Home FixingFixing San Marino, collocamento: sinergia tra pubblico e privato

San Marino, collocamento: sinergia tra pubblico e privato

da Redazione

Il segretario Belluzzi sull’avanzamento della riforma del mercato del lavoro: “Oggi l’ufficio ha molte difficoltà: deve essere reso performante”.

 

di Alessandro Carli


Verrà discussa con la maggioranza entro il 2014 e poi, già ad inizio anno, si aprirà un confronto per le parti sociali per poi essere approvata entro il 2015. Il segretario di Stato Iro Belluzzi traccia le tappe che da qui ai prossimi 12 mesi dovranno scandire l’entrata in vigore della nuova legge del mercato del lavoro. Un percorso che, come spiega lo stesso segretario Belluzzi, parte da lontano. “Abbiamo dato incarico al giuslavorista Pietro Ichino, oltre un anno fa, di impostare la nuova normativa. A febbraio del 2014 è stata presentata nelle sue linee. Da allora, è stato avviato un lavoro per riuscire a parametrare la legge e a renderla corrispondente alla nostra realtà”.

Rispetto alla prima presentazione, cos’è cambiato?

“A San Marino, a differenza dell’Italia, non abbiamo il problema dell’articolo 18, sul quale, lo voglio ricordare, ci sono stati molti scontri. Come dicevo, la riforma Ichino è stata rimodulata sulle peculiarità del nostro Paese. Partiamo da una base più flessibile sulla mobilità, che riguarda la parte economica e la crisi delle aziende. Una componente importate è legata agli ammortizzatori sociali e alla parte previdenziale, come ad esempio la tutela della gravidanza ma non solo. La disciplina presentava alcune lacune sui rapporti di lavoro: sono state definite tutte le forme”.

Ha accennato alla crisi delle imprese. Cosa prevede la normativa sotto il profilo dei licenziamenti?

“L’impostazione della riforma è chiara. Abbiamo ascoltato i suggerimenti avuti durante i tavoli di confronto: San Marino rimarrà com’è. Oggi difatti la normativa, la Legge numero 23 del 1977 – prevede tempi più celeri rispetto all’Italia ed è ben adiacente alle esigenze del Paese. La procedura di riduzione del personale si conclude in 30 giorni nel rispetto dei criteri stabiliti e il numero di vertenze prodotte è davvero insignificante. Pertanto nell’opera di riordino dell’intera legge, questa disciplina verrà mantenuta com’è. Un elemento su cui ci stiamo concentrando riguarda invece il ruolo delle stesse imprese quando viene deciso il licenziamento”.

Le normative che legiferano il lavoro sono molte…

“Stiamo lavorando anche su questo aspetto. Ad oggi a San Marino c’è una grande stratificazione. Le otto leggi coinvolte vanno assemblate e ridotte a un unico testo. E’ un lavoro molto corposo e impegnativo, anche perché riguarda molti settori. Partendo dalla riforma del mercato del lavoro si toccano una serie di nodi molto importanti, come gli ammortizzatori sociali e il collocamento. Su quest’ultimo punto l’intenzione è quella di avviare alcuni incontri con le associazioni e i sindacati”.

Come cambierà l’ufficio di collocamento?

“E’ necessario far incontrare domanda e offerta. Ci sarà una nuova forma di collocamento che farà emergere tutte le possibilità di lavoro sul territorio. Oggi il ‘collocamento’ ha alcune difficoltà e deve essere reso performante. Si tratta di un esperimento innovativo che prevede, in un Paese piccolo come il nostro, il coinvolgimento di più parti. Pietro Ichino aveva pensato alle agenzie di collocamento. Oggi non è più pensabile un ufficio tutto statale. Credo piuttosto che debba avere, al suo interno, una componente statale e una privata, in sinergia. Il modello attuale non risponde più alle esigenze del Paese. Deve crescere la fiducia tra chi fa impresa e i lavoratori”.

E’ chiaro che nell’ambito di un sistema generale di condizioni che un imprenditore si trova ad analizzare e valutare, oltre agli incentivi, alla celerità dell’apparato giuridico, alla snellezza burocratica, alla certezza delle normative e ai costi dell’energia, riveste un ruolo di fondamentale importanza il contratto di lavoro che deve essere applicato.

“Il canovaccio principale della riforma sulla rappresentanza è già stato stilato. Su questo ‘timone’ verrà aperto un confronto. In primo luogo con i sindacati, poi con le parti sociali. L’idea è quella di arrivare a una contrattualizzazione unica per ogni categoria. E’ un provvedimento non punitivo, ma piuttosto più democratico e visto in una visione di rappresentanza. Con l’erga omnes, ogni tipo di controversia sull’applicazione del contratto rischia di finire in tribunale”.

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