti dati, aggiornati al 10 novembre 2009, le risorse finanziarie interessate dallo scudo fiscale sono state pari a 995 milioni di euro, che si ragguagliano al 7,3 cento della raccolta totale; l’incidenza dei deflussi monetari sulla raccolta diretta è stata del 7,9 per cento, per un controvalore di 745 milioni di euro. Si tratta di importi ben al di sotto delle cifre erroneamente fornite da Milano Finanza. La Banca Centrale ha espresso preoccupazione e disappunto per la pubblicazione di notizie completamente infondate, pubblicate senza alcun riscontro oggettivo, che provocano nocumento alla Repubblica di San Marino e turbative al proprio sistema finanziario. “Stiamo da tempo analizzando gli effetti delle recenti normative fiscali italiane sul sistema bancario sammarinese”, ha affermato Luca Papi Direttore Generale della Banca Centrale della Repubblica di San Marino. “I dati in nostro possesso dimostrano che l’impatto al momento è decisamente più contenuto rispetto a stime giornalistiche errate ed allarmanti. Il sistema economico sammarinese sta attraversano una delicata fase di transizione verso un nuovo modello di sviluppo. Quando si parla del futuro di un paese e del suo sistema finanziario occorre pertanto usare equilibrio e soprattutto utilizzare dati certi o quantomeno stime attendibili, che in questo momento divergono decisamente da quanto impropriamente pubblicato”.

 

The lies of Italian business paper “Milano Finanza” on the Italian capital repatriated with the tax shield – an offensive and absolutely invented reference to €3 billion, almost an attempt at lobbying in a most unfair manner – are another signal of alarm to come from the Italian press. It seems trivial at this time to explore the reasons underlying these reports, but this is only the most recent in a series of disturbing episodes that mystify the reality of what is happening inside and outside San Marino. Only numbers can come to our aid however, together with the greatest possible transparency, which is the guiding principle for the actions of the Central Bank of San Marino (CBSM), which amongst other things strongly pressed for voluntary participation in the Financial Sector Assessment Program proposed by the International Monetary Fund. “The Republic of San Marino”, a recent CBSM press release declares, “confirms its desire to offer itself as a financial centre open to foreign investors, accepting for the first time in its history an in-depth assessment made by an authoritative and independent international body, the International Monetary Fund.” But going back to numbers, the CBSM is to date the only national bank that has released figures on the effects of the tax shield, which are ignored or used for devious purposes. The CBSM, following the article “San Marino shakes under the tax shield” published by Milano Finanza, declared that these estimates of the effects of the tax shield on the funds deposited in San Marino’s banks were totally unfounded. Total bank deposits in San Marino on 31 August 2009 were €13.6 billion. With the entry in effectiveness of this third tax shield, the CBSM in collaboration with all the country’s banks started to monitor the respective financial movements, also taking into consideration juridical capital repatriations, which as is known do not represent an effective monetary outflow. According to the latest available data, updated to 10 November 2009, the financial resources repatriated due to the tax shield were €995m, equivalent to 7.3% of total deposits. The incidence of monetary outflows on direct deposits was 7.9%, equivalent to €745m. These sums are far below those erroneously indicated by Milano Finanza, The CBSM expressed its preoccupation and disappointment for the publication of news of a totally unfounded nature, published with no objective basis and severely detrimental to the Republic of San Marino and its financial system. “For some time we have already been analyzing the effects of recent Italian tax regulations on San Marino’s banking system,” said Luca Papi, CBSM General Manager. “Our data show that the impact at the moment is drastically lower than erroneous and alarmist newspaper estimates. San Marino’s economic system is moving through a delicate phase of transition towards a new model of development. When talking of the future of a country and its financial system, words must be weighed with particular care, using figures that are either certain or at least reliable estimates, which at this time are quite different indeed from those recently incorrectly published.”

Saverio Mercadante

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