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San Marino, in pensione anticipata se si è perso il lavoro

da Redazione

La misura è inserita nel Decreto 100/2014, assieme ad alcuni interventi legati agli ammortizzatori. Ma c’è un problema: così si continua a intaccare il fondo pensioni. Presto in difficoltà.

 

Il Decreto numero 100, emesso il 30 giugno tocca una serie di questioni delicate legate alla gestione degli ammortizzatori sociali e di trattamento previdenziale.

Oltre a prevedere disposizioni straordinarie per quanto riguarda l’Indennità di disoccupazione, le specifiche relative agli accordi aziendali di solidarietà, un’aggiunta in materia di avviamento al lavoro e una modificazione per quanto riguarda la sopravvenuta inidoneità alla mansione specifica, argomenti di cui Fixing vi darà conto nelle prossime settimane, spicca una deroga relativa alle pensioni.

 

Pensioni anticipate in deroga alla legge

 

Il Decreto prevede (art. 2) la possibilità di accedere al trattamento previdenziale anticipato con 57 anni di età se la persona che ne fa richiesta ha terminato da almeno 6 mesi tutti gli ammortizzatori sociali e ha almeno 35 anni di contribuzione sulle spalle. C’è tutta una serie di requisiti specifici richiesti (dalla cittadinanza o residenza al fatto di aver perso il lavoro in un periodo compreso dal 2009 ad oggi). L’art. 3 invece prevede una deroga che permette di andare in pensione ordinaria anticipata a 60 anni (e non 65) per i lavoratori che abbiano 20 anni di contribuzione e abbiano terminato da 12 mesi tutti gli ammortizzatori sociali. Sia in un caso che nell’altro è il lavoratore che deve presentare domanda, presentando all’ISS tutta una serie di documenti e certificati. L’importo sia del trattamento previdenziale anticipato, sia dela pensione ordinaria anticipata viene calcolato sulla base delle disposizioni di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 3 della Legge n. 157/2005 ed all’articolo 17 della Legge n. 158/2011 e ridotto di una quota pari al 10% da destinare alla Cassa Ammortizzatori Sociali. La pensione invece viene erogata per l’ammontare calcolato sulla base delle disposizioni previste in base alle disposizioni appena citate fino al compimento dell’età prevista per la pensione di anzianità, dal primo giorno del mese successivo al compimento dell’età pensionabile, se più favorevole, verrà invece erogata in base ai calcoli effettuati sulla base del comma 3, dell’articolo 3 della Legge n. 157/2005, così come modificato dal comma 1, dell’articolo 17, della Legge n. 158/2011, senza la riduzione del 10% per la Cassa Ammortizzatori Sociali.

 

Il nocciolo della questione

 

Questo intervento, così come tutti quelli previsti per il sostegno al reddito delle famiglie e per il supporto ai lavoratori vicini alla pensione che proprio in virtù dell’età hanno particolari difficoltà a rientrare nel mondo lavorativo, sono interventi solidaristici sin troppo facili da comprendere. Ci sono però due questioni da analizzare di fronte a politiche di questo genere. La prima riguarda la cassa degli ammortizzatori sociali, che da qualche anno a questa parte soffre di disavanzi pesantissimi (anche quest’anno si avvicina a un numero in doppia cifra), e a sua volta sta intaccando in maniera profonda la cassa compensazione (che contiene contributi delle aziende e dei lavoratori).

La seconda, ancora più importante, se possibile, riguarda la tenuta nel tempo del sistema pensionistico. I più recenti interventi, compreso il referendum sul FondISS, hanno contribuito ulteriormente ad appesantire – e a rendere meno efficiente – il sistema sammarinese.

Che cosa significa tutto questo? Che nei prossimi ricalcoli molto probabilmente si vedrà che il sistema entrerà in sofferenza prima del periodo previsto (indicativamente a metà degli anni Venti) e questo costringerà la politica a nuovi e più profondi interventi. A partire da pensioni ulteriormente ridotte.

Naturalmente verrà specificato che gli interventi previsti dal Decreto n. 100/2014 riguardano soltanto pochi casi, che si tratta di una misura dal costo relativo, ma è il principio che conta. È il solito vecchio problema di San Marino: non si riesce mai a compiere scelte lungimiranti, si cerca di posticipare i problemi senza affrontarli e questo non fa altro che ingigantirli.

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