Home NotizieAttualità Roma a 4 passi dallo scudetto Tutti perdono il derby della civiltà 

Roma a 4 passi dallo scudetto Tutti perdono il derby della civiltà 

da Redazione

Un bilancio da guerra civile il dopo derby, nella capitale. Il super lavoro della Digos, nel corso della giornata campale di ieri ma anche in quelli precedenti, un vero e proprio lavoro di “intelligence”, ha portato a 10 arresti, due denunce, il sequestro di un vero e proprio arsenale (tanto per confermare che si trattava di una guerra “premeditata”). Il bilancio parla invece di 7 feriti.

Vincendo il derby sul campo, la Roma ha tenuto a un punto di distanza l’Inter che aggiudicandosi l’anticipo sulla Juve di venerdì scorso aveva messo parecchio sotto pressione la truppa di Ranieri alla vigilia della stracittadina con la Lazio. Ma se Vucinic (e l’errore dal dischetto di Floccari) hanno consentito ai giallorossi di mantenersi in testa in classifica, il derby della civiltà lo hanno perso sia la Roma sia la Lazio. E per osmosi l’ha perso anche tutto il mondo del calcio italiano.
Il giorno dopo, è possibile fare il punto sugli scontri fuori dall’Olimpico. Ed è un bilancio da guerra civile. Sette i feriti dopo la partita, il più grave con una prognosi di 20 giorno per una ferita di arma da taglio alla gola. Le indagini della Digos hanno portato all’arresto di 10 persone e a 2 denunce. E non è tutto: gli agenti diretti da Lamberto Giannini hanno sequestrato un vero e proprio arsenale composto da coltelli e asce rinvenuto all’interno di un’autovettura Kia parcheggiata all’altezza della curva nord dello Stadio nel parcheggio adiacente al ministero degli Esteri.
Ad insospettire gli agenti, che stavano effettuando un controllo nei pressi dello stadio, è stata una mazza da baseball poggiata su un sedile. Gli investigatori hanno deciso di forzare l’auto scoprendo numerose armi che erano state nascoste sotto i sedili e nel portabagagli. Sono state sequestrate appunto asce, 11 coltellacci, diverse seghe, cesoie, un passamontagna e alcuni indumenti. L’auto è risultata di proprietà di un giovane appartenente al gruppo laziale "In basso a destra". Nel corso della partita gli agenti della Digos hanno inoltre sequestrato nei pressi dello stadio Olimpico vicino a dei cespugli altro materiale che era stato abbandonato, come alcune accette, caschi, catene ed una pericolosa bottiglia incendiaria collegata ad un petardo. Su questo materiale verranno eseguiti ora gli accertamenti tecnici da parte della polizia scientifica per poter risalire a chi li ha maneggiati. Tra le 10 persone arrestate ci sono anche un romanista e due laziali fermati dagli agenti in Tribuna Tevere nel corso della partita per alcuni scontri. Gli altri 7 arrestati sono invece riconducibili alla tifoseria laziale e sono stati fermati all’esterno dello stadio.
L’attività della Digos era stata avviata già diversi giorni prima del derby anche a seguito di informative che segnalavano preoccupazioni per scontri tra tifoserie. Un segnale era giunto anche dai servizi di sicurezza.
”Un grande successo dell’attività di prevenzione che ha riguardato diversi aspetti, attività che va avanti da oltre 10 giorni, seguendo e controllando delle persone, fatta ad opera della Digos e grazie all’impegno di tutti i colleghi dei commissariati che si trovavano allo stadio Olimpico, del reparto Mobile che ha fatto attività di bonifica e prevenzione intorno allo stadio e grazie all’attività di controllo portata avanti dal personale delle Volanti e del commissariato di zona su tutte le auto parcheggiate intorno allo stadio – ha detto all’Adnkronos Lamberto Giannini, dirigente della Digos di Roma – a tutto ciò si è unita un’attività di intelligence della Digos che ha consentito di capire che un’auto, come tante altre controllate, era decisamente sospetta, più delle altre, e che andava portata via subito: questo ci ha consentito di trovare questo materiale pericoloso”.
Sono state effettuate 3 operazioni distinte, ha spiegato Giannini durante la conferenza stampa tenutasi oggi in Questura, sottolineando che ”da diversi giorni ancora prima della partita avevamo segnali della possibilità di scontri tra le tifoserie, avevamo ricevuto l’allerta da parte dell’Aisi, di una forte tensione tra i gruppi più violenti delle due tifoserie”. Una prima operazione ha riguardato una segnalazione di un tifoso ultrà laziale di qualche giorno prima della partita. Il tifoso di Napoli, già noto alle Forze dell’ordine, aveva ceduto la propria auto ad un amico: “E’ stato effettuato un pedinamento – ha spiegato Giannini – di 4 persone a bordo di quell’auto diretta a Napoli. La vettura è stata fermata e controllata e a bordo sono stati trovati 90 ‘bomboni’, 25 torce illuminanti, adesivi con la scritta ‘romanista verme’ e dell’altro materiale pericoloso. Non abbiamo voluto rendere noto il sequestro dell’auto e del materiale e la conseguente denuncia di 4 persone per non pregiudicare le altre attività di controllo. In casa di uno dei denunciati sono stati trovati coltelli, guanti rinforzati e altro materiale atto a offendere”.
Nell’attività di prevenzione all’esterno dello stadio prima della partita gli agenti hanno trovato una bottiglia con del liquido infiammabile e un petardo al posto del tappo ed altro materiale pericoloso abbandonati da una parte. Su questo materiale sono in corso degli accertamenti nel tentativo di scoprire chi l’abbia abbandonato. Durante la partita, ha detto ancora Giannini, in un servizio di controllo ulteriore è stata rinvenuta un’auto, in seguito scoperta essere di proprietà di un tifoso ultras. Gli agenti hanno quindi proceduto ad un controllo più accurato e da un’osservazione all’interno sembrava che ci fossero dei bastoni. "L’auto sospetta era parcheggiata vicino alla curva Nord dello stadio – ha continuato ancora Giannini – si è proceduto quindi a sfondare un vetro dell’auto e a perquisire l’interno e sono stati trovati bastoni, martelli, 20 coltelli e abiti di ricambio che sarebbero stati utilizzati per non farsi riconoscere".

ALEMANNO, NON C’E’ STATA SOTTOVALUTAZIONE DEL RISCHIO
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ne è convinto, e lo dice ai giornalisti che lo incalzavano per gli incidenti del dopo-derby: “’Non c’e’ stata alcuna sottovalutazione del rischio, c’è stata una grandissima mobilitazione della questura e di tutti gli organi di controllo del territorio, anzi se non ci fosse stato questo dispiegamento purtroppo c’è da temere che sarebbe successo di peggio”.

 

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