Home FixingFixing San Marino, Ente Cassa di Faetano: arte e cultura, un dono al territorio

San Marino, Ente Cassa di Faetano: arte e cultura, un dono al territorio

da Redazione

Uno dei compiti che spettano a una fondazione – e in questo Ente Cassa di Faetano è maestra – è quello di restituire al territorio quello che i cittadini hanno dato, sia in termini economici che di fiducia.

 

Uno dei compiti che spettano a una fondazione – e in questo Ente Cassa di Faetano è maestra – è quello di restituire al territorio quello che i cittadini hanno dato, sia in termini economici che di fiducia. In questo filone si inserisce il prezioso investimento – 670 mila euro per il triennio 2011-2013 – che ECF ha fatto in arte e cultura.

Particolare menzione merita la mostra “San Marino tra Montefeltro e Malatesti”, curata da Alessandro Marchi e aperta sino all’8 marzo all’interno di Villa Manzoni: un viaggio tra documenti e opere d’arte del Quattrocento, quasi a voler ripercorrere quel secolo così importante per la Repubblica. Il visitatore ha così l’occasione di poter respirare il clima sociale e culturale di questo periodo storico contrastato ma per molti versi felice (sono difatti del 1463 i Patti di Fossombrone).

Non è poi mancata la “strenna natalizia”: la collana dedicata i Castelli del Titano è stata impreziosita dalla pubblicazione dedicata ad Acquaviva e a quella deliziosa anomalia evidenziata dal professor Girolamo Allegretti (“Il Castello di Acquaviva non è erede di un castello, ma di una parrocchia. La formazione del suo territorio è dunque parzialmente maturata in ambito religioso, ma nelle sue linee fondamentali – e, per ora, definitive – è risultato di processi che rinviano alla formazione storica del comune sammarinese”. A firmare la copertina, come da tradizione, è stato chiamato un prestigioso artista, Ubaldo Bartolini, pittore marchigiano, uno dei principali esponenti dell’anacronismo, una tendenza pittorica caratterizzata da libera citazione e recupero di temi e tecniche dell’arte del passato.

Bartolini ha posto le proprie attenzioni attorno al nucleo centrale di Acquaviva, che è cresciuto attorno alla Chiesa, in uno scenario che può ricordare l’Arcadia. Una composizione molto curata, che trasporta l’osservatore nel verde più denso della Natura, ancora non annacquata dalla presenza dell’uomo.

Una visione bucolica, soffusa di luce e di atmosfera, che suscita emozioni e ricordi, e che suggerisce riflessioni.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento