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Un nuovo problema: la norma europea sulle pile

da Redazione

Un’altra questione normativa si abbatte sulle aziende del Titano, e riguarda il recepimento del Dl italiano in materia di pile e accumulatori.

Un nuovo problema normativo si abbatte sulle aziende del Titano e riguarda il recepimento del Decreto legge 20/11/2008 n. 188, in attuazione della direttiva 2006/66/CE in materia di pile e di accumulatori, e del successivo trattamento, riciclaggio e smaltimento dei relativi rifiuti. L’art. 2 del decreto specifica che rientrano nella norma indipendentemente dalla forma, dal volume e dal peso: “pila o accumulatore”, intendendosi una fonte d’energia elettrica ottenuta mediante trasformazione d’energia chimica; “pacco batterie” ossia un gruppo collegato; “pile o accumulatori portatili”; “pile a bottone” piccole pile o accumulatori portatili di forma rotonda a di piccole dimensioni; “batterie o accumulatori per veicoli” utilizzati per l’avviamento, l’illuminazione e l’accensione; “pile o accumulatori industriali”; rifiuti di pile o accumulatori”. La norma stabilisce che per “produttori” si intende “chiunque immette sul mercato nazionale (italiano) per la prima volta a titolo professionale pile o accumulatori compresi quelli incorporati in apparecchi o veicoli, a prescindere dalla tecnica di vendita utilizzata. Per immissione sul mercato, sempre secondo la normativa italiana, si intende la fornitura o la messa a disposizione,a titolo oneroso o gratuito, di terzi all’interno del territorio della comunità, compresa l’importazione doganale della comunità. Il produttore, quindi dovrà farsi carico del finanziamento (attraverso sistemi collettivi) delle operazioni di raccolta, trattamento e di riciclaggio dei rifiuti di pile o accumulatori e di provvedere all’iscrizione – entro il 18 giugno – al relativo Registro Nazionale cui verrà rilasciato tramite il sistema informative delle Camera di Commercio, un numero identificativo, da riportare in tutti i documenti di trasporto e nelle fatture commerciali. Per le aziende del territorio si ripresentano le difficoltà già affrontate per l’applicazione delle norme relative al RAEE sull’obbligo di iscrizione.

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