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Turismo a San Marino, la voglia di riconversione

da Redazione

Turisti (tanti) a San Marino

Il turismo di San Marino? Il Presidente dell’USOT Filippo Bronzetti vuole sfatare quello che ormai è diventato un luogo comune.

di Loris Pironi


SAN MARINO – Il turismo di San Marino? Il Presidente dell’USOT Filippo Bronzetti vuole sfatare quello che ormai è diventato un luogo comune. Non è vero che il livello delle strutture sammarinesi sia ad alzo zero, per usare un termine militare. Infatti “Molte strutture hanno già iniziato da tempo a riqualificarsi, ci sono tanti alberghi e ristoranti di livello, in territorio”. Però è indubbio che deve essere profuso tutto lo sforzo possibile e immaginabile per far crescere sempre più il livello medio del turismo sammarinese – qui ci concentriamo su ricettività e ristorazione, ma il concetto va ampliato fino a comprendere anche il commercio – e l’impegno dell’USOT, ha assicurato in settimana il Presidente Bronzetti, va proprio in questa direzione.

Il messaggio è forte e chiaro: “Il nostro settore è probabilmente l’unico slegato dal rapporto bilaterale così difficile e problematico con l’Italia, e questo è un motivo in più per credere e investire nel nostro settore, che per San Marino può rappresentare un autentico motore di crescita”.

Diamo qualche numero. L’USOT, che dopo l’ANIS è la seconda associazione di categoria del Paese in termini di storia (l’anno prossimo festeggerà il mezzo secolo di vita), conta circa 300 aziende, tutte rigorosamente made in San Marino, per un totale di un migliaio di dipendenti. “Sono le poche imprese del Paese che continuano ad assumere”, aggiunge con una punta d’orgoglio Bronzetti. E i due milioni di visitatori del 2011 (San Marino Fixing per primo ha confermato dati alla mano il ritorno sopra questa soglia psicologica dopo una lunga parabola discendente) rappresentano una buona base da cui ripartire. Dalla qualità: “Stiamo portando avanti una politica di formazione e riqualificazione, non solo delle strutture e della professionalità dei dipendenti, ma anche degli stessi imprenditori”, ha aggiunto Bronzetti. “E in questa direzione va la convenzione sottoscritta e confermata con Banca di San Marino, che ci aiuterà nel nostro percorso di riqualificazione e crescita professionale”.

Gli fa eco Stefano Raggi, membro del Direttivo USOT: “Noi imprenditori vogliamo seguire con convinzione la strada della qualità. I tempi sono cambiati ed è necessaria una conversione convinta. La qualità paga sempre, non nascondiamo che fino a una decina di anni fa il quadro era molto diverso. Il lavoro ci pioveva letteralmente addosso, senza sforzi, e in quel contesto forse ci siamo un po’ adagiati. Ma i tempi sono cambiati e i nostri imprenditori l’hanno capito”.

Ma, si sa, la politica non è svelta come il mondo dell’impresa a mettersi in movimento. E il Raggi lo segnala. “Facciamo un appello alla politica sammarinese: venite incontro alle esigenze degli operatori. Purtroppo spesso non siamo accompagnati in questa nostra crescita e talvolta non siamo neppure ascoltati”.

Un altro appello lo rilancia il Presidente Bronzetti e riguarda San Marino Patrimonio dell’Umanità UNESCO. “A breve celebreremo il quarto anno dell’inserimento nella prestigiosa lista, il piano particolareggiato è pronto ma ancora non è stato fatto partire. Manca completamente la cartellonistica, i totem informativi. Gli imprenditori si sono già attrezzati, ma l’istituzione anche in questo caso proprio non riesce a dare il buon esempio”.

Poiché i vertici USOT dicono che fanno fatica a farsi ascoltare dalla politica, San Marino Fixing gli fa da megafono. Quale ricetta proponete alla politica? “Negli ultimi anni si è puntato finalmente sull’arte, un tasto su cui abbiamo puntato molto in passato e finalmente siamo stati ascoltati. I grandi eventi, le grandi mostre, pagano in termini turistici, è stato confermato. Noi chiediamo di trovare e attrezzare una struttura permanente per ospitare questo tipo di eventi, chiediamo una sala, un contenitore, in grado di ospitare mostre di altro livello. Spingiamo da tempo anche per la creazione di un centro termale nel centro storico, una realtà che possa essere aperta anche alle altre strutture turistiche del territorio e che possa permetterci di accogliere un turismo di qualità. Questi due aspetti, assieme all’enogastronomia, vanno potenziati e valorizzati. È su questo che si giocherà il nostro futuro”.

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