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Nuovi Capitani Reggenti, Vincenzo Boccia l’Oratore ufficiale

da Redazione

Dopo l’Assemblea Generale ANIS, il Presidente di Confindustria è stato invitato per l’insediamento del 1 ottobre.

Boccia

 

di Daniele Bartolucci

 

Sarà Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, l’Oratore ufficiale della cerimonia di ingresso dei Capitani Reggenti del prossimo 1 ottobre. La delibera di designazione è stata approvata dal Congresso di Stato questa settimana.

Per Vincenzo Boccia si tratta di un gradito ritorno, avendo già presenziato, nel giugno scorso, all’assemblea generale dell’Anis In qualità di ospite d’onore. Anche in quella occasione il Presidente di Confindustria aveva evidenziato le analogie tra la situazione economica sammarinese e quella italiana, ribadendo il ruolo centrale dell’impresa per lo sviluppo dei Paesi. E aveva rimarcato come le associazioni industriali “non siano più difensori ma rappresentanti di interessi”, in quanto portatori di istanze che hanno un valore per l’intera collettività. Concetti che Boccia non esprime solo a nome della categoria che oggi rappresenta, ma che mette in pratica anche nella realtà imprenditoriale in cui opera, ovvero l’azienda di famiglia, la Arti Grafiche Boccia, di cui è Amministratore delegato: un’impresa che opera nel settore grafico da oltre 50 anni e che conta 160 dipendenti con un fatturato di oltre 40 milioni di euro, per un terzo realizzato all’estero. L’internazionalizzazione, quindi, è un’altra dinamica che Boccia conosce bene e che sicuramente ben rappresenta, in questa occasione istituzionale così come in quella proposta da Anis, anche il rapporto tra Italia e San Marino, che può portare vantaggi a entrambi i Paesi.

Il fatto che a sancire questi rapporti, oggi, venga chiamato direttamente il massimo esponente del mondo industriale e imprenditoriale italiano, rappresenta poi un messaggio importante, che possa portare anche a interventi più concreti a favore di questo mondo (il manifatturiero e l’economia reale in generale) anche a San Marino. E’ ciò che auspicano anche gli imprenditori di Anis, che parteciperanno alla cerimonia del 1 ottobre, accogliendo l’invito del Governo. In questa occasione, infatti, si celebra l’avvicendamento dei Capitani Reggenti (nominati Matteo Fiorini ed Enrico Carattoni), ma con la scelta di Vincenzo Boccia si palesa anche il legame con l’industria, quale componente fondamentale della società sammarinese. Ed è a questo proposito che il messaggio che ne traspare non può che essere positivo, stante anche le ultime vicissitudini che hanno portato, spesso, Governo e Industriali a fronteggiarsi su questi temi senza la necessaria condivisione. Se l’industria è così importante per il sistema Paese, tanto da venire privilegiata proprio in questo momento e omaggiata con l’invito al Presidente di Confindustria nel ruolo di Oratore ufficiale del 1 ottobre, è logico aspettarsi che da questa decisione discendano anche altri interventi. A partire dalla riapertura del dialogo, che Anis ha richiesto anche in questi giorni, con spirito costruttivo, perché le sfide a cui è chiamato il Paese sono urgenti e serve il contributo di tutti. E’ chiaro che, se il Governo dovesse continuare a presentarsi agli incontro con testi già scritti e decisioni praticamente già prese (come ha lamentato proprio Anis riguardo al Decreto attuativo della Legge Sviluppo) questo dialogo non ripartirà mai. Se invece, le istanze degli Industriali saranno prese, come dice Boccia, perché “rappresentanti di interessi” che hanno un valore per tutta la collettività (a iniziare dall’occupazione, oggi in gran parte sostenuta proprio dal manifatturiero), allora questo dialogo potrà continuare e portare a risultati importanti. Gli stessi che stanno raccogliendo in Italia, con una ripresa sempre più marcata del PIL. Una ripresa che proprio il Presidente di Confindustria, ha commentato ricordando che “sono molti trimestri in cui i dati sono positivi in questo caso sono anche oltre le aspettative, il che significa che è l’effetto combinato di politica economica che riattiva gli investimenti privati e una capacità di reazione di gran parte dell’apparato industriale del Paese”. Secondo Boccia, la crescita negli ultimi trimestri è anche il frutto delle riforme messe in campo dal Governo, su cui ha invitato la politica a “non smontare le riforme fatte fino a oggi che sono la causa di questi effetti”. Parafrasando, per riportare tutto al contesto sammarinese: il PIL dipende anche dalle riforme che la politica attua, riforme che gli imprenditori sanno bene dove devono incidere. Non è automatico, ma di solito – a partire dalla vicina Italia – quando si fanno le riforme che vanno incontro alle esigenze delle imprese e queste sostengono tali interventi, gli effetti sul PIL sono positivi.

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