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Rimini, Camera di Commercio: la crisi colpisce anche le giovani imprese

da Redazione

Se Atene piange, Sparta non ride: soffre San Marino, ma anche il circondario. In discesa l’import e l’export. PMI: le banche chiudono i rubinetti.

 

Se Atene piange, Sparta non ride. La crisi non guarda in faccia nessuno: Atene (San Marino), nel mese di luglio, (dati UPECEDS), ha visto fatto registrare una perdita, su giugno, di 163 imprese; in discesa anche i lavoratori dipendenti totali (al 31 luglio erano 19.116, con una riduzione rispetto a luglio 2012 di 166 lavoratori).

Su quello che sta vivendo Sparta (Rimini), invece, ci vengono incontro i dati forniti dalla Camera di Commercio in occasione della Giornata Nazionale dell’Economia.

L’Ente camerale ha fatto emergere dalla vasca degli acidi una fotografia dai colori piuttosto sbiaditi.

L’economia della provincia di Rimini, nel 2013, verterà ancora in una situazione di evidente difficoltà, dato che gli indicatori analizzati presenteranno tassi di crescita negativi (valore aggiunto e occupazione) o comunque di poco positivi (export). La situazione economica migliorerà leggermente, invece, nel biennio 2014-2015 quando si vedrà il segno “più” riguardo al valore aggiunto e alle unità di lavoro occupate e una maggiore dinamicità nelle esportazioni. Il dato più preoccupante, al momento, riguarda il tasso di disoccupazione; se, infatti, da un lato, si assisterà ad un lieve calo del suddetto indicatore, dall’altro, i valori registrati a fine periodo saranno, comunque, ancora molto alti, e ciò potrebbe influire negativamente sullo sviluppo economico del territorio.

 

Mercato del lavoro


Nel 1° trimestre 2013, in provincia di Rimini, ci sono stati 16.270 avviati (lavoratori che hanno instaurato almeno un rapporto di lavoro dipendente nell’anno), con un decremento, rispetto al 1° trimestre 2012 (17.082 avviati), del 4,7%, e 20.209 avviamenti (numero dei rapporti di lavoro dipendente instaurati nell’anno), con una diminuzione, sempre rispetto al 31 marzo del 2012, (20.425 avviamenti), dell’1,1%. Il settore del turismo, inteso come alberghi e ristorazione, assorbe il 43,3% degli avviamenti, in aumento rispetto al peso del settore nei primi tre mesi del 2012 (37,8%), e ciò conferma, anche in un periodo non caratterizzato dal turismo balneare, la forte propensione di questo settore nell’economia riminese; il settore, invece, che risente maggiormente della crisi in atto è quello manifatturiero, che vede ridurre l’incidenza delle relative assunzioni sul totale, passando dal 6,5% del 1° trimestre 2012 al 4,3% del 1° trimestre 2013 (il dato peggiore dall’inizio della crisi). Ovviamente, il fatto di avere un’economia prevalentemente di servizi, da un lato, e la recessione, dall’altro, incide sul tipo di contratto; in tal senso, il 56,9% degli avviamenti risulta essere a “tempo determinato”, con un 20% con contratto “a chiamata o intermittente”, mentre solo l’8,4% degli avviamenti è regolato dal contratto “a tempo indeterminato”.

 

Sistema imprenditoriale


La crisi ha ripercussioni anche sul sistema imprenditoriale locale; i dati, aggiornati al 1° trimestre 2013, mostrano infatti un quadro negativo nella provincia, con la consistenza imprenditoriale attiva che cala, rispetto al 1° trimestre 2012, dello 0,8%. La recessione sta colpendo duramente soprattutto l’imprenditoria giovanile sotto i 30 anni (-3,7% su marzo 2012); considerando, inoltre, il periodo iniziale della crisi e comparando valori temporali omogenei, negli ultimi 4 anni si ha una flessione addirittura del 17,1% dell’intera classe imprenditoriale giovanile (da 2.571 unità del 1° trimestre 2009 a 2.131 unità del 1° trimestre 2013).

 

Tasso occupazione


Il tasso di occupazione in provincia di Rimini si è attestato, al 63,7% (era al 64,6% nel 2011), con valori più alti riguardo al genere maschile (73,5%) e più bassi per il genere femminile (54,1%); nel confronto regionale e nazionale, il territorio ha valori inferiori a quelli dell’Emilia-Romagna (67,6%) e superiori a quelli dell’Italia (56,8%). Riguardo invece al tasso di disoccupazione, in provincia di Rimini questo si è attestato al 9,8% (era all’8,1% nel 2011), con valori più bassi per i maschi (6,9%) e più alti per le femmine (13,5%); nel confronto regionale e nazionale, il territorio ha valori superiori a quelli dell’Emilia-Romagna (7,1%) e inferiori a quelli dell’Italia (10,7%). Anche in questo caso a soffrire maggiormente sono i giovani, con un tasso di disoccupazione che arriva in provincia di Rimini al 15,8% nella fascia di età 15-29 anni (8,5% maschile e 26,4% femminile) e addirittura al 20,5% nella fascia di età 15-24 anni (13,7% maschile e 29,0% femminile); in questo caso, però, in provincia si ha una situazione migliore rispetto sia all’Emilia-Romagna (17,4% nella fascia 15-29 anni e 26,4% nella fascia 15-24 anni) che all’Italia (25,2% nella fascia 15-29 anni e 35,3% nella fascia 15-24 anni).

 

Sistema bancario


Sino al 2008 l’accesso al credito per le PMI era moderatamente agevole, il rapporto si basava anche sulla conoscenza delle controparti e il volano delle concessioni di finanza era rappresentato dal discreto andamento dell’economia.

Dalla fine di giugno 2011 il mercato finanziario ha mostrato i primi segnali di instabilità che si sono protratti per tutto la seconda metà dell’anno 2011, nel successivo anno 2012 e nei primi tre mesi del 2013. Ciò è confermato dai dati sugli impieghi bancari (aggiornamenti al 31/03/2013); nel 1° trimestre 2013, infatti, in provincia di Rimini, la consistenza degli impieghi totali ammonta a 11.810 milioni di euro, con una variazione percentuale, rispetto al 1° trimestre 2012, del -5,9% (da 12.547 milioni di euro a marzo 2012 a 11.810 milioni di euro a marzo 2013); nello specifico, si è avuto un calo degli impieghi alle imprese (che rappresentano il 68% degli impieghi totali), quantificabile in un -8,8% (da 8.783 milioni di euro a marzo 2012 a 8.007 milioni di euro a marzo 2013). Cala il credito concesso ma cresce, per contro, la raccolta bancaria; i depositi totali provinciali passano, infatti, da 6.834 milioni di euro del 1° trimestre 2012 a 7.499 milioni di euro del 1° trimestre 2013, facendo segnare una variazione percentuale del +9,7%.

 

Import-export


In provincia di Rimini, nel 1° trimestre 2013, sia i dati dell’import che i dati dell’export, rispetto al 1° trimestre 2012, fanno segnare una diminuzione, rispettivamente, del 3,5% e del 4,7%. In sintesi, nel 1° trimestre 2013, in provincia di Rimini, l’import ammonta a 169.562.919 euro mentre l’export fa segnare 417.259.347 euro: il saldo della bilancia commerciale risulta essere del +247.696.428 euro. Per ciò che riguarda l’import, i tre principali prodotti sono gli articoli di abbigliamento, escluso l’abbigliamento in pelliccia (15,9% sul totale delle importazioni); pesce, crostacei e molluschi lavorati e conservati (14,2%) e altri prodotti in metallo, bidoni in acciaio, imballaggi leggeri in metallo, articoli di bulloneria, prodotti fabbricati con fili metallici, catene e molle (7,6%).

Per ciò che concerne, invece, l’export, i tre principali prodotti sono gli articoli di abbigliamento, escluso l’abbigliamento in pelliccia (36,8% sul totale delle esportazioni), macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (11,4%) e altre macchine di impiego generale (forni e bruciatori, sistemi di riscaldamento e refrigerazione, macchine e attrezzature per ufficio esclusi computer, macchine di sollevamento e movimentazione) (5,4%).

In termini di confronto con i primi tre mesi dello scorso anno, è da sottolineare il brusco rallentamento dell’industria cantieristica, che rappresenta un settore cardine per l’economia riminese, che registra un calo dell’export del prodotto “Navi e imbarcazioni” del 34,6%.

 

Demografia delle imprese


Per ciò che riguarda la numerosità delle imprese attive, in provincia di Rimini, nel 1° quadrimestre del 2013 queste sono risultate essere 35.633, contro le 35.912 dello stesso periodo dell’anno precedente, con un decremento dello 0,8%.

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