La Repubblica di San Marino ha fatto proposte molto serie all’Italia per superare questa fase di difficoltà nelle relazioni e arrivare ad una normalizzazione dei rapporti.
Proposte concrete in grado di stroncare davvero la piaga delle truffe carosello, di elevare gli standard di legalità. Proposte tramite le quali si possono salvaguardare le imprese sane che costituiscono l’ossatura dell’economia sammarinese e rappresentano un punto di forza anche per la realtà italiana (basti ricordare i 5 mila lavoratori frontalieri). Siamo sinceri: guardando al passato, l’Italia avrebbe sicuramente le ragioni per dubitare di San Marino. Ma se non sempre così è stato in passato, oggi il Titano ha la ferma intenzione di rispettare gli impegni assunti: ha intrapreso con determinazione una strada nuova e non ha intenzione di tornare indietro. Gli imprenditori sono pronti a tutto perché ciò accada. È allora giunto il momento della politica, che deve riuscire ad elevare i valori dei due Stati, deve saper ragionare in chiave futura, riconoscendo gli errori e ragionando sulle criticità, condividendo soluzioni, conservando le proprie libertà e basandosi sul reciproco rispetto. Oggi il nome di San Marino non merita di essere scritto su una lista nera.
